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QUATTRO ASSESSORATI PER L’EVENTO

Torna la grande Moira e l’intera città patrocina il suo rientro

— MILANO —
UNO SPETTACOLO speciale. Per il contenuto innovativo, ma anche perché ha il sapore di un bentornato. Torna il Circo Orfei ma, soprattutto, torna la grande Moira dopo i recenti problemi di salute. La compagnia ha scelto Milano per l’esordio di Una tigre per amore: spettacolo che per la prima volta vede il circo fondersi con il musical e che sarà in scena da questa sera fino al 9 dicembre in piazzale Cuoco.
«Sono emozionato di avere di nuovo accanto Moira, dopo il brutto spavento di qualche tempo fa», ammette l’assessore comunale allo Sport e Tempo libero, Giovanni Terzi. «È stato un brutto colpo ma ora sto bene», risponde subito la diva del tendone che scherza sul fascino e sull’avvenenza dell’assessore.
Accanto a lei il marito, Walter Nones. La riprende quando si fa scappare troppi particolari sulla prima di stasera e non nasconde il rapporto profondo instaurato negli anni con Milano: «È sempre stata una tappa importante per i nostri spettacoli così come per la nostra vita». Sport e tempo libero, Cultura, Famiglia e Attività produttive: sono quattro gli assessorati che, insieme al Comune, hanno dato il loro patrocinio a uno spettacolo che, spiega l’autrice e regista, Cinzia Berni, «rappresenta una novità assoluta nel panorama del circo tradizionale».

UNA TIGRE per amore è una fiaba romantica in piena regola, con tanto di fate, streghe e lieto fine. Nei panni della principessa, Brigitta Boccoli, attrice e showgirl che, dopo la partecipazione a Reality Circus, non ha più abbandonato questo mondo. Alle prese con un crudele sortilegio è invece il principe Stefano Orfei e il passo dalla finzione alla realtà è breve. Galeotta proprio la preparazione dello spettacolo, i due formano una coppia anche nella vita.
«È stato quasi naturale – spiega Brigitta Boccoli – interpretare questa favola. Ricorda in qualche modo la nostra storia: abbiamo dovuto superare tanti ostacoli ma abbiamo anche avuto dalla nostra parte il sostegno di molti amici». Un bell’impegno per entrambi. Per la bionda attrice alle prese con difficili esercizi circensi, ma anche per il domatore di tigri, elefanti e leoni, a confronto con il mondo del musical, senza alcuna precedente esperienza.
Sembra quasi un passaggio di consegne quello celebrato dallo spettacolo al via stasera: la collaudata coppia formata da Moira Orfei e Walter Nones fa spazio al figlio Stefano e ai fratellini di 10 e 14 anni che hanno gli stessi nomi dei genitori e si esibiranno come verticalisti. La più attesa però resta la grande Moira, di nuovo in scena con un suo numero.
Al.Ce.

BRIGITTA BOCCOLI

«Io e il circo, un amore fatale»

Attrice e showgirl, sarà la protagonista della nuova fiaba degli Orfei

 

di ALICE CERCONE
— MILANO —
AL CIRCO si è avvicinata grazie a un reality ma ora ha deciso di fare sul serio: Brigitta Boccoli, attrice e showgirl scoperta da Gianni Boncompagni, è la protagonista di «Una tigre per amore», il nuovo spettacolo del Circo Orfei, in scena a Milano da stasera al 9 dicembre. L’esperienza in tv inizia con Domenica In e la porta a lavorare con artisti come Pippo Baudo e Gigi Sabani. Poi il cinema, il teatro e ora il circo che la vedrà alle prese con esercizi al trapezio e con cavalli e tigri da domare.
Al suo fianco Stefano Orfei, conosciuto durante Reality Circus. Una coppia sulla scena e nella vita: è anche merito di questa complicità se Brigitta Boccoli ha fatto il grande salto, da principiante alle prese con un nuovo mondo, a protagonista di un intero spettacolo.
Un esordio niente male.
«Sono davvero contenta. La cosa che apprezzo di più di questo spettacolo è che, nonostante strizzi l’occhio al musical, è molto attento a non deludere il popolo del circo: persone che amano una tradizione a cui, magari, sono legati sin da bambini».
Anche la sua passione per il circo nasce da piccola?
«Può sembrare stano ma, a differenza dei miei fratelli, da ragazzina non sono mai andata al circo e quindi non ho mai neanche pensato che il futuro potesse vedermi protagonista sotto un tendone».
Non c’è qualche lato del suo carattere da cui poteva immaginarlo?
«Sicuramente l’attrazione per il rischio. A tredici anni, durante le riprese del film La ragazza dei lilla, ho minacciato di lasciare il set pur di girare senza controfigura la scena di un volo in deltaplano».
Cosa l’ha fatta innamorare del circo?
«Il fatto che sia un universo a sé. Si respira un’atmosfera magica e si può perfino volare: un sogno che tutti hanno fin da piccoli. Sembra di essere in una favola. Mi piace molto una frase che Walter Nones ripete spesso: il circo è per i bambini dai 3 ai 90 anni».
Come considera questa esperienza: solo una breve parentesi?
«Per ora me ne sto occupando a tempo pieno. Mi piace cimentarmi con realtà sempre nuove ma, tra tutte le mie esperienze, questa è sicuramente la più affascinante: ricca di soddisfazioni, calore e allegria. Non so quanto durerà ma, per il momento, spero il più possibile».
Farebbe per lei la vita del circo: sempre in giro senza fissa dimora?
«Senza fissa dimora, come dico sempre. In passato ho interrotto le mie tournée perché non mi piace girare troppo: ho bisogno di una mia tana. Con il circo è diverso: non vai a dormire in albergo e non hai valigie da disfare ogni volta. È come vivere in una casa che cammina, con una famiglia che si sposta con te».
C’è stato un momento in cui ha pensato di non farcela?
«Mi è capitato spesso di scendere da cavallo sconfortata e in lacrime. Ogni, volta, però, ho voluto tentare di nuovo. Con le tigri, invece, parlerei proprio di paura. È un numero che non ripeterò spesso».
Ne è valsa la pena, però?
«Più la sfida è difficile, più cresce la soddisfazione. Ma la cosa più bella è stata un’altra: l’affetto con cui mi ha accolto una famiglia che fa circo da 50 anni. Quando ho proposto variazioni più vicine alle mie precedenti esperienze, mi hanno dato fiducia».
Il sostegno non è sicuramente mancato da Stefano Orfei. Ormai è ufficiale: c’è intesa sulla scena ma anche nella vita.
«Non è un caso se così tante persone hanno una grande stima di Stefano: vederlo all’opera me l’ha confermato. Quando poi si sono spente le telecamere di Reality Circus abbiamo avuto modo di conoscerci meglio ed è scoccata la scintilla».

da: “Il Giorno”, 25/10/2007

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