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Knie: chi l&rsquoavrebbe mai detto? 

Un secolo fa, con un tendone acquistato a credito, nasceva il Circo nazionale svizzero

RAPPERSWIL – Un secolo fa, grazie ad un tendone acquistato a credito, una compagnia di funamboli di origini austriache si è trasformata nel Circo nazionale svizzero dei fratelli Knie. Anche se, col senno di poi, la frase «Chi l&rsquoavrebbe mai detto?» non sembra essere così fuori luogo.

 

«Megalomani!». Questa l&rsquoimmediata reazione di Marie Knie-Heim all&rsquoannuncio dei suoi cinque figli. Era appena finita la Prima guerra mondiale, e loro volevano procurarsi una tenda di 2.500 posti per trasformare la «Knie Arena» in un «Circo nazionale». In fin dei conti &ndash questo il pensiero di Marie – con l&rsquoArena, con cui tre generazioni di Knie avevano viaggiato per i territori germanofoni, il rischio imprenditoriale era stato calcolabile. Era stata la madre e vedova, che aveva uno spiccato senso degli affari, ad aver conseguito il primo milione della dinastia Knie. Nell&rsquoestate del 1919 si era rifiutata tuttavia di accordare il suo sostegno, finanziario e non, ai figli che avevano tendenze «megalomani». Figli che si risolsero così ad acquistare una tenda a credito, violando in questa maniera una ferrea regola che sino ad allora era stata doverosamente rispettata all&rsquointerno della famiglia: il divieto di indebitarsi. Il motivo alla base di tale disposizione: un episodio risalente al 1866, quando la famiglia proveniente dall&rsquoAustria non aveva ottenuto l&rsquoattinenza a Soletta, a causa a quanto pare di una tassa non pagata. E poco importava, in un&rsquoottica di disciplina, che dal 1900 i Knie fossero diventati cittadini di Gerlikon, nel canton Turgovia.

Ma il debito non turbò i loro sonni a lungo. La prima, il 14 giugno 1919 sulla Berner Schützenmatte, fu un enorme successo di pubblico, tanto che le due piccole costruzioni in cui incassavano i soldi del biglietto crollarono. Meno male che le venditrici dei biglietti, mogli di Fredy senior e Rolf senior, fecero a tempo a trarsi in salvo.

Ben presto fecero la loro comparsa i cavalli e gli elefanti. Friedrich e Karl Knie, insieme al fratello Eugen, si occupavano di gran parte del programma. Nel 1940 morì Karl, un anno più tardi Friedrich. Fredy e Rolf, nati da Friedrich e Margrit Knie rispettivamente nel 1920 e nel 1921, assunsero la guida dell&rsquoimpresa assieme allo zio Eugen. Nel 1962 fondarono lo zoo per bambini nel comune sangallese di Rapperswil, dove il circo ha la sua sede invernale dal 1925. Dall&rsquounione di Fredy senior e Pierrette Dubois nacquero Fredy junior (1946) e Rolf junior (1949). Rolf senior e Tina di Giovanni diedero luce a Louis (1951) e Franco (1954). Alla fine del 1992 Fredy senior e Rolf senior cedettero la direzione a Fredy junior e Franco.

Già nel 1983 Rolf junior interruppe la sua promettente carriera di clown. Ma nel 2002 tornò sui suoi passi e fondò assieme al figlio Gregory il circo invernale «Salto Natale» e nel 2011 il circo erotico «Ohlala». Entrambi ebbero successo. Un po&rsquo meno fortuna ebbe invece il cugino di Rolf, Louis. Anche lui abbandonò la famiglia con la moglie Germaine e il figlio Louis junior nel 1993, rilevò il circo nazionale austriaco e si trovò poi a dichiarare bancarotta nel 2005. Nello stesso anno il figlio Louis junior fondò un suo circo in Austria, che esiste ancora oggi. Contrariamente alla tradizione familiare, che soleva affrontare i ricorrenti litigi tra fratelli sempre in maniera discreta, Louis senior manifestò al grande pubblico il proprio malumore. Quando lesse sulla stampa che suo fratello Franco aveva un patrimonio di 17 milioni di franchi si sentì preso in giro. Lui aveva ottenuto una buonuscita di soli 3,5 milioni.

Attualmente, nella sede principale ci sono tra gli altri Géraldine-Katharina, la figlia di Fredy junior, così come i suoi figli Ivan e Chanel e il nipote Chris Rui. Nell&rsquoarena lavorano invece le generazioni sette e otto. Per il centenario i Knie si sono fatti sponsorizzare dal pubblico via crowdfunding, a mo&rsquo di dono, una tenda nuova. Duecentocinquantamila franchi: una somma che, come hanno gridato taluni, non è nulla a fronte della potenza economica della dinastia. A costoro sfugge però un aspetto essenziale: per i Knie non conta il denaro, bensì il legame con il pubblico. Una cosa è certa: Marie, parsimoniosa com&rsquoera, sarebbe stata entusiasta di questo modello di finanziamento.

Da www.cdt.ch del 06/02/19 

07/02/2019 9.18.50

  Il mimo clown Dimitri

 

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