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LEONID KOSTIUK – WORLD CIRCUS ARTIST

LEONID KOSTIUK – WORLD CIRCUS ARTIST

Leonid Kostiuk una vita in equilibrio

La definizione “gente del viaggio” calza come un guanto a Leonid Kostiuk che, fin dalla nascita fece capire di essere un personaggio fuori dal comune, vide la luce (5 giugno 1941) sulla Transiberiana, in qualche parte del tratto da Vladivostock a San Pietroburgo. I suoi genitori, circensi di razza, avendo concluso il contratto presso un locale dell’estremo limite orientale della Siberia si stavano recando a San Pietroburgo dove, un secolo addietro, l’italiano Gaetano Ciniselli aveva fatto costruire il primo circo stabile della Russia.


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Originari di Mosca, i Kostiuk si presentavano artisticamente, col nome di Schlager, un numero, a quel tempo assai popolare, che combinava l’equilibrismo e l’acrobazia ai giochi icariani. Il padre, che si chiamava anche lui Leonid, lavorava con un partner e, occasionalmente, con sua moglie. Sopraggiunta l’età della pensione, Leonid padre sarebbe diventato professore alla Scuola del Circo di Mosca.
Gli impegni derivanti dai contratti obbligavano il piccolo Leonid a frequentare almeno cinque o sei diverse scuole ogni anno. Dappertutto egli si distingueva per la serietà e la volontà di figurare sempre tra i primi.
Ricorda Leonid “È più forte di me. Malgrado i continui cambiamenti, volevo essere non da meno degli altri”.
Erano senza dubbio le parole di un uomo vincente.

Parallelamente agli studi, come ogni altro giovane circense, ad esclusione di equitazione e i volanti, impara sotto la direzione del padre tutte le specialità, in particolare la giocoleria.

A diciotto anni, terminati gli studi – per lui il diploma non fu che una formalità – entra alla Scuola di circo, dove si presenta con un numero, perfettamente a punto, di giocoliere (sette cerchi) sulla scala libera. Dotato com’è, nel giro di sei mesi passa al corso del terzo anno e monta un numero di pertica con due partner (un ragazzo e una ragazza) e comincia a “far pratica”, vale a dire a esibirsi in pubblico, con due esibizioni. Giunto al quarto anno, incentra definitivamente l’attività sulla pertica, di cui diventerà uno dei più grandi specialisti del mondo. E non contento di aver bruciato le tappe percorrendo i quattro anni di scuola a tempo di record, si rende conto delle innumerevoli possibilità offerte da una specialità in decadenza, alla quale ridà uno splendore senza precedenti, restituendole le sue patenti di nobiltà.

Per Leonid, per quanto perfetto e per quanto eccezionale sia, un numero non è un meccanismo regolato una volta per tutte che l’artista ripeterà fino alla morte, ma l’immagine effimera di un lavoro di ricerca in continuo rinnovamento. Così la maggior parte delle serie viste a Monte-Carlo non saranno mai più riprese. Un lavoro interamente nuovo, mai più ripreso. Una delle creazioni più sbalorditive che io ricordo: Leonid regge, in equilibrio sulla fronte, una pertica di tre metri, sulla quale sale un partner che, giunto alla sommità, si erge in verticale. “Hap!”. Al grido di Leonid, la pertica salta da un lato (e viene recuperata da un assistente). Tendendo le braccia verso il cielo, Leonid riceve nelle mani il suo partner rimasto sempre in posizione di verticale (vedi foto). Si è soltanto rizzato sulla punta dei piedi per attenuare l’effetto violento della velocità di caduta. Incredibile la difficoltà di questo trucco e la leggerezza con cui Leonid lo esegue.

Per più di due decenni Leonid Kostiuk si è esibito in pista come ginnasta in equilibrio, era un attore nato con un talento incredibile, ma la sua più grande dote fu quella di creare evoluzioni sempre più difficili ed incredibili, di spingere il corpo umano ai suoi limiti. La sua più grande “visione” fu quella di creare “l’equilibrio sulla barra”, due partner tenevano la barra sulle loro spalle e Leonid in equilibrio su di essa reggeva sulla fronte la pertica su cui si manteneva, in equilibrio a grande altezza, un agile. Con questo numero vinse per quattro edizioni la manifestazione All-Union e ricevette anche il “Ramo d’Oro” all’International Karl Marx Stadt.

La sentenza
Per più di venti anni Leonid Kostiuk esercita il mestiere di “pertichista” senza il minimo incidente, creando continuamente nuove figure. Ma un brutto giorno, succede il disastro! Un grave incidente lo immobilizza per otto mesi. Ne esce con un corsetto ortopedico e un supporto che gli mantiene la testa in giusta posizione. Dall’alto della sua scienza, il medico sentenziò che, a causa del suo stato, non potrà mai più riprendere il lavoro.

