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APPUNTI DI VIAGGIO IN SPAGNA

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APPUNTI DI VIAGGIO IN SPAGNA

Sono tornato da un viaggio in Spagna (passando per una Francia dove per le Feste un signore come Raoul Gibault si permette di fare 4 circhi) con perplessità, stupore e confronti con la nostra realtà.

APPUNTI DI VIAGGIO IN SPAGNA

La Spagna, un Paese in crisi, forse più forte della nostra.
Un Paese in crisi dove il gasolio costa da 1,310 euro a 1,350 (benzina 1 euro in più): Un Paese dove tutti, anziani compresi, hanno un telefono cellulare di
ultima generazione. Una disoccupazione più alta della nostra con prospettive non certo incoraggianti. Un Paese dove un grande Circo vedendo di non avere prenotazioni internet per la serata, la mattina decide di non lavorare quel giorno (impensabile da noi).
Eppure il Circo in Spagna, dopo un estate difficile, per le Feste ha lavorato.
Qualche Famiglia ha proposto due circhi differenti, qualcuno addirittura in concorrenza nella stessa città (vedi la famiglia Macaggi che a Valencia ha portato
due differenti spettacoli).
Il caso del Circo Raluy forse è un caso a parte, a Barcellona, dove era montato, ancora a gennaio ci sono stati spettacoli dove la direzione ha dovuto
mandare indietro spettatori perché già tutto esaurito.

La cura nel montare lo spettacolo delle feste è stata attenta, al punto che non si è capito se il Circo Mundial “n.1” era quello di Valencia (dove si esibivano i numeri poi visti al Festival di Montecarlo) o quello di Madrid con i Gotys.
Anche circhi di dimensioni più contenute hanno comunque presentato spettacoli che hanno soddisfatto il pubblico, e se un circo medio resta per un mese e
mezzo in una città e non manca una serata un motivo ci sarà.

Non si sta a contare i camion esposti in piazza, non si guarda se le carovane sono ultramoderne o se la pittura dei mezzi è all’ultimo grido, quello che importa è che il prodotto che si va a presentare all’interno sia valido.
E’ come andare in una trattoria per camionisti lungo una strada provinciale, l’esterno non entusiasma, ma appena ci si siede i piatti sono gustosi, e magari
il menù è lo stesso del ristorante di lusso.
Dicevo del Medrano francese che quest’anno si è presentato in 4 versioni (2 tradizionali più circo sull’acqua e quello sul ghiaccio), quello visitato era a
Marsiglia ed anche l’ultimo giorno di programmazione c’era la fila per entrare ai due spettacoli programmati. Penso che in Francia (ma anche in Spagna) il pubblico sappia che ogni anno il circo presenta un nuovo spettacolo, cosa che abbinata ad una passione per il circo differente dalla nostra, forse aiuta ad ottenere risultati. Un amico mi diceva che nella classifica delle prenotazioni di un sito specializzato nelle vendite di biglietti on-line, al secondo posto, in dicembre, c’era il debutto primaverile del circo Alrlette Gruss, il che è tutto dire.

Ma torniamo alla Spagna, un Paese con una estensione territoriale di 504.645 km², conta 47.025.000 abitanti, l’Italia invece “spalma” 60,9 milioni di abitanti su una superficie di 301 340 km Alpi comprese (fonte Wikipedia).
Già a confrontare la popolazione ci sarebbe da porsi alcune domande, e una risposta potrebbe arrivare considerando che in Spagna i circhi in attività sono
circa 38, mentre in Italia 79 (più quelli in tournée all’estero): pochi in Spagna o troppi da noi?

Da qualche anno ha preso piede il circo cantato, circo karaoke o chiamatelo come volete. Una tradizione mai scomparsa in Spagna, anche grazie alla televisione, una moda che attualmente sta influenzando diversi circhi. Anche il Circo Mundial termina lo spettacolo con una canzone che coinvolge il pubblico. A Valencia il Circo Roma Dola proponeva Fofito e Monica Aragaon, il Circo Wonderland in scaletta aveva più interventi cantati del clown Peter. A Madrid, oltre Teresa Rabal con il Circo della Famiglia di Fabio Folco, il Circo Quiros dopo la prima parte di circo tradizionale lasciava spazio in pista al gruppo “Canta Juegos”. A Palma de Mallorca (che però non è stata meta del viaggio) il Circo Alegria con il duo D’Aragon, di cui abbiamo già scritto in passato,
In pista l’artista canta ed in tribuna il pubblico canta e mima con i gesti i vari momenti della canzone, qualcuno entra in pista e balla e la ricetta di
tutto questo è che si torna bambini , i grandi non si vergognano di essere stati bambini e di tornare ad esserlo. APPUNTI DI VIAGGIO IN SPAGNA

Penso che da noi spettacoli del genere non avrebbero lo stesso successo, ma penso anche che se noi italiani fossimo un po’ meno “fighetti” ci divertiremmo di più.

Torneremo su questo viaggio nelle prossime settimane con foto, biglietti e manifesti, seguendo l’ordine degli incontri avuti.

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(mt)

26/01/2013 10.54.43

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