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NUOVO COMUNICATO DEI LEGALI DEL CIRCO MARTIN

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COMUNICATO DEI LEGALI DEL
CIRCO MARTIN

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato inviatoci dallo studio legale che segue la famiglia Martino in merito ai contestati sequestri avvenuti in Sardegna nei mesi scorsi.

Questa difesa non ha certo l’abitudine di commentare le decisioni e l’operato della Magistratura utilizzando i media ma la vicenda di cui è vittima da qualche settimana il “Circo Martin” in tournée in Sardegna e gli addestratori che vi lavorano rende necessario un ulteriore chiairmento.
Mai era capitato di assistere ad una campagna persecutoria nei confronti di un’impresa circense come quella messa in atto dalla “Lega Antivivisezione” nel caso di specie. Tale campagna ha come unico scopo l’attacco al Circo Martin, agli altri addestratori coinvolti e all’attività circense in generale non certo il benessere degli animali.
Infatti, dopo il sequestro ordinato dalla magistratura di Tempio Pausania alla fine di agosto, sono stati disposti ripetuti accertamenti veterinari sugli animali con metodi invasivi e traumatici cercando di ottenere in tutti i modi riscontri oggettivi all’asserito maltrattamento: questi accertamenti reiterati stanno determinando uno stato di stress e di tensione negli animali che certamente non sarà privo di conseguenze per la loro salute. Va sottolineato come tali accessi finora siano sempre stati svolti senza contraddittorio tra le parti, ovvero senza che gli indagati fossero in grado nominare un loro consulente. Appare paradossale che proprio il provvedimento cautelare del sequestro voluto dalla L.A.V. e dalla Procura della Repubblica di Tempio Pausania stia determinando una condizione di effettivo maltrattamento in danno degli animali che si asserisce di voler proteggere. I cavalli sono stati sottratti al circo – quindi al loro ambiente naturale – e non possono avere contatti coi loro addestratori mentre tutti gli altri animali rimasti al circo sono stati privati delle stimolazioni della routine quotidiana del training e dell’esibizione che è stata interdetta.
Va ricordato, anche se non dovrebbe essere necessario, che l’attività circense in Italia – ivi compreso l’addestramento degli animali – non solo è pienamente legittima ma riveste valore culturale e sociale come gli riconosce espressamente la legge.
Inoltre, non si può tacere della stortura dell’attuale sistema in tema di maltrattamento di animali che vede le associazioni animaliste rivestire un’inaccettabile serie di ruoli: soggetti denuncianti prima, consulenti dell’accusa nel corso delle indagini, testimoni nella fase dibattimentale, gestori dei centri ove vengono assegnati gli animali sequestrati o confiscati, attività quest’ultima che prevede l’erogazione di finanziamenti statali. Pertanto, vi è un chiaro interesse diretto, non solo ideologico, da parte delle associazioni animaliste a promuovere azioni penali e a stimolare sequestri.
I titolari del circo e gli addestratori coinvolti metteranno in atto tutte le possibili tutele giudiziali per i loro diritti violati e si riservano sin d’ora azioni di natura risarcitoria nei confronti di tutti i responsabili ove gli esemplari sequestrati dovessero patire maltrattamenti di ogni sorta.

Bassano del Grappa, 13 ottobre 2014.
Avv. Francesco Mocellin
Avv. Valentina Nichele

13/10/2014 22.24.20

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