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ADDIO AD ANGELO ALESSANDRINI IL DOMATORE PIU’ TEMERARIO DI SEMPRE

ADDIO AD ANGELO ALESSANDRINI IL DOMATORE PIU’ TEMERARIO DI SEMPRE

Il Circo Medrano Casartelli perde una delle sue colonne, come se una delle antenne che hanno sorretto i più grandi e splendidi chapiteau venisse meno.  Stiamo parlando di Angelo Alessandrini diventato un indispensabile uomo di circo, pur non provenendo da quel mondo. Un intrepido domatore, temerario, al limite della follia, in grado di confrontarsi con gruppi composti da tigri, leoni, tigri e leoni insieme, fino a raggiungere la cifra limite di 24 felini in una unica gabbia. Cose d’altri tempi di uomini di altri tempi che impressionerebbero anche i grandi addestratori di oggi e che nessuno ripeterà mai più.

Alessandrini è stato un domatore focoso, ardente, come si usava negli anni Sessanta. La pubblicità del “Circo Coliseum” di Leonida Casartelli nel 1959 lo presentava come “il domatore suicida” esaltandone il coraggio temerario di entrare in una gabbia stracolma di leoni. Questo non fece di lui un uomo spavaldo, al contrario, fuori dalla pista era schivo al punto che in un bell’articolo sulla rivista “Circo” l’avvocato Rivoltella lo definì un “domatore antidivo” poco amante del clamore e della ribalta. Forse per questo amava l’officina e il dietro le quinte quanto, e forse più, della gabbia e della pista. Operoso, grande lavoratore, silente e affidabile.

Questi forse sono i più grandi. Perchè sono grandi, ma mantengono l’umiltà, i piedi per terra. Hanno stoffa e coraggio, non hanno paura, la vita li ha spinti a non temere nulla, ad affrontare ogni avversità, ogni rischio con lucido coraggio e appunto, lo ripetiamo, temerarietà.

A lui oggi va il ringraziamento, la profonda gratitudine della famiglia Casartelli che riconosce il grande apporto, fondamentale, indispensabile, che Angelo ha dato all’affermazione del Circo Medrano e dei mille complessi che Leonida mise in piedi e inviò ai quattro angoli del Mediterraneo. Angelo c’era sempre, in pista e fuori di essa, in gabbia e in officina, sugli automezzi e sotto di essi per aggiustarli e mantenerli. Grandi numeri di tigri e leoni di casa Medrano, la tigre sull’elefante e numerose altre imprese sono state rese possibile anche grazie al contributo indispensabile di Angelo, alla sua esperienza e competenza maturata sul campo.

LA SUA STORIA

Angelo nasce a Galeata nel 1930 in una numerosa famiglia contadina della provincia di Forlì e da giovane si trova a fare i conti con il lavoro nei campi, il terremoto, la guerra, i bombardamenti e la difficoltà dei genitori in un momento così difficile di badare a cinque figli. Ma Angelo è uomo pratico e concreto e si rimbocca le maniche. Dapprima come meccanico, poi come, raggiunta la maturità e dunque la patente, come autista in una ditta di autotrasporti di Forlì. Finchè un giorno passa nella sua città il Circo Togni, evento che sconvolge la vita di Angelo che non ne aveva mai visto uno e che non perde l’occasione di proporsi al signor Ferdinando Togni. Nel giro di 24 ore è assunto come meccanico e autista al Circo Togni.


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Angelo Alessandrini al Circo Heros (1971, Casartelli)
Video Archivio Maurizio Colombo

La sua permanenza in casa Togni fu breve, non perché non si trovasse bene, ma perché pochi mesi dopo il suo destinò si incrociò con quello di un altro importante uomo di circo che incise profondamente sulla sua vita. Stiamo parlando di un giovane Leonida Casartelli che, mentre mattone dopo mattone stava facendo crescere il suo Circo Aurora, si recò al Circo Togni a chiedere un autista di fiducia che potesse lavorare nel suo circo. Ugo Togni davanti a quella richiesta non ebbe esitazioni e accettò di buon grado di cedere uno dei suoi ragazzi più promettenti, sapendo che sarebbe andato in un buon circo che avrebbe sicuramente avuto bisogno del suo talento.

