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MODELLISMO CIRCENSE: IL “CIRCO CESARE TOGNI” DI MAURO CANTORO

MODELLISMO CIRCENSE: IL “CIRCO CESARE TOGNI” DI MAURO CANTORO

Puglia, una regione bagnata dal mare, dal sole, da quella brezza che ti fa respirare aria pulita, per molti chilometri gli ulivi ci accompagneranno ai lati dell’autostrada. La Puglia è questo e di più, ma è anche terra di appassionati del mondo del Circo.

Una passione a volte invadente, altre volte riservata, ma sempre guidata dal cuore. Forse un amore nato nell’infanzia e maturato anno dopo anno.

Oggi andremo a conoscere un Salentino innamorato di questo mondo sempre in viaggio e della sua Storia: Mauro Cantoro.

Mauro modellisticamente nasce come fermodellista, il primo trenino, poi il secondo e finalmente il plastico. Un plastico dove, come si dice in gergo, si fa le ossa.

Cantoro nelle sue visite ai circhi di passaggio conosce Elvio Togni ed è l’occasione per dare forma ad un progetto che aveva in testa da tempo: un plastico del Circo Cesare Togni.

Elvio Togni da libro tecnico del circo ricava le misure originali e questo è un buon punto di partenza.

 

Mauro Cantoro contatta Enzo Rutigliano per la realizzazione dello chapiteau, troppo complesso per tempi di realizzazione, non dimentichiamo che Mauro lavora ed il tempo a disposizione non è mai tanto.

Le carovane sono Preiser (come animali e personaggi) ed al momento della pittura Mauro ha uno scontro con sé stesso: l’idea era di ambientare il Circo Cesare Togni negli anni 80, di colore blu, ma poi vedendo la nuova colorazione decide di passare alle versione fine anni 80 inizio 90.

Anche se qualcuno non sarà d’accordo con me, un pezzo forte del plastico è la biglietteria realizzata partendo da un vecchio pianale a ruote basse che giaceva a riposo in un cassetto. Il resto plastica e cartoncino.

Si, modellisticamente si possono trovare delle pecche, ma il bello di quella biglietteria è l’artigianalità dell’opera, non so se il termine “naif” si può accostare, ma se consideriamo la perfezione delle misure ed il risultato dell’insieme, si possono perdonare quelle sfumature modellistiche mancanti.

Il plastico risale a circa 3 anni fa, scala 1-87, circa 1 metro per lato le dimensioni.

A Cantoro è piaciuto collocare il circo circondato da un ambiente cittadino, bellissima l’immagine dell’edicola nei pressi del piazzale. Purtroppo la foto non rende omaggio ad un altro particolare: un anziano signore che passa davanti alla pubblicità strappata del circo.

A questo punto qualcuno giustamente potrebbe criticare la poca presenza di mezzi ed attrezzature in piazza, il Cesare Togni era un 3 piste…

Calma ragazzi, in quegli anni il circo viaggiava in treno (vedi avventure di Gilberto Bertaccini, il nano segretario di cui ci occupammo nella rivista “in Cammino”), ho detto in principio che Mauro Cantoro nasce come fermodellista?  Allora torniamo al plastico ferroviario e troveremo il treno del Circo Cesare Togni dalle parti dello scalo merci.

Ed ora, una volta scaricato il circo e sistemato le attrezzature, non ci resta che accendere le luci e dare inizio allo spettacolo “Signore e signori, la direzione ed il personale del Circo Cesare Togni nel darvi la buona sera, augura a tutti un buon divertimento”.

Maurizio Tramonti

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