Circusfans Italia

IL PORTALE DEL CIRCO ITALIANO

CIRC HISTORIC RALUY BANDIERA DEL CIRCO CATALANO

Circ Historic Raluy bandiera del circo Catalano

Passeggiando lungo il porto di Barcellona, tra gli alberi delle barche a vela, gli yacht, le palme e stormi di gabbiani, si scorge in lontananza un quadro che sembra fermo nel tempo. Un circo bianco con eleganti decori verdi e bordeaux circondato da carovane storiche. Si tratta del Circ Historic Raluy montato nella splendida piazza del Port Vell incastonata tra il barrio gotico ed il mare.

All’origine di questo complesso ci sono i fratelli Carlos e Lluis Raluy che dopo la carriera da artisti del brivido, in numerosi circhi europei tra cui Boltini, Bouglione ed il nostro Moira Orfei, decidono di aprire un loro complesso. Dopo un susseguirsi di insegne, negli anni Ottanta si stabilizzano con il nome di Circo Raluy ed iniziano a sviluppare l’idea di un “circo all’antica”, sul modello del tedesco Roncalli, che negli anni si affermerà come istituzione per il pubblico catalano, spagnolo e non solo.

Arrivati davanti al circo è impossibile non emozionarsi: dalla elegante tenda-foyer si sente risuonare la calliope; girando lo sguardo ci si vede circondati da splendide carovane storiche in legno dipinte a mano, all’ingresso si è accolti da un clown che strappa i biglietti. Anche l’interno dello chapiteau ha un’estetica nostalgica: con una fitta serie di contropali, palchetti e balconate in legno e drappi di velluto.

Già prima dell’inizio dello spettacolo, il pubblico è scaldato dalla clown e cantante Lola, nelle vesti di cameriera, accompagnata dal Monsieur Loyal Aleix e dal direttore William Giribaldi. Per poi lasciare spazio all’opening, con tutto il cast in pista, che ci introduce nella cornice drammaturgica di Vekante (risveglio): la padrona di casa Rosa Raluy attraverso una rosa magica risveglia dal sonno un cast di talentuosi artisti pronti ad incantare il pubblico. L’elemento del fiore ritornerà anche nel finale e nel numero di “equilibri poetici” della stessa Rosa.

 Ad aprire e chiudere lo spettacolo è Mikhail Milla, prima da solo in pista con il rodato numero di giocoleria con cui ha calcato piste prestigiose come quella dello svizzero Nock e del norvegese Arnardo, poi insieme a Steacy Giribaldi in un sostenuto aereo sulle note di Caruso, l’intimità del circo e il trasporto dei due performer rende questo numero davvero coinvolgente. Oltre al duetto aereo Steacy brilla con il suo master pièce, la scala libera, considerato tra i migliori esempi al femminile di questa disciplina.

Oltre alla già citata Giribaldi sono diversi i nomi italiani presenti nel cast, come l’illusionista Jimmy Saylon che accompagna gli spettatori nell’universo steampunk con le grandi illusioni del suo The Time Machine (lo vedremo prossimamente al Cirque d’Hiver Bouglione di Parigi!) ed il danzatore alla ruota Cyr Valentino Didone. Valentino, ballerino di formazione, si occupa anche delle coreografie dello spettacolo eseguite da lui stesso insieme a due ballerine lettoni: Elena ed Iveta.

La restante parte dello spettacolo è affidata ai talenti di casa: le sorelle Jillian e Kimberly Raluy, affermate artiste polivalenti, spaziano dai numeri aerei, al palo ai giochi icariani (con questo numero le ricordiamo solo pochi anni fa al Cirque d’Hiver Bouglione).

In Vekante presentano un piacevole duetto alle cinghie, ma ad attirare davvero la mia attenzione è il loro numero di meteore liquide, tipico della tradizione cinese, che le due artiste hanno ereditato dalla nonna materna Rosaemarie Chy, artista nella troupe celeberrima formazione Chy Bao Guy, una delle prime troupe cinesi nel mercato europeo, i più attenti ricorderanno nelle piste dei circhi Nazionale Orfei (1959/60), Liana e Nando Orfei (1960/61), Heros (1968, Enis Togni), Americano (1969), Knie (1972), Nando Orfei (1979-1980, 1986-1992) e Roncalli (1981-1983).

Le risate sono garantite da un nome storico della clownerie spagnola Josè Michels con la classica entrata dell’acqua (seguita dalla parte musicale) e dalla già citata Lola con una serie di riprese parlate, tipiche della tradizione clownesca spagnola, con la peculiarità di dialoghi pungenti e satirici. Non solo la comicità, ma un po’ tutto lo spettacolo risulta intriso di ideologia di natura indipendentista, trasmessa con leggerezza ed efficacia, senza mai tradire l’universalità del linguaggio circense.

Il finale è un trionfo: tutto il pubblico in piedi (non solo famiglie, ma anche giovani, coppie e turisti) ad acclamare questo spettacolo che denota notevole cura per i dettagli (forse l’elemento più raro a trovarsi) in un circo dove davvero tutto è al suo posto.

Uscendo dal circo, l’aura magica dallo spettacolo lascia spazio alla riflessione, ripensando ad un circo che diventando parte di una comunità veicola attraverso il suo linguaggio il sentimento di un intero popolo. Un Circo Nazionale Catalano si sta plasmando tra le mani dei Raluy…

GUARDA LE FOTO DEGLI ESTERNI
A BARCELLONA

Per approfondimenti Circ Raluy

Di Salvatore Arnieri
Foto di Miriam Velotti

GUARDA LA PHOTOGALLERY

CIRC HISTORIC RALUY BANDIERA DEL CIRCO CATALANO

Se questo articolo ti è piaciuto condividilo sui tuoi social utilizzando i bottoni che trovi qui sotto

 

Translate »
error: I contenuti sono di proprietà di www.circusfans.eu - Contents are owned by www.circusfans.eu.