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C&rsquoera una volta lo spettacolo più bello del mondo: il circo

 
Storia di una categoria capace di estasiare da sempre bambini e famiglie, adesso bistrattata
 
da ilgiornaleditalia.org di Federico Colosimo
 
Inchieste giudiziarie ingigantite, pregiudizi, contributi irrisori e ‘condanne’ mediatiche ingiustificate. Così si cerca di distruggere un&rsquoarte da sempre ammirata e ora perseguitata
 
C&rsquoera una volta il più grande spettacolo del mondo: il circo. Un&rsquoarte che ci riporta ad echi di fantasie lontane, di quei tempi in cui ammiravamo con semplicità il mondo che ci circondava. Momenti di un&rsquoinfanzia felice, fantastica. Storia di uno show che avvicinava e faceva divertire le più disparate categorie di persone. Di una favola capace di lasciare estasiati famiglie e bambini che ancora non dovevano fare i conti con quelle consolle e con quei videogiochi che stanno rovinando intere generazioni. Recitata da migliaia di circensi che per far apprezzare la loro disciplina sono costretti a girare il mondo. E ancora: a vivere all&rsquointerno di carovane certo non così accoglienti come il salotto di casa. Per mettere in scena uno spettacolo senza eguali caratterizzato da uomini volanti, giocolieri, contorsionisti e clown. Ma pure da tigri, orsi, leoni, elefanti, scimmie, cavalli, dromedari. Di protagonisti che vivono per l&rsquoapplauso degli spettatori e del sorriso dei bambini. Ai quali adesso viene impedito di lavorare perché vittime di pregiudizi e ingiustizie.
 
C&rsquoera una volta il circo. Una categoria antichissima che qualcuno vuole costringere a smontare il tendone e mandare via per sempre. Se è vero che la crisi non risparmia nessuno, tantomeno una disciplina che fatica a tenere il passo con i tempi, è vero anche che contro questo nobile settore s&rsquoè innescata una gogna mediatica davvero ingiustificabile.
 
Quello del circo è il racconto di un attacco continuo e inspiegabile che sta bistrattando una grande famiglia con il solo obiettivo di annientarla.
 
Davvero un momento difficile per lo spettacolo viaggiante. La possibilità negata di mettere in mostra le proprie qualità in una rassegna così importante per il Paese, l&rsquoEsposizione Universale di Milano, da parte di istituzioni che hanno voluto premiare un&rsquoeccellenza straniera (canadese) qual è il Cirque de Soleil relegando i nostri &ldquobig&rdquo in tribuna. L&rsquoinchiesta della procura di Palermo &ndash ridimensionata poi dai provvedimenti di scarcerazione del gip – per favoreggiamento dell&rsquoimmigrazione clandestina che ha visto coinvolti diversi operatori del settore che ancor prima di essere sottoposti a un giusto processo sono stati &ldquocondannati&rdquo dai media senza possibilità di appello. Passando per la scomparsa della regina del circo italiano, Moira Orfei, morta lo scorso 15 novembre a Brescia all&rsquoetà di 83 anni.
Una sciagura dietro l&rsquoaltra che sta distruggendo il Circo. Difeso a spada tratta dal presidente dell&rsquoEnc Antonio Buccioni, ma abbandonato dallo Stato. E al centro di infiniti problemi. Contributi statali irrisori, costi di gestione elevatissimi e un&rsquoimmagine ormai ridotta ai minimi termini. Pure per via di quegli animalisti che remano contro all&rsquointero settore a causa di presunti maltrattamenti &ndash mai accertati &ndash nei confronti degli animali. Accuse ignobili per chi dice di trattare questi esemplari meglio dei propri figli. E quell&rsquoindagine giudiziaria che sembra voler dare il colpo finale e letale a questa disciplina ormai scaricata. Che non ha più l&rsquoopportunità di lavorare come vorrebbe. Mancano gli spazi, i luoghi dove esibirsi. Con le amministrazioni comunali che non concedono aree pubbliche a circhi con animali. Una sorta di complotto. Caratterizzato da sequestri, controlli continui e spesso pretestuosi. Una persecuzione che sta distruggendo la tradizione antichissima di quello spettacolo, amato da intere generazioni, chiamato circo equestre.
 
Venghino, Signori venghino. Governo, carta stampata, animalisti e moralizzatori. Tutti sul carrozzone che vuole &ldquosterminare&rdquo quello spettacolo che da secoli riempie di gioia la nostra infanzia.

 

 

 

27/11/2015 21.03.08

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