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Il Papa ai circensi: seminare bellezza e allegria è misericordia

 
da lastampa.it di iacopo scaramuzzi
 
Spettacolo per l&rsquoudienza giubilare a giostrai e artisti di strada. Dopo avere ascoltato Nino Rota, Francesco commenta «La strada» di Fellini: «Magari non lo sapete ma fate bene a tanta gente»
 
«Anche questa è misericordia: seminare bellezza e allegria in un mondo a volte cupo e triste». Così il Papa nell&rsquoudienza a circensi e fieranti, giostrai, lunaparkisti e artisti di strada, madonnari e componenti di bande musicali in occasione di una speciale udienza per il «Giubileo dello Spettacolo Viaggiante», accompagnata, in «aula Paolo VI», da uno spettacolo musicale, acrobatico e teatrale. Francesco, che ha tra l&rsquoaltro accarezzato un tigrotto un po&rsquo riottoso, si è soffermato, dopo avere sentito la musica di Nino Rota, sul film «La Strada», che ruota attorno al mondo del circo, improvvisando un commento alla pellicola di Federico Fellini: magari non lo sapete, ma «seminate semi che fanno bene a tanta gente». 
 
Papa a circensi:&rdquoNon immaginate il bene che fate senza saperlo&rdquo
 
L&rsquoudienza è cominciata con uno spettacolo con diversi artisti. Prima un gruppo di circo sociale del Kenya si è esibito in uno spettacolo di «Black Blues Brothers», con danze ed esercizi acrobatici, poi il burattinaio napoletano Bruno Leone ha messo in scena il «martirio di San Gennaro raccontato da pulcinella». È seguita una performance musicale di un complesso che ha eseguito la musica composta da Rota per il film di Fellini: i musicisti sono stati salutati cordialmente dal Papa alla fine. Si sono infine esibiti in una danza i ragazzi della «Accademia di arte circense» di Verona sullo sfondo di musica di Laura Pausini e i quattro fratelli Pellegrini in una performance ginnica. Da ultimo, accompagnati dalla musica di una sorta di antico organetto suonato dal maestro Franco Severi sono stati portati in «aula Nervi» un cucciolo di pantera e un tigrotto, un po&rsquo restio, che si è scostato di scatto quando il Papa, invitato dallo speaker, si è chinato ad accarezzarlo, per poi calmarsi e accettare una seconda, più lunga, carezza di Francesco. Lo spettacolo era stato introdotto da un saluto del cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti. Il «Giubileo dello Spettacolo Viaggiante» era iniziato ieri sera con uno show a piazza Santa Maria in Trastevere e prosegue oggi, dopo l&rsquoudienza papale, con il passaggio della Porta santa dei 7mila partecipanti e, nel pomeriggio, altre esibizioni in piazza San Pietro.
 
Il Papa e la tigre: cucciolo si spaventa quando s&rsquoavvicina per accarezzarlo
 
«Circensi e fieranti, giostrai, lunaparkisti e artisti di strada, madonnari e componenti di bande musicali, voi formate la grande famiglia dello spettacolo viaggiante e popolare», ha detto il Papa. «Siete &ldquoartigiani&rdquo della festa, della meraviglia, del bello: con queste qualità arricchite la società di tutto il mondo, anche con l&rsquoambizione di alimentare sentimenti di speranza e di fiducia. Lo fate mediante esibizioni che hanno la capacità di elevare l&rsquoanimo, di mostrare l&rsquoaudacia di esercizi particolarmente impegnativi, di affascinare con la meraviglia del bello e di proporre occasioni di sano divertimento. La festa e la letizia sono segni distintivi della vostra identità, delle vostre professioni e della vostra vita, e nel Giubileo della Misericordia non poteva mancare questo appuntamento. Voi avete una speciale risorsa: con i vostri continui spostamenti, potete portare a tutti l&rsquoamore di Dio, il suo abbraccio e la sua misericordia. Potete essere comunità cristiana itinerante, testimoni di Cristo che è sempre in cammino per incontrare anche i più lontani. Mi congratulo con voi perché, in questo Anno Santo, avete aperto i vostri spettacoli ai più bisognosi, ai poveri e ai senza tetto, ai carcerati, ai ragazzi disagiati. Anche questa è misericordia: seminare bellezza e allegria in un mondo a volte cupo e triste: grazie, grazie, grazie», ha sottolineato il Papa tra gli applausi.
 
«Come disse san Giovanni Paolo II, voi potete &ldquofar nascere il sorriso di un bambino e illuminare per un istante lo sguardo disperato di una persona sola, e, attraverso lo spettacolo e la festa, rendere gli uomini più vicini gli uni agli altri&rdquo&hellip e anche potete spaventare il Papa nel carezzare il leopardo (tigrotto, ndr)», ha scherzato Francesco.
 
«So bene che, per i ritmi della vostra vita e del vostro lavoro, è difficile per voi far parte di una comunità parrocchiale in modo stabile», ha detto ancora il Papa. «Come sapete, la Chiesa si preoccupa dei problemi che accompagnano la vostra vita itinerante, e vuole aiutarvi ad eliminare i pregiudizi che a volte vi tengono un po&rsquo ai margini». Il Papa, che notoriamente ama il cinema, e in particolare il cinema italiano del dopo-guerra, è poi tornato sul film di Fellini. Ne «La strada» (1954) Giulietta Masina (Gelsomino) accompagna nei suoi spettacoli itineranti di strada Anthony Queen (Zampanò), che, quando la ragazza perde il senno, la abbandona, ma viene sopraffatto dalle lacrime, nell&rsquoultima scena della pellicola, dopo avere appreso che è morta. «Non potete immaginare il bene che fate, un bene che si semina», ha detto il Papa ai circensi: «Quando suonavano quella bella musica della Strada io pensai a quella ragazzina (Gelsomino, ndr) che con la sua umiltà, il suo lavoro itinerante del bello, è riuscita ad ammorbidire quel cuore duro di un uomo che aveva dimenticato di piangere (Zampanò, ndr). E lei non ha saputo quello, ma ha seminato. Voi seminate questi semi che fanno bene a tanta gente, e voi forse mai conoscerete ma siate sicuri, fate questo: grazie!».
 

 
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18/06/2016 18.48.16

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