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PRINCIPATO DI MONACO: ALBERTO SUCCEDE AL PADRE RANIERI

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PRINCIPATO DI MONACO: IL PRINCIPE ALBERTO SUCCEDE AL PADRE RANIERI

Tanti viaggi all’estero, al Palazzo di Vetro newyorchese delle Nazioni Unite, come a Strasburgo per l’ammissione al Consiglio d’Europa: già in molte occasioni – oramai – il non più giovane principe aveva rappresentato l’immagine del principato. Ma ieri – comunque – il salto è stato brusco, e anche quanti, seppure in modo irrazionale, speravano ancora di vedere la tradizionale figura del governante che più a lungo regna in Europa tornare al suo posto, hanno capito che un’epoca è davvero finita. È dal 1949 che Ranieri infatti tiene in mano lo scettro del piccolo territorio che, da «Paese da operetta», sotto la sua guida è diventato una potenza finanziaria, immagine stessa della bella vita e del successo, al centro di infinite storie.
I paparazzi di mezzo mondo devono un monumento a Ranieri e alla sua famiglia perché sempre da decenni, nel bene o nel male, al centro della cronaca. E loro lì a registrarla.
Il segnale che il tempo sta per arrivare alla fine per il vecchio principe è giunto con un comunicato formale del palazzo: «Conformemente agli statuti della famiglia sovrana», viene spiegato nel comunicato ufficiale, «il Consiglio della Corona, investito dal segretario di Stato, dopo averne informato Sua altezza serenissima il principe ereditario Alberto, ha constatato l’impedimento per Sua altezza serenissima il principe Ranieri III di esercitare le sue alte funzioni».
«La reggenza», conclude il comunicato del Consiglio della Corona, «è quindi assunta dal principe ereditario Alberto».
Il reggente, dopo l’annuncio ufficiale, ha fatto sapere di assumere «con forza, convinzione e passione» la «pienezza dei poteri sovrani» a nome di suo padre Ranieri.
Un impegno di fronte a tutti, sudditi, residenti e semplici cittadini che guardano ai Grimaldi come un’eccezione della storia. Ma soprattutto diretto a quanti sono preoccupati che lui, Alberto, non sia in grado di gestire interessi tanto grandi e tanto complessi che i tempi d’oro di Montecarlo e dintorni stiano per finire.
Ma nonostante tutto, qualche segnale che Montecarlo è sempre Montecarlo si ritrova nel comunicato che l’ufficio stampa del torneo di tennis ha diffuso fin dalla mattinata di ieri: il prestigioso torneo, veniva specificato, si giocherà «qualunque cosa accada». E in quel «qualunque cosa» deve intendersi ricompresa anche l’eventualità che di qui al 9 aprile – data d’inizio della competizione – il principe Ranieri muoia. Come da programma, il torneo si concluderà il 17 aprile.
Parigi. Ranieri III di Monaco è ancora ricoverato nel reparto di rianimazione del centro cardio-toracico di Montecarlo. Ma dopo quasi 56 anni, a guidare il principato non è più lui, ma il figlio Alberto. La reggenza è stata affidata ieri al principe ereditario con una decisione del Consiglio della corona «conformemente allo statuto della famiglia», come ha annunciato Palazzo Grimaldi.
Alberto è stato consultato dopo la constatazione che il sovrano in carica non poteva esercitare le sue funzioni. La decisione mostra il pessimismo di fondo dei responsabili del principato circa lo stato di salute di Ranieri, che a 81 anni continua a lottare con la morte. Già nei giorni scorsi fonti del Palazzo avevano detto che non c’erano speranze per un recupero da parte dell’anziano sovrano.
Nonostante che le sue condizioni siano state dichiarate anche ieri «stabili», Ranieri vive perché è collegato al sistema meccanico di respirazione e perché viene costantemente sottoposto a dialisi renale.
È così che ieri è arrivata la decisione di affidare all’erede al trono il governo degli affari di Stato che del resto aveva progressivamente preso in mano negli ultimi anni, a mano a mano che le condizioni di salute del padre peggioravano.

(da “Il Corriere di Vicenza – 1/4/2005)

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