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“Circo senza bestie”, stop alle richieste degli animalisti

Il gorilla, la scimmia, il cammello, i circhi viaggianti li sfruttano? Dibattito politico sul regolamento in consiglio. Schivati gli emendamenti per scoraggiare l’uso di animali e rinvio. Ma ora protestano i giostrai

Gli animalisti della Lav chiedono regole ferree e draconiane che scoraggino la presenza di animali nei circhi in transito a Varese, ma soprattutto hanno ottenuto che un consigliere di opposizione, Alessio Nicoletti, presentasse durante il consiglio comunale 6 emendamenti al regolamento degli spettacoli viaggianti, per ostacolare le esibizioni delle bestie. Il consiglio comunale, ieri sera, ha deciso di rinviare tutto in commissione, cioè di non decidere, o meglio, di prendere tempo, tenuto conto di almeno due fattori: le leggi nazionali non vietano gli animali nei circhi, i ricorsi al tar sono dietro l’angolo. E’ stata tuttavia una seduta moto partecipata, con gli attivisti seduti in consiglio e nei corridoi, che incontravano informalmente l’assessore al commercio Sergio Ghiringhelli, il presidente della commissione commercio Domenico Battaglia, e i consiglieri dell’opposizione. Proprio Battaglia (Pdl) ha presentato un ordine del giorno, a nome della commissione – firmato anche da Conte (Pd), Cordì (Sel), Imperatore (Udc), Roggia (Lega) – in cui non venivano recepite le richieste della Lav ma si prendeva l’impegno di migliorare il regolamento. 

In consiglio si è votato il rinvio del punto, anche se l’assessore Ghiringhelli, per la giunta, aveva dichiarato praticamente tutti non ammissibili o superflui gli emendamento e spingeva per una bocciatura netta.
Gli animalisti che – va detto – sono stati civilissimi ed educati nella loro presenza in consiglio hanno comunque ottenuto che il tema non venisse liquidato. Varese non vieterà il gorilla o il leone nel circo, ma cercherà di ottenere che almeno siano trattati meglio. Chi tuttavia è uscito maggiormente deluso dalla discussione sono i giostrai del luna park, che a causa del rinvio sugli animali non hanno avuto l’approvazione dei cambiamenti che chiedevano per poter lavorare meglio.
Il regolamento degli spettacoli viaggianti infatti è composto di parti diverse, e vi è compreso quello del luna park. I giostrai (nella foto sopra) chiedevano alcune modifiche come ad esempio la possibilità di cambiare un’attrazione, oggi negata da regole stranamente ferree sulle dimensioni. Denis Marchesi, ad esempio, e come lui altre7 famiglie, non possono lavorare in questi giorni alla Schiranna perché lo scorso anno avevano un’attrazione classificata come “piccola”, il lancio di palline alle sagome, che però non va più sul mercato. Hanno deciso di passare all’evergreen “castello degli specchi” che però è un’attrazione “media”, e non lo possono fare perché l’attuale regolamento non lo consente, poiché i passaggi da tipologie di giostre sono bloccati per tre anni. «Lavoro dappertutto, solo a Varese è così» afferma. Stranezze italiane.

Roberto Rotondo

Da varesenews.it

 

05/04/2013 18.12.31

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