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Stampa: Flavio Togni consultato per la pantera in Sicilia

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“Casomai, rimanete immobili”
(e state attenti, non è un cane)

Flavio Togni è la star in assoluto dell’American Circus. Figlio d’arte, appartiene a una delle più famose famiglie circensi italiane. Flavio, come quasi tutti i bambini cresciuti dentro un circo non intravedeva altro futuro se non sotto quel grande tendone. All’inizio prova di tutto: i trapezi e gli attrezzi, ma fin da subito la sua grande passione sono gli animali.
Da piccolo inizia con i cavalli, guidato dal nonno Ferdinando, ma poi si avvicina anche agli elefanti, ai rinoceronti , alle tigri e alle pantere.
Non si definisce un domatore, ma si considera un addestratore di animali. Grazie ai suoi numeri in giro per il mondo proprio con gli animali ha collezionato un palmares di premi e riconoscimenti di tutto rispetto. Infatti, è l’unico artista ad aver collezionato tre statuette del Clown D’argento, una sorta di Oscar per i circensi.

Uno dei suoi ultimissimi spettacoli, provato per più di un anno in Germania, lo vede impartire dei comandi a delle tigri di diversa razza, bianche e rosa, che si muovono a tempo di musica. Per i felini, come lui stesso dice, ha un amore speciale e tutto ciò unito alla sua esperienza ne fa uno dei massimi esperti di questi animali esotici in tutta Italia.

E’ possibile che una pantera che si presume sia sempre vissuta in cattività possa resistere per più di un mese tra boschi e pinete in un ambiente che non sia il suo?
“Sì, nei boschi ci sono lucertole e altri animaletti che potrebbero essergli appetibili e che la pantera come un cane riesce ad acciuffare, senza considerare poi i conigli e altra selvaggina che può tranquillamente trovare nei boschi  e che imparerebbe a cacciare anche se fosse stata per lungo tempo in cattività. Ad esempio , una volta dentro il recinto delle pantere del mio circo è volato un colombo e in meno di trenta secondi lo avevano già divorato, pur essendo vissute da sempre in cattività”.

Quali sono le abitudini di un felino, in quali ore preferisce cacciare?
“Sono dei predatori notturni, mentre il giorno soprattutto con il gran caldo stanno sugli alberi al fresco. E’ possibile comunque  che si diano alla caccia anche di giorno se sono alla ricerca di lucertole che si intravedono solo nelle ore diurne, ma preferiscono mangiare di gran lunga la notte, ad esempio, noi diamo da mangiare ai nostri felini dopo gli spettacoli a fine serata”.

Gli uomini della Forestale, impegnati nella cattura della pantera di Palermo, per acciuffare il felino hanno utilizzato una grossa gabbia con dentro dell’esca viva …  Lo considera un buon metodo?
“Io per fortuna non mi sono mai trovato nella situazione di dover sperimentare una simile cosa, ma in base a quella che è l’esperienza dei cacciatori bianchi la tecnica utilizzata è quella di sgozzare un agnello o una capra e poi di metterne un’altra viva accanto in modo che il rumore e l’odore del sangue possa fare  da richiamo per l’animale, quindi sicuramente è un metodo opportuno”.

A Palermo si è utilizzato un maialino, fa lo stesso?
“Sicuramente, meglio una capra o un agnellino”.

Molti testimoni che hanno visto la pantera a Palermo riferiscono di averla vista rovistare anche vicino i cassonetti dell’immondizia. È possibile che una pantera faccia questo?
“Sì, soprattutto se tra i rifiuti fossero contenuti dei resti di carne in grado di attirarla”.

Quanto mangia una pantera al giorno?
“Un maschio mangia dai quattro ai sette chili di carne al giorno, mentre una femmina sui quattro chili. Un cucciolo di pantera, invece intorno al chilo e mezzo, ma bisogna dire che una pantera può anche sopravvivere con molto meno basterebbero solo anche cinque o sei lucertole al giorno se dovesse trovarsi in condizioni di difficoltà per la caccia”.

Adesso, negli ultimi quindici giorni non ci sono più notizie della pantera a Palermo, pensa possa essersi spostata?
“Sicuramente se si trattasse di un pantera nella giungla non si sposterebbe, rimarrebbe nel suo territorio o comunque nei dintorni, mentre questo è uno di quei casi estremi dove non è possibile affermare esattamente quale è il comportamento dell’animale che non si trova nel suo territorio d’appartenenza”.

Lei ha una grande esperienza per quanto riguarda la vicinanza  con questi animali, cosa consiglia di fare nel caso in cui qualcuno dovesse trovarsi davanti la pantera?
“Bisogna fare delle distinzioni: se si trattasse di un cucciolo di pantera, allora in questo caso non bisognerebbe indietreggiare ma fare un passo  avanti e con un fare autoritario in modo che il cucciolo si metta in fuga, mentre se fosse un adulto allora bisognerebbe rimanere immobili ed evitare di correre perché l’animale individuerebbe il fuggitivo subito come una preda, meglio stare fermi e tenere in mano  un ramo o una sedia per potersi difendere in caso di aggressione”.

Il mondo del circo è stato molto contestato per il modo in cui gli animali vengono tenuti in cattività, lei invece cosa ne pensa di chi detiene animali esotici a casa?
“Esistono delle precise norme per quanto riguarda queste specie di animali, noi del circo siamo sottoposti a dei serrati controlli del CITES che mi sembrano giusti anche quando ci spostiamo da una località all’altra e lo stesso tipo di controllo deve essere effettuato per i privati. Ovviamente l’animale deve essere regolarmente importato e registrato. Ci sono dei parametri che devono essere rispettati quando si tengono delle pantere e che non devono mai mancare: da una recinzione abbastanza grande, la vasca con l’acqua  e tutti quei giochi che a loro servono per affilarsi le unghie. Non si può assolutamente pensare di tenere una pantera come se si trattasse di un cane”.

Da www.livesicilia.it del 01/08/10

01/08/2010 22.39.39

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