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Il clown non fa più ridere

Il clown non fa più ridere

Il clown non fa più ridere Circhi e giostre in crisi nera

MARGHERA

Sono le note di “La vità è bella” di Nicolò Piovani ad accompagnare in piazza Mercato a Marghera la protesta dei lavoratori degli spettacoli itineranti che chiedono alla regione ed ai sindaci di poter tornare sulle strade e nelle piazze.

Sono in più di duecento, tra circensi, gestori di giostre e lavoratori dello spettacolo a riunirsi a Marghera, in rappresentanza delle oltre quattrocento imprese del Veneto (sono settemila in tutta Italia) per chiedere al presidente della Regione Luca Zaia di poter tornare al più presto – magari già dal prossimo 25 aprile – al proprio lavoro.

Ditte individuali, partite Iva e piccoli circhi di strada riuniti con lo scopo comune di riprendere letteralmente a vivere, dato che da ormai un anno il lavoro è ridotto al minimo ma le spese e le tassazioni no.

«Non vogliamo essere penalizzati – spiega il portavoce Enrico Rossi, rappresentante dell’associazione nazionale degli spettacoli viaggianti – Abbiamo pronto già da settembre un prontuario con le linee guida per l’attività che abbiamo presentato in regione, ma ancora attendiamo una chiara risposta».

Enrico Rossi gestisce un tagadà, e per lui i problemi sono in effetti stati molti: «Cito il mio caso come esempio, ma siamo in quasi quarantamila in Italia nelle stesse condizioni. Io in un anno ho lavorato pochissimi giorni, praticamente solo cinque fiere in un anno, nonostante potessi garantire la sicurezza necessaria per proseguire l’attività».

« Quello che non capiamo è come si siano potuti tenere due pesi e due misure: noi fermi e invece via libera ai mercati settimanali in molte città – continua – . Non è solo una questione di assembramenti a questo punto, ma una precisa presa di posizione purtroppo assecondando l’opinione pubblica per la quale le giostre sono più rischiose di altre attività».

Intanto, un anno di fermo ha portato conseguenze molto negative senza in cambio quasi nessun aiuto concreto.

«Nessuna semplificazione delle norme, nessuno sconto anzi aumenti dei diritti di segreteria per essere riconosciuti come operatori del settore fino a 950 euro annui – continua Enrico Rossi – Noi fermi senza sapere cosa ne sarà delle attività post-pasquali mentre, ad esempio, a Siviglia è in fase di allestimento la più grande fiera europea del settore. Ci basterebbe capire come fare per ripartire garantendo la massima sicurezza, visto che da mesi l’intero settore è pronto e a norma per riprendere una attività che non è un qualcosa di secondario, ma la nostra intera esistenza e fonte di vita».

Intanto, dopo una mattinata di protesta ma anche di esibizione in piazza una delegazione dei lavoratori del settore ha incontrato, all’unità di crisi della Protezione Civile a Marghera il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che si è impegnato a sostenere la categoria e a farsi promotore della promulgazione di una legge che la tuteli in tempi brevi. 

Da nuovavenezia.gelocal.it del 28/03/21

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