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LA CARRIERA. Suo il record al trapezio: la tripla piroetta al ritorno
Trapezista e domatore Un vero condottiero
Come direttore precorse i tempi portando il suo circo a tre piste perfino in America

Daniela Bruna Adami
«Aveva mantenuto lo spirito giocoso del circo, come un bambino, e questa sua gioia la trasmetteva a tutti. Aveva un grande carisma». Così Enis Togni, patron del Circo Americano, racconta suo cugino Cesare, scomparso poco prima del suo 84° compleanno. All’Americano la tristezza è profonda, perché Cesare Togni lì era a casa, e fino all’ultimo lo si vedeva in pista, a seguire i suoi nipoti cavallerizzi, figli dei suoi figli Elvio e Italo, specializzati nella «piramide».
Con Cesare Togni se n’è andato uno dei più grandi direttori di circo del Novecento, un vero condottiero. Che però ha avuto anche una splendida carriera artistica. Suo un ineguagliato record al trapezio volante: la tripla piroetta al ritorno. Ma senz’altro più famosa è la sua attività come domatore di cavalli ed elefanti, «una passione che Cesare ha avuto fin da piccolo, così come mio fratello Bruno (scomparso vent’anni fa, ndr)», spiega Enis Togni, «ed è stato grazie a loro che mio figlio Flavio è diventato domatore, tra i più famosi del mondo».
Cesare Togni aveva preso le redini del circo di famiglia dal padre Ugo all’inizio degli anni Cinquanta: il circo di chiamava Nazionale e i Togni erano ancora tutti insieme. Poi le attività si sono divise ed è nato il Circo Cesare e Oscar Togni. Nel 1956 fondò l’imponente Circo Massimo, con tre piste e un immenso ippodromo, fino al circo col nome definitivo di Cesare Togni.
E anche come direttore, Cesare precorse i tempi: fu il primo, infatti, nel 1983 ad utilizzare i container caricati sui treni per gli spostamenti del circo, anziché i tradizionali Tir su strada. E con questo sistema portò il suo chapiteau a tre piste in tutto il mondo, America compesa. Un altro merito di Cesare è quello di aver ospitato i primi passi di quelli che poi diventarono grandi artisti, come il mitico trapezista Tony Steel, Enzo Cardona, uno dei più grandi trapezisti del dopoguerra, i clown e cavallerizzi Caroli, e il grande clown veronese David Larible. Nel 1994 il circo cessò le attività e dall’anno successivo, con i cavalli delle piramidi equestri, Cesare e figli traslocarono al Circo Americano. Nel 1998 il Circo Cesare Togni tornò a lavorare, ancora con i Togni nella società di gestione.
Cesare lascia al mondo del circo una famiglia numerosa, con nipoti e pronipoti. Si era sposato giovane con Esterina Colombo Fratellini («per tutti Ginetta», racconta Enis Togni), della famosa dinastia circense francese, la cui sorella Fiorenza aveva sposato Darix, cugino di Cesare. Da Ginetta, Cesare ha avuto quattro figli, Elvio, Viviana, Italo, tutti e tre al Circo Americano, e Alex, che da alcuni anni non si occupa più di circo e vive all’estero. La salma di Cesare sarà tumulata a La Spezia, nella tomba di famiglia dove è sepolto anche il padre Ugo.

Da “L’Arena”

03/10/2008 15.59.25

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