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I pro e i contro di un circo senza animali

Per quali motivi scientifici la vita degli animali è incompatibile con il loro impiego nelle attività circensi? E, perché in Italia è necessaria una riforma del settore dello spettacolo che preveda la dismissione degli animali dai circhi e la riconversione delle tradizionali attività circensi secondo forme di spettacolo che valorizzino espressioni artistiche umane? Sono alcuni degli interrogativi su cui si è riflettuto durante il convegno ‘Il circo senza animali, il circo del futuro‘ promosso dal Consiglio regionale del Piemonte attraverso l&rsquoufficio del Garante dei diritti degli animali della Regione Piemonte, Enrico Moriconi che ha ricordato che “quando la sensibilità verso gli altri esseri è cresciuta nella società è stato inevitabile che ci si interrogasse sulle conseguenze vissute dagli animali utilizzati nei circhi“.

Aprendo i lavori del convegno, il consigliere segretario Domenico Valter Ottria, evidenziando che molte nazioni stanno legiferando per trasformare lo spettacolo circense indirizzandosi verso l&rsquoimpiego di soli artisti, ha auspicato che la Regione Piemonte “promuova concretamente tutte le attività connesse all&rsquoordine del giorno approvato circa un anno fa, per promuovere il circo contemporaneo in tutte le sue forme, valorizzando il ruolo artistico e riconoscendolo quale valore per lo sviluppo economico ed occupazionale dei lavoratori del settore”.

Fra i relatori, Valeria Campo, presidente della Commissione ministeriale settore Circo, ha precisato che “contrariamente a quanto si pensi il nouveau cirque non ha abolito gli animali. Piuttosto ha portato a nuove estetiche e nuovi modi di lavorare con gli animali che hanno un forte legame e devono molto al circo classico”, mentre l’intervento di Alessandro Serena, docente di Storia dello spettacolo circense e di strada alla Università di Milano si è incentrato sulla assoluta opportunità di continuare a lasciare gli animali a lavorare nel circo, fermo restando la garanzia del loro benessere, punto primo di ogni riflessione.

 

Da ADNKronos del 7/03/2019

07/03/2019 17.45.07

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