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IL CASO

COSI’ STA MORENDO LO SPETTACOLO PIU’ ANTICO

CLOWN TRISTI, DOMATORI DELUSI
A CESENATICO IL CIRCO PROTESTA

 

Animalisti e Orfei. Quanti malumori sotto il tendone di Valverde

 

di Erica Dellapasqua

 

CESENATICO – Fino al 12 agosto, a Valverde, rullano i tamburi del circo, ma nel dietro le quinte del tendone arcobaleno, dove si dispensano allegria e spensieratezza, si respira l’aria brumosa dell’amarezza. E per una volta, a rovinare le giornate di clown e domatori, non sono gli animalisti, nemici giurati del più antico degli spettacoli. Nel mirino ci sono coloro che, anziché diventare gli orgogliosi seguaci di una stirpe, prendono le distanze dalla “casa madre”, commercializzando la sacralità di un’arte secolare sui palinsesti dozzinali della tivù. E così al circo Royal, parlateci pure di Greenspeacie, ma non nominate mai Moira Orfei e company, rischiereste di finire nella gabbia dei leoni.

Il circo Royal, dopo la tappa di Marotta, è giunto a Cesenatico con 37 carovane. Nelle gabbie cinque dromedari, il cammello Tartan, sette cavalli, tre lama, due Highland (mucche scozzesi), un ippopotamo e la giraffa Russel, per il cui mantenimento occorrono, ogni anno, poco più di 90 mila euro, onnicomprensivi di riscaldamento, autista, assicurazione, stalliere pronto a ripulirla dall’afa almeno 4 volte al giorno. Una grande famiglia di artisti, anche se, sotto il tendone, il rammarico è evidente: “L’Italia – spiegano il clown Scarabocchio ed il domatore di tigri – al contrario di Gran Bretagna, Francia e Germania, non solo non ci valorizza, ma manca di una vera cultura circense. Al giorno d’oggi portare avanti una struttura come la nostra equivale a prostituirsi, perché c’è sempre chi ti mette i bastoni tra le ruote. Noi, ad esempio, vorremmo che ogni comune italiano accettasse l’idea che il circo non sarebbe tale senza animali. Dunque la pretesa avanzata da alcune località, vedi Gioia del Colle, Pescara o Bologna, di dare spettacolo con qualche pagliaccio o giocoliere, non possiamo accettarla. I maltrattamenti degli animali? Ci sono e vanno combattuti, ma c’è anche chi, come noi, adora gli animali e li tratta di conseguenza. Per questo, abbiamo proposto, da tempo, l’istituzione di una commissione, formata da esperti, veterinari ed autorità pubbliche, che – a sorpresa – controlli lo stato di salute dei nostri animali. Il fatto è che, anche noi, ci consideriamo animalisti: come il delfinario protegge i delfini, noi proteggiamo una giraffa. Forse la gente non sa che questi animali sono nati qui, non li abbiamo prelevati da nessuna parte. Sta peggio un cane maltrattato da un padrone che gli mette addosso un mantellino o un pesante collare di gioielli al collo”.

 

da: “La Voce della Romagna”, 06/08/2007

06/08/2007 13.15.50

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