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CIRQUE DU SOLEIL KURIOS un bell’ articolo

CIRQUE DU SOLEIL KURIOS un bel articolo

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Ieri l’inserto al femminile “Io Donna” in abbinamento al Corriere della Sera del sabato, riportava un bel articolo dedicato a Kurios lo spettacolo del Cirque du Soleil in questi giorni a Milano, piazzale Cuoco. Un’intervista a Jennifer Lécuyer, direttrice artistica dello spettacolo, in cui vengono affrontati aspetti meno scontati di quello che sta attorno e o dietro allo spettacolo del Cirque du Soleil.

Eccovelo:

PER ESSERE IN EQUILIBRIO BISOGNA FERMARE IL PRESENTE

Clown, personaggi che vengono dal futuro, acrobati volanti e contorsioniste: il Cirque du Soleil è in tour a Milano con un show sull’immaginazione (e 426 oggetti in scena). Perché la fantasia non ha limiti, dice la nuova direttrice artistica, Jennifer Lécuyer



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Si fa presto a dire acrobati. Quattro creature degli abissi, che incarnano anguille speciali, si contorcono in una performance fluida e velocissima. Subito dopo un impavido aviatore, esperto di rola bola, cerca l’equilibrio perfetto su cilindri sovrapposti. Quindi, in un mondo capovolto, un gruppo di persone, a cena insieme, si rende conto che in un universo parallelo, proprio sopra di loro, si sta svolgendo la stessa scena. Una sedia sopra l’altra tra il tetto e la terra sarà il modo per arrivare a incontrarsi tra salti mortali. Poi ci sono Klara con una gonna-antenna e Nico con un costume a forma di fisarmonica che gli permette diventare molto piccolo o altissimo.
E un mondo sottosopra di poesia e umorismo, dove il visibile diventa invisibile e le prospettive si trasformano, Kurios-Cabinet of Curiosities, il nuovo spettacolo itinerante del Cirque du Soleil, il trentacinquesimo di questa compagnia nata nel 1984 in Quebec dall’ex mangiatore di fuoco Guy Laliberté. E ora in scena a Milano fino al 25 giugno 2023 con quarantanove artisti di diciassette Paesi diversi. Scritto e diretto da Michel Laprise, parte da un inventore che sfida le leggi del tempo e dello spazio per creare un nuovo universo intorno a sè. 
E’ la nostra missione alterare la realtà con il potere dell’immaginazione» spiega Jennifer Lécuyer, coreografa e nuova direttrice artistica dello spettacolo. Nuova perché nel Cirque du Soleil i direttori si alternano periodicamente per dare più fragranza allo show, Lécuyer, canadese di origine, laureata come scenografa teatrale, è stata in tour per gran parte della sua vita.
-L’esistenza non è forse un viaggio? ci racconta da Montréal mentre prepara le (ennesime) valigie per raggiungere il cast coordinato prima di lei da Rachel Lancaster, al Cirque du Soleil da tredici anni. È stata nominata in corso d’opera, in pieno tour che comprende in tutto 122 persone. 

In passato Jennifer Lécuyer è stata direttrice artistica dello spettacolo spettacolo Bazzar e poi di Kooza che ha rilanciato la compagnia. Prima di abbracciare la regia, però, è stata una performer acrobatica. Con migliaia di ore di allenamento alle spalle fino anche a nove al giorno. Solo al pensiero, vengono in men- te salti armoniosi carichi di adrenalina e tensione. «Mi sono innamorata del mondo del circo e non l’ho più lasciato confessa.

Perché si sceglie di praticare questa disciplina?
Ho la passione per il movimento, per il corpo umano che si dispiega nello spazio, il corpo che va oltre ciò che pensiamo sia possibile, sia nelle acrobazie che nell’interpretazione.

La verità: prima di librarsi nell’aria a cosa pensa?
Solo a vivere il momento presente. Se ci si distrae o ci si sofferma sul pubblico si perde la concentrazione, è questione di un attimo. L’equilibrio è tutto. Ogni artista conta su un proprio “mantra” prima di andare in scena. Io mi ripeto: resta qua, stai nel presente, nel qui e ora. Vivi questo momento. Poi salto.

Ha mai vissuto un attimo di incertezza nel momento del massimo equilibrio?
(ci riflette sopra e poi sorride). Mai. Sono attenta all’attimo.

Non le è mai capitato un incidente di percorso?
Qualche lussazione, male a una spalla. Succede.

Ora dirige una compagnia che si muove con numeri impressionanti: in scena ci sono 426 oggetti e per lo show sono stati realizzati oltre ottomila costumi. Senza contare la cucina- il cuore del villaggio che ogni giorno sforna tra i 300 ei 400 pasti per gli artisti e i tecnici. Come fa?
Per me è importante solo far risplendere ogni artista: se un comico o un acrobata è valorizzato ne risente positivamente tutto il team. Al di là di questo è ovvio che siamo una compagnia che fa della pianificazione del dettaglio il proprio e unico credo. Ogni ingranaggio, dalla scenografia ai costumi, fino agli strumenti di scena, è studiato per funzionare al millimetro, senza sbavature. Ad esempio i nostri clown sono le sentinelle del pubblico: ogni Paese che visitiamo ha un suo senso dell’umorismo. Stiamo at- tenti a rispettare la sensibilità locale. Le battute non sono mai casuali, le adattiamo.

Siete un po’ le “Nazioni Unite degli artisti”. Andate sempre tutti d’accordo?
Siamo una comunità in movimento e nel flusso c’è la vita di ogni artista con i suoi bisogni. Ci salva l’apertura mentale. Ognuno di noi sa di essere importante per il funzionamento di tutto lo show. Dagli artisti ai tecnici e agli operai.

Come concilia la vita familiare con quella professionale?
Sono un’artista prima di tutto. Con il mio partner abbiamo fatto un patto e deciso di sostenerci sempre con il nostro lavoro. Ho scelto sin dall’inizio di non avere figli. E sono felice così.

La famiglia in senso lato, in effetti, non è solo quella biologica. Quanto è stata lontana al massimo da casa?
Per un anno, durante un tour in Australia. È stato molto complicato. Abbiamo avuto solo una pausa di una settimana. Tornare a Montréal significava fare diciotto ore di viaggio. Non c’erano i social, come oggi che ci “salvano”.

Stiamo vivendo un periodo in cui c’è, forse, poco da ridere. Ha senso portare avanti uno spettacolo d’arte varia?
Vogliamo ispirare le persone, accompagnarle nella magia della vita. L’impossibile è possibile: se uno spettatore lo pensa siamo riusciti nell’impresa.

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Uno scatto di Bazzar del Cirque du Soleil

di Michaela K. Bellisario 

Kurios, lo spettacolo del Cirque du Soleil attualmente in Italia, rimarrà a Milano, Piazzale Cuoco, fino al prossimo 25 giugno 2023.

CIRQUE DU SOLEIL KURIOS un bell’ articolo

Da Io Donna – Corriere della Sera del 27-05-23

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