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MARCELLO MARCHETTI: 40 ANNI DI CIRCO

 

Ricorrono quest’anno i 40 anni di carriera circense di Marcello Marchetti (nella foto in alto nel 1986, in compagnia di Francesco Caroli) oggi presentatore e uomo di fiducia per tanti circhi. Recentemente si è distinto per la gestione dell’emergenza Covid legata alla situazione dei circhi in Sicilia. Vogliamo ricordarne i suoi esordi, perché oggi è un giorno particolare in cui si aggiunge una candelina in più sulla sua torta di compleanno. E lo ricordiamo con due spezzoni che lo ritraggono nella pista del Circo Cesare Togni tra il 1985 (a Napoli) e il 1986 (in Puglia) tratti dall’archivio storico di Mauro Cantoro.


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GLI INIZI
Nel 1980 il Circo Cesare Togni è a Cremona. Marcello, deciso a scappare di casa, si presentò al circo chiedendo un lavoro. Essendo ancora minorenne Elvio Togni lo riportò dai genitori: il padre, convinto che da lì a poco sarebbe ritornato a casa, disse che se era quella la “vita da zingaro” che il figlio voleva per sé, lui non avrebbe avuto nulla in contrario e lo lasciò andare. E tanta era la determinazione di Marcello che quella diventò effettivamente la sua vita. Cominciò in scuderia come l’ultimo degli operai. Non era importante come, ma per lui era importante esserci, perché il suo pensiero fisso era “vedrete un giorno diventerò anch’io qualcuno nel circo”. In questo fu avvantaggiato dal successo del Circo Cesare Togni: ovunque erano solo serate “sold out”.

Marcello nel 1983 in una delle prime volte nelle vesti di clown bianco

Marcello anche se con incarichi umili, hai cominciato subito con un grande circo…
“Non passa giorno in cui non ripensi agli anni trascorsi con le mansioni più disparate. Ogni volta che mi guardo indietro vedo solo circo, ma di quelli con la C maiuscola: famiglia Togni per intenderci; non che gli altri siano meno importanti, ma solo con loro ho avuto le più grandi soddisfazioni professionali. La mia storia non so a chi possa interessare, ma una cosa è certa: io nel circo ho passato nel bene e nel male gli anni più belli della mia vita e tutto è iniziato con Cesare Togni, una grande famiglia, un grande uomo, persone fantastiche piene di vita e di amore incondizionato per il proprio lavoro e la propria gente”.

Il Circo Cesare Togni cosa aveva di speciale?
Tutto. Se oggi dovessi fare un confronto tra Orfei e Togni, lo spettacolo degli Orfei regalava al pubblico un’immagine bellissima, il Togni era il Circo.  Al circo il presentatore veniva chiamato “annunciatore”. Un ruolo a volte trascurato. Diversi lo interpretavano in modo talvolta ripetitivo; noi invece già all’epoca avevamo inquadrato lo spettacolo in modo non urlato, con sobrietà. Il lavoro dell’annunciatore sta nel riempire i vuoti se ci sono imprevisti, se ti manca improvvisamente un’entrata, se devi coprire un incidente. Ricordo il giorno in cui Joker Palacios durante il numero del letto elastico cadde e gli partì l’osso della gamba: lì serviva prontezza di spirito, nello stesso tempo si doveva deviare l’attenzione dall’incidente. Sono queste le cose che deve vedere un annunciatore; un annunciatore deve essere pronto ogni momento, cogliere l’attimo, poi quando c’è l’affiatamento con la compagnia le cose vengono ancora meglio”.

Marcello al Circo Cesare Togni nel 1984 a Torino (Foto R. Rossanigo)

Visto che hai parlato del presentatore, raccontaci come lo sei diventato tu.
Eravamo a Rovereto (1983), al ritorno dalla tournée in Grecia e Jugoslavia (VEDI ARTICOLO). Al circo arrivò una brutta notizia: Edda Zanetti sorella di Maria Zanetti Lizzi (allora Maria era l’annunciatrice) stava morendo e quindi loro lasciarono la compagnia. Serviva un sostituto, ma nessuno della famiglia voleva quel posto. Un incosciente Alex Togni fece il mio nome ai fratelli e lì scoppiò una risata generale: “ma come! – dissero – il Marcello a presentare? Non ha nemmeno i vestiti appropriati!” allora lui rispose “In un’ora avrà tutto ciò che serve, ma voi dovete aiutarlo a vincere la timidezza”. E da lì iniziò il mio cammino come presentatore prima con lo smoking, poi da faccia bianca.

Locandina del Circo Cesare Togni a 3 Piste a Napoli nell’inverno 1985/86 (Collezione Jovan Andric)

Sì, ma raccontacela tutta: un momento così importante per la tua carriera non puoi liquidarlo con due parole.

Per me resta davvero indimenticabile il mio debutto nel grande Circo a 3 Piste di Cesare Togni. Tutto è iniziato quando Alex si è presentato da me dicendomi “guarda che oggi devi presentare lo spettacolo” (era il giorno del debutto, tutto esaurito circa 3500 persone) l’ho guardato e gli ho chiesto se fosse pazzo…. Io, quel ragazzo di scuderia di cui nessuno forse conosceva l’esistenza. Non sapevo nulla dello spettacolo aldilà dell’aver imparato a memoria, come fanno i bambini, le parole che la grande Maria Lizzi pronunciava ad ogni spettacolo e qualche commento che la stessa Maria qualche volta mi faceva sul suo lavoro: non bisogna aver paura, si deve star tranquilli, etc. Così presi coraggio, aiutato da Italo Togni, Ottaviano Simili e dal signor Cesare Togni che mi diceva ‘vai hombre’. Credetemi, volevo morire: si aprono le tele ed io entro in un silenzio che mai avevo sentito. Lì io solo in mezzo a tutta quella gente che aspettava di ascoltare ciò che avrei detto. A un certo punto mi tremarono le gambe, mi girai indietro, guardai i ragazzi facendo segno di voler uscire: non ce la facevo, non mi usciva nemmeno una parola. Stavo per andarmene e la gente probabilmente pensando che fosse tutto organizzato scoppiò in un applauso talmente grande che in seguito diventò il modo per aprire lo spettacolo. Una situazione grottesca, poi pensai alle parole di Maria Lizzi, ‘non devi aver paura, stai tranquillo’, ed automaticamente mi entrò la sua presentazione: Signori e signore, buona sera e benvenuti al Circo di Cesare Togniiii …”.

Marcello al trucco al Circo di Venezia della famiglia Mavilla nel 1997 fotografato da Sanio Panfili per il libro “Circus Virtuosismi”

Da allora Marcello ha percorso le strade del mondo, prima appunto con il Circo Cesare Togni, fino al 1992 poi con numerosi altri circhi (con lunghe permanenze nelle compagnie di Lidia Togni e dei figli Vinicio e Davide), attraversando tutta l’Italia da Nord a Sud chissà quante volte. Ci fermiamo qui con i ricordi perché per raccontare la sua carriera potremmo fare uscite settimanali in edicola! E allora tanti auguri Marcello! 100 di questi giorni!

Brani tratti da un’intervista a Marcello Marchetti a cura di Maurizio Tramonti per In Cammino n°4/2008

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