Anni Sessanta. Angelo Alessandrini manda i leoni di Leonida Casartelli

Da quel giorno Angelo Alessandrini divenne non solo il capo officina del Circo Casartelli, ma uomo di fiducia di Leonida Casartelli, amico e tuttofare. Una figura indispensabile, soprattutto in quella fase in cui il circo di Leonida stava crescendo a un ritmo sostenuto, dotandosi di nuovi animali, e dunque automezzi, itinerari, strutture, tournée e artisti. Dalla passione per i motori a quella per gli animali il passo è breve, quando si vive al fianco di Leonida Casartelli. Leonida infatti, nel frattempo per necessità aveva scelto di occuparsi anche della grande gabbia e dei felini, ma le incombenze della direzione imponevano che man mano potesse non occuparsi più della pista per dedicarsi esclusivamente del ramo direttivo. Inevitabilmente e gradualmente entrò in gioco Angelo Alessandrini, che intorno al 1953 fa il suo primo debutto nella grande gabbia, sostituendo Leonida. Man mano assumerà quel ruolo con maggior continuità divenendo a tutti gli effetti il domatore ufficiale. Al Circo Casartelli incontra anche Odette Maggiolo, che qualche anno più tardi sposerà.

1965. Angelo Alessandrini al Circo Casartelli ADDIO AD ANGELO ALESSANDRINI IL DOMATORE PIU’ TEMERARIO DI SEMPRE

Nei primi anni Sessanta crea un proprio gruppo di leoni che arriva ad avere fino a 18 esemplari. Nel 1961, quando Darix Togni accetterà la scrittura in Danimarca al Circo Schumann, Angelo sarà scelto per sostituire Darix nel suo circo rimasto in Italia. Per buona parte degli anni Sessanta Angelo alterna periodi presso il circo di Leonida Casartelli a scritture all’estero per conto del Circo Casartelli, soprattutto in Spagna (Circo Atlas dei fratelli Tonetti, Circo Monumental, Price e Americano di Castilla) e in Italia (Darix Togni, appunto, in varie occasioni).

I leoni presentati da Angelo Alessandrini al Circo Price (dir. Castilla) negli anni Sessanta
1974 circa. Il gruppo misto composto da 3 leoni maschi e due tigri al Circo Medrano

Rientrato in Italia nei primissimi anni Settanta crea un nuovo numero, misto questa volta, con 2 tigri e 3 leoni maschi, con cui lavorerà per tutti gli anni Settanta non solo al Circo Heros di Leonida che a marzo del 1972 diventerà Circo Medrano, ma anche in altri complessi dove veniva mandato da Leonida: nell’inverno 71/72 è nella seconda unità del Circo Darix Togni e poco dopo in Portogallo al Coliseu do Recreiros di Lisbona e al Palacio de Cristal di Oporto, tra le varie tappe.

Angelo Alessandrini al Coliseu do Recreiros di Lisbona (Foto Archivio Maurizio Miglioli) ADDIO AD ANGELO ALESSANDRINI IL DOMATORE PIU’ TEMERARIO DI SEMPRE

 

Angelo Alessandrini al Palacio de Cristal di Oporto (Portogallo)
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Angelo Alessandrini al Circo Medrano (1978 circa) ADDIO AD ANGELO ALESSANDRINI IL DOMATORE PIU’ TEMERARIO DI SEMPRE

Infine un terzo gruppo di sole tigri (tra cui una funambola) vede la luce alla fine degli anni Settanta e Angelo lo proporrà per tutti gli anni Ottanta. Intorno al 1985 saranno 12 le tigri che Angelo presenta, questa volta in smoking. Il numero passerà poi al figlio Rudi intorno al 1988 al ritiro dalla grande gabbia del padre.

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Il gruppo di tigri di Angelo Alessandrini al Circo Medrano nel 1982 (foto Circusarchiv.at di Christoph Enzinger)

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La tigre funambola di Angelo Alessandrini al Circo Medrano, sulla copertina del mensile “Circo” nel 1985

Dalla fine del 1990 la famiglia Alessandrini lascia il circo della famiglia Casartelli per intraprendere un nuovo percorso: dall’anno successivo infatti, in società con Daniele Orfei aprono il nuovo Circo Miranda Orfei che poi in autonomia diventerà Circo Mundial

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Angelo Alessandrini con i figli negli anni Ottanta

Nel 1991 viene rilevato un gruppo di tigri di Gilbert Gruss che Rudi presenterà sia al proprio circo che in occasione di società e collaborazioni con altri complessi (Formisano, Casartelli-De Rocchi, Rossante) e anche all’estero nel 2004 in occasione di una scrittura al Circo Louis Knie in Austria: sarà l’ultimo numero di grandi felini a lavorare in Austria.

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Angelo con i figli Marco e Rudy al Circus Louis Knie dove Rudi presentava le tigri, ultimo numero di gabbia proposto in Austria, nel 2004 (Foto Christoph Enzinger)

Angelo ha dedicato la sua vita al Circo e alla sua famiglia. Lo ricordiamo con grande affetto, con l’esempio di un uomo instancabile, umile, forte, coraggioso. Un uomo di circo di altri tempi che ha fatto grandi cose, in Italia e all’estero in un’epoca in cui il Circo Italiano era ai massimi livelli grazie a uomini come lui.

Testo Dario Duranti
Video Archivio Maurizio Colombo

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