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Dopo la chiusura della Giornata mondiale della Gioventù a Sydney è partita da Canberra la fiaccola simbolo di unione e fratellanza

La Fiaccola della pace arriva in Australia

Monsignor Piergiorgio Saviola (direttore generale Migrantes): “In Australia, la fiaccola richiama oltre i connazionali della penisola, anche quell’immenso popolo di italiani che hanno fatto e continuano a fare esperienza di emigrazione”

Sydney – “Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni” questa frase tratta dal libro degli Atti degli Apostoli (At 1,8) tema della 23esima Giornata Mondiale della Gioventù, il più grande evento al mondo dedicato ai giovani che si ripete ogni tre anni e che si è chiuso ieri a Sydney, in Australia. Nel 2005 fu a Colonia, in Germania, nel 2002 a Toronto in Canada, nel 2000 a Roma.

All’evento ha preso parte anche una “delegazione italiana della Migrantes composta da giovani italiani emigrati all’estero, alcuni giovani immigrati in Italia, giovani marittimi, rom” e del mondo dello spettacolo viaggiante e del circo, spiegano dall’ufficio stampa della Migrantes.

Ieri il gruppo è stato a Canberra dove ha incontrato la comunità italiana locale e l’ambasciatore italiano. Mercoledì parteciperà alla Festa degli Italiani con i giovani italo-australiani, quindi parteciperà ai grandi eventi previsti per tutti, come la messa di inizio, il festival dei giovani, la Via Crucis, la veglia sotto le stelle e la messa conclusiva con il Papa.

Questa la composizione del gruppo Migrantes: “il direttore generale e i cinque direttori dei diversi settori (italiani nel mondo, immigrati, marittimi, sinti e rom, fieranti e circensi), alcuni ospiti, più 19 giovani del mondo migrante: cinque marittimi (Accademia e CP), una suora italo-tedesca ed una ragazza italiana in Germania, un sinto. Gli altri sono appartenenti a Paesi Terzi e vivono in Italia (centro-nord): due ucraini, un cinese, due romeni, tre srilankesi, un congolese, un camerunense, un indiano”, dichiarano dall’ufficio stampa Migrantes.

E’ partita invece ieri da Queanbeyan, a Canberra, per iniziare a percorrere l’Australia, la fiaccola, segno di pace e di unione tra i popoli di tutte le nazioni. La Fiaccola della pace è stata accolta con una celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Mark Benedict Coleridge, Vescovo dell’Arcidiocesi di Canberra. Si è tenuta poi una festa con la comunità locale e i giovani pellegrini italiani alla presenza delle massime autorità politiche e civili tra cui l’ambasciatore italiano in Australia, Stefano Starace Janfolla.

Da oggi fino al 22 luglio la Fiaccola della pace sarà a Sydney: oggi al Santuario della Beata Mary McKillop, poi maratona attraverso l’Harbour Bridge fino all’Opera House e domani corsa tra il Darling Harbour e il Villaggio Olimpico fino al grande Incontro degli italiani di mercoledì. Poi la Fiaccola rimarrà nella Chiesa di Saint Joan of Arc, presso la comunità italiana di Haberfield fino al 22 luglio, mentre i podisti, assieme agli altri pellegrini, parteciperanno agli eventi della Giornata mondiale e agli incontri con il Santo Padre Benedetto XVI.

Nata nel 1997 da un’idea del Pellegrinaggio Macerata-Loreto al quale partecipa tutti gli anni con i 60mila partecipanti, la Fiaccola ha diverse entità promotrici: il Centro Sportivo Italiano, il Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI e la Fondazione Migrantes.

“Tre anni fa a Colonia, in Germania, con i giovani emigrati e figli di emigrati del vecchio continente europeo, sei anni fa in Canada, a Toronto, con i giovani emigrati e figli di emigrati del nuovo continente americano. Ora in Australia, la fiaccola – dice monsignor Piergiorgio Saviola, direttore generale della Migrantes – richiama oltre i connazionali della penisola, anche quell’immenso popolo di italiani che hanno fatto e continuano a fare esperienza di emigrazione”.

La Fiaccola in questi ultimi anni ha portato un segno di speranza in luoghi provati dalla sofferenza e dal dolore in Italia e all’estero: nelle zone terremotate di Marche e Umbria, viaggiando per le immense distese della Cina e di quanti non riconoscono i diritti umani. La fiaccola come segno di pace ha sensibilizzato l’opinone pubblica sulla drammatica guerra nei Paesi Balcanici e nella martoriata Terra Santa. E’ stata infine accanto ai giovani a Macerata, a Loreto e ad Assisi e viaggiato insieme ai pellegrini delle Giornate mondiali.Accesa dal Santo Padre in Piazza San Pietro lo scorso febbraio, portata di corsa dal “maratoneta della pace” Ulderico Lambertucci attraverso le terre balcaniche e la Palestina, la Fiaccola è sbarcata nei giorni scorsi in Australia, per partecipare alla Gmg di Sydney.

News ITALIA PRESS

15/07/2008 11.10.40

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