Il circo degli orrori che ha spaventato
pure Dario Argento
«Uno show originale, che è riuscito a stupire persino me». Se a dirlo non è uno spettatore qualunque, ma Dario Argento, c’è quasi da aver paura. Il che, per «Il Circo de Los Horrores», è praticamente una garanzia di qualità e riuscita, dal momento che l’obiettivo dei creatori di questo mega-show è quello di «far ridere dalla paura, ovvero terrorizzare con ironia e senza offendere la sensibilità di nessuno», come spiega Raphael Gonzalez, produttore dello spettacolo nato in Spagna nel 2004. Dopo aver replicato per anni in patria e circuitato a lungo all’estero, con tappe in molti Paesi dell’America Latina e con oltre un milione e mezzo di spettatori, lo show è arrivato in Italia, con tappe a Roma (dove, appunto, Dario Argento l’ha visto assieme alla nipotina Anna Lou) e a Milano.
Il protagonista
Ora la performance firmata e interpretata dall’eclettico artista circense Suso Silva – premio nazionale del Circo 2003 – approda a Torino, dove sarà in scena da domani, ore 19 e 22, sino al 22 giugno.
«Temevamo che gli italiani potessero diffidare di questo genere di circo orrorifico, ma l’entusiasmo del pubblico alle recite e gli oltre 250 mila fans su Facebook, e ci inducono a pensare a ulteriori e impreviste soste, da Genova a Napoli», aggiunge Gonzalez.
A Torino, il «Circo de los horrores» sarà ospitarlo in una location creata per l’occasione, ovvero uno spettacolare tendone, simil-castello, tutto nero: un’ambientazione gotica quanto basta per accogliere gli spettatori che, appena varcata la soglia, diventano – rinominati ad hoc – «i mortali»: da preparare come si conviene all’evento, con un training funerario in piena regola.
Al cimitero
Tanto per calare il pubblico nell’atmosfera, difatti, è predisposto addirittura un ingresso cimiteriale con corredo di lapidi e mostri. «Il circo è morto e noi lo disseppelliamo» è, invece, il grido di battaglia con cui approccia i presenti il protagonista Suso Silva, che, per calarsi nei panni di Nosferatu in libera uscita dalla bara, ha studiato l’italiano ogni giorno per sei mesi e si sottopone a oltre due ore di trucco prima di ogni replica.
Il seguito dello show , in piena sintonia con l’esordio, è un campionario ispirato a cinema e letteratura, tanto dark e adrenalinico da essere sconsigliato per un pubblico al sotto dei dieci anni. «In realtà, la nostra è più che altro una precauzione – precisa Gonzalez – dal momento che tutto quel che accade in scena è abbondantemente condito d’ironia». A partire dalla storia, che si apre proprio fra i sepolcri di un camposanto, dove zombie, vampiri e altre creature mostruose avvicinano minacciosamente Nosferatu.
I personaggi
Il «sabba» inquietante vede balzare in proscenio personaggi come la bambina dell’esorcista, la suora macellaia, le anime perdute, la vampira e Grimo, il pagliaccio assassino, una sorta di clown malefico che adora far soffrire le sue vittime, ma «in maniera divertente». Del livido girotondo fanno parte anche la vedova nera e il pazzo, ma pure la mummia putrefatta e Belzebù il demonio, niente meno. Il tutto esaltato da colonne sonore raggelanti, scene e costumi grandiosi come si conviene.
La spettacolarità è declinata su più versanti: dalla recitazione di impianto teatrale a numeri, virtuosismi e coreografia prettamente circensi a gag in stile cabaret.
Tensostruttura
Piazza d’Armi
Tel. 334/758.14.43
Da La Stampa
05/06/2014 17.46.03
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