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Stampa: A Vicenza c’è il Miranda Orfei

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SPETTACOLI VIAGGIANTI. IL TENDONE OSPITA DUE SPETTACOLI OGGI E UNO DOMANI POMERIGGIO
Orfei, cose da circo con alto virtuosismo
E fra le stelle brilla Desirée Valerio, abile acrobata di origine vicentina che si esibisce insieme a padre, madre e fratelli
Uno show dal ritmo incalzante fra numeri con gli animali, comicità e acrobazie di notevole livello

 

Matteo Marcolin
VICENZA
Il ritmo è incalzante. Non c’è un attimo di tregua. Si passa dagli esercizi a corpo libero, ai numeri con gli animali, ai momenti di cabaret senza soluzione di continuità. Il circo “Miranda Orfei” (tendone al foro Boario) è così. Non puoi mai prevedere cosa viene dopo. Il filo conduttore, certo, non manca. Ma è la suspence che domina l’intero spettacolo. Saranno le coreografie che continuano a modificarsi, le musiche proposte oppure la velocità con cui si susseguono i numeri. Più di due ore di spettacolo, in un crescendo di emozioni e suggestioni.
Nel debutto dell’altra sera sono da segnalare diversi spunti di rilievo. Il primo riguarda una famiglia di vicentini assoluta protagonista dell’esibizione. La “truppa” dei Valerio, composta da padre, madre e tre figli, originaria di Vicenza, ha dimostrato di non avere nulla da invidiare agli artisti di altre nazionalità che hanno frequentato le note scuole circensi dei paesi dell’Europa dell’est. I segreti dell’arte, tramandati di padre in figlio, riescono ad essere percepiti durante l’esibizione in pista.
In particolare è emersa la bravura della ventiduenne Desirée, eclettica artista, che ha saputo destreggiarsi in diversi ambiti.
Davvero incredibile il suo approccio come verticalista: il suo numero è stato uno dei più applauditi della serata. Desirée, che rappresentava un girasole, ha volteggiato più volte testa all’ingiù sfidando le leggi della fisica.
Insieme ai genitori, poi, è stata indiscussa protagonista dei pericolosi esercizi al trapezio.
C’è da dire che al circo di Miranda Orfei non è un caso che gli artisti propongano numeri di differenti tipologie. Come dire, tutti fanno un po’ di tutto. Ciò non significa che la qualità dello spettacolo sia intaccata. Tutt’altro. E sta proprio qui, forse, la forza di questo show. Così, ad esempio, non ci si aspetta che il clown Cirillo,che di tanto in tanto compare in pista a “disturbare” la scena con le sue incursioni divertenti, sia pure capace di volteggiare al trapezio. Oppure che i domatori di cavalli siano in grado di mostrare le loro doti a corpo libero. Questo fare eclettico diventa forse il plusvalore del circo “Miranda Orfei” che non ha bisogno del contorno per abbellire la portata. Spesso la semplicità con cui vengono eseguiti i numeri (ad esempio quello con i cerchi proposto da Stefy) rende ancora più l’idea della difficoltà dell’esercizio stesso. Senza orli e merletti inutili lo spettatore non viene confuso e può porre l’attenzione esclusivamente al centro della pista. Questo fattore può diventare un’arma a doppio taglio. Ogni sbavatura, infatti, può essere colta. Ma è anche questa la forza del circo.
Da segnalare tra gli altri anche il difficile esercizio eseguito dal duo francese Baran, impegnato nel classico tiro con la balestra stile Guglielmo Tell. Il rischio per l’assistente del tiratore è notevole così come la precisione nell’esecuzione.
Da aggiungere infine che i costumi e le ambientazioni sono studiate nel dettaglio, mai casuali e sono volontariamente incentrate su alcuni colossal della Disney,come ad esempio “ e ”.
Repliche oggi alle 15.30 e alle 18.30 e domani alle 17.

 

Da www.ilgiornaledivicenza.it del 17/02/08

17/02/2008 21.35.59

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