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Ha lasciato il posto in banca per girare il mondo col circo

PISA. Nel suo appartamento a Perugia ha lasciato la giacca, la cravatta e le bretelle, l’abito di ordinanza del dirigente di banca, è salito sul carovan di un circo ed è partito per girare il mondo, nelle vesti di clown. La storia di Andrea Bertinelli sembra uscita dalla penna di uno sceneggiatore. Ma non si tratta di finzione cinematografica. Andrea ha abbandonato un’auto sportiva, una casa, un lavoro prestigioso per diventare il presentatore del Circo acquatico Bellucci, in questi giorni (e fino a domenica) a Pisa, in via Pietrasantina.
 La sua giornata non è più scandita dal ticchettìo della tastiera, dai bip dei fax, dal gergo astruso del dirigente di banca, ma da “latrati” di foche, richiami di pinguini e pellicani, e dalla sua recitazione clawnesca che introduce le performance di trampolieri e saltimbanco, trapezisti e contorsionisti. E l’ex bancario ora è felice.
 «No, non mi sono mai pentito della mia scelta – racconta Andrea Bertinelli – quando uno realizza un sogno è bene che il sogno lo viva fino in fondo, con i suoi momenti positivi e negativi. Prima la mia era una vita che non sentivo, vuota. Adesso viaggio, conosco persone, faccio una vita affascinante. Sono rinato».
 Tre anni fa l’occasione che fa “rinascere” questo grigio bancario. Bertinelli riceve la telefonata di Loredana Bellucci, fondatrice dell’omonimo circo acquatico. Le dice che ha bisogno di un artista che introduca gli spettacoli. Lui non se lo lascia ripetere e si aggrega alla carovana. «Loredana era una carissima amica, che conoscevo dall’82, quando a 15 anni lasciai casa e i miei genitori per seguire il suo circo, a quel tempo non acquatico ma tradizionale. Per un mese la mia famiglia non seppe niente di me. Poi tornai a casa».
 La passione per l’arte circense Bertinelli l’ha sempre avuta. Proveniente da una famiglia di magistrati e avvocati, Andrea si laurea in legge e si avvia alla professione di dirigente di banca. Ma fin da piccolo a entusiarmarlo erano gli spettacoli circensi.
 «Vedevo anche dieci volte lo stesso spettacolo. Rimanevo per strada a guardare la carovana che se ne andava. Non per niente il mio regista preferito è Federico Fellini, che meglio di tutti ha saputo tradurre quelle atmosfere nel cinema. E il mio film preferito, naturalmente, è “La strada”».
 E così accanto agli impegni ufficiali (gli studi universitari, poi la carriera in banca), Bertinelli coltiva la passione segreta per lo spettacolo. «Frequentavo una scuola teatrale, con insegnanti nell’accademia a Roma come Dario Fo e Franca Rame. Ho recitato con Oreste Lionello e nel cabaret».
 Adesso, prima di ripartire per le piazze di tutta Europa, il Circo acquatico è di stanza presso il parcheggio scambiatore di via Pietrasantina. Oltre alle esibizioni degli artisti, il circo prevede sfilate di animali d’acqua: foche, coccodrilli. «Ma non addestriamo gli animali a nulla – ci tiene a precisare l’ex funzionario – non siamo come i circhi tradizionali».
 E non è tradizionale il lavoro di Bertinelli. «Faccio il present-attore, cioè introduco i vari spettacoli attraverso la recitazione. È un lavoro che lascia spazio alla fantasia, all’improvvisazione, alla magia del palco, tutte cose che non avevo prima». Ma non ci sono controindicazioni nel fare questa vita? «Una, quella dei rapporti sentimentali. Questa settimana siamo a Pisa. La prossima a Mondovì, a 320 chilometri di distanza. Frequentare una persona che si ama è difficile, in questo modo».
Andrea Pantani
Da “Il Tirreno” –
GIOVEDÌ, 28 SETTEMBRE 2006

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