Leonid, che è uomo bene educato, l’ascoltò cortesemente, prese un’aria di circostanza e, appena il profeta gli voltò le spalle, di propria iniziativa incominciò ad eseguire degli esercizi fisici atti a sviluppare il sistema muscolare a protezione della colonna vertebrale. Poi riprese l’allenamento. Se il medico avesse sospettato come il paziente avesse interpretato il suo “oracolo”, avrebbe dedotto che Leonid era matto e correva dritto verso la morte…

Effettivamente qualche settimana più tardi, Leonid corre… a Monte-Carlo per conquistare un prestigioso Clown d’Oro e la medaglia d’Oro per l’eleganza del numero. Rientrato in Russia, ricevette il 14 febbraio 1980, il titolo di “Artista del Popolo”.

In seguito all’incidente, senza dubbio assai grave, gli venne concessa una pensione e sentì che si stava avvicinando il momento in cui avrebbe dovuto riconvertirsi. Decise allora di entrare all’Istituto Gitis, specializzato nell’arte teatrale. Ne uscì con tre diplomi: di regista di circo, di regista per le manifestazioni di grande portata (tipo Olimpiadi) e di regista di ordine generale.

Quando, nel 1980, lasciò definitivamente la pertica, aveva già iniziato il mestiere di regista ed era entrato in qualità di professore, in quello stesso Istituto Gitis che lo aveva formato. La più grande soddisfazione che provò, disse Kostiuk, fu di vedere parecchi dei suoi allievi preparare dei numeri che superavano quelli che aveva lui stesso concepito e realizzato. Si, la pertica aveva finalmente ritrovato il suo antico prestigio.

La “rivoluzione” da monopolio ad autonomia
Giunto nel 1984 nelle vesti di Direttore generale del circo Bolshoi, circo stabile di Mosca che festeggia quest’anno i suoi 50 anni, si rese conto che il circo come monopolio di stato non avrebbe più potuto sopravvivere. Le motivazioni erano diverse, dalla enormità di funzionari che risultavano inutili, agli artisti che venivano equiparati a funzionari statali e per questo motivo perdevano dinamismo e si appiattivano mentalmente. Diventava quindi urgente passare subito a un sistema non solo redditizio ma anche stimolante sul piano artistico.

Venne così l’idea di creare un organismo autonomo. La compagnia del Bolshoi dispone di più di cento numeri e conta più di un migliaio di artisti, alcuni dei quali ritornano per migliorare i loro numeri o cambiare le coreografie. Alla base del lavoro vi è la creatività. Dice Kostiuk, “Alla base del nostro lavoro c’è la creatività. Ci sforziamo di montare dei nuovi numeri il più possibile originali, facendone “uscire” cinque o sei all’anno. Diamo comunque molta importanza alle scuole di circo, specialmente a quella di Mosca che è un autentico vivaio di talenti”.

La carriera oltre la pista
Nel 1980-1982 ha lavorato come direttore del Circo di Mosca in Tsvetnoy Boulevard (Nikulin).
Nel 1982-1984 è stato il primo vicedirettore generale dell’associazione Soyuzglavtsirk.
Nel 1984-2011 è stato direttore generale e direttore artistico del Circo Bolshoi di Mosca in Vernadsky Avenue, che tra gli attori circensi aveva il nome non ufficiale di ‘Kostyuk Circus’.
Allo stesso tempo, nel 2000-2002 è stato direttore generale della compagnia circense statale russa ‘Rosgoscirk’. Come regista, ha messo in scena oltre 70 tra show e spettacoli.
Nel 1987-1991 è stato capo del dipartimento di arte circense presso l’All-Union Institute for Advanced Training of Cultural Workers. Dal 1992 insegna presso il dipartimento di regia del GITIS (dipartimento di regia circense, professore dal 1993).
Dal 2003 – Presidente della Gilda degli Artisti del Circo.

La famiglia
Padre – equilibrista Leonid Semyonovich Kostyuk (1911-1995), laureato al TCI nel 1932, ha insegnato al GUTSEI.
Moglie – coreografa e regista Tatyana Petrovna Kokhanova (nata nel 1950), regista teatrale, artista onorato della Russia.
Figlio – è stato un artista circense Igor Leonidovich Kostyuk (nato nel 1962).
Figlia – addestratrice Daria Leonidovna Kostyuk (nata nel 1986), produttrice di ‘Daria Kostyuk’s Circus’, lavora con i ghepardi.

Onesto, laborioso, dedito alla professione e alle persone! Ancora oggi, pur essendosi ritirato, Leonid Leonidovich continua ad interessarsi al circo e ad amarlo con tutta l’anima: “Il circo è per tutti. Questa è un’arte incredibilmente gentile. Rafforza la fede nelle possibilità illimitate dell’uomo. Chi ama il circo non crescerà mai decrepito nell’anima. Quindi la nostra arte, se vuoi, è una sorta di cura per la vecchiaia”.

80° compleanno al circo Bolshoi.

Testo di Maurizio Colombo
Foto Archivio di Circusfans.eu & RusCircu.ru (forum), Serge Fleury
Video Archivio di Maurizio Colombo
Fonti: Leonid Kostiuk di Pierre Paret per la rivista Circo, marzo 1994
Kostiuk, la piccola enciclopedia del circo RusCircus.ru

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