C’ERA UNA VOLTA IL CIRCO VALDOR
Tra gli appassionati di circo, ognuno ha un complesso nel cuore, che sia una grande insegna, una produzione imponente o un piccolo circo di famiglia. Nel cuore di tanti appassionati è rimasto il Circo Valdor, un piccolo circo di famiglia, ma che nel piccolo ha sempre fatto uno spettacolo onesto, piacevole e divertente.
Circo Valdor 1992 (esterni e spettacolo)
Archivio Mauro Cantoro
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Angelo Pellegrini ed Anna Bogino ebbero tre figli (Emilio, Carlo e Nevio) e diversi nipoti e con questa buona forza familiare, dopo aver lavorato come artisti presso alcuni complessi italiani (fra cui anche Amedeo Orfei), decisero negli anni Ottanta di aprire un proprio circo. Carlo con i figli Michele, Rony ed Elisa, Nevio con i figli Tiziana, Paolo, Natasha e Mirko; Emilio con Massimiliano, Roberto e Luana. Pochi anni dopo l’apertura il circo prende l’insegna che l’avrebbe fatto conoscere maggiormente: “Circo Valdor”.
Lo chapiteau era un grazioso 26×30 a righe bianco-azzurre a due antenne e con pista rialzata come era in voga negli anni Settanta/Ottanta presso molti complessi di piccole e medie dimensioni. Molto carino era anche il carro facciata biglietteria (che nella seconda metà degli anni ’90 sarà rilevata da Roberto Formisano, quando quest’ultimo si dividerà dai nipoti La Veglia).
Le zone più frequentate erano il centro Italia, con predilezione per il Lazio e la Toscana. Lo spettacolo basato quasi esclusivamente sulla forza familiare disponeva di pochi animali, tra cui qualche pony ed un numero con un paio di leoni e leonesse mandati da Nevio. Ma in un complesso di questa dimensione, anche due leoni erano una attrazione anche perché il circo sovente arrivava dove “i grandi” non potevano arrivare e quei leoni e quella “mongolfiera a righe bianche e azzurre” spuntava tra i condomini dei rioni, nei piccoli comuni, nelle frazioni, dove un leone non era usuale.
Nei primi anni Novanta i giovani Pellegrini presentavano numeri di giocoleria, piatti ed equilibrio sui globi (Elisa e Natasha), verticali (Mirko e Paolo), triangolo aereo (Elisa), rullo (Paolo), colombe (Tiziana), oltre ad un numero di monocicli in cui si esibivano tutti insieme.
Un circo di famiglia ma che non rinunciava mai a delle scritture. Nei primi anni Novanta troviamo i Clown Saly (Vittorio “Patata” con i figlio Gyula che sposerà Elisa Pellegrini) con una entrata musicale che allora girava anche in circhi più grandi e che qualche anno dopo avremmo ritrovato sotto lo chapiteau di Moira Orfei fino a diventare icone di quel circo. E ancora l’antipodista Alfred Althoff che ha sposato Tiziana Pellegrini.
Nel 1994 il circo, dopo un breve periodo di società con la famiglia di Paolo Orfei (nel 1992 Donna & Nelly Orfei fanno parte dello spettacolo e i loro nomi compaiono sulla pubblicità) torna all’insegna Circo Fratelli Pellegrini con cui girerà ancora per alcuni anni, alternando società con altri complessi a periodi di apertura di autonomia, fino alla chiusura del circo e la prosecuzione dell’attività dei nipoti nelle rispettive carriere e percorsi artistici.
Il video che vi proponiamo, tratto dall’archivio di Mauro Cantoro, mostra alcune immagini dell’esterno, una parte del numero di leoni di Nevio Pellegrini e il quadro di monocicli e biciclette presentate dai fratelli e cugini Pellegrini. Segue il finale dello spettacolo da cui emerge una pista con tante persone e tanti giovani in pista. A chiudere i saluti Patata Saly.
E’ un omaggio che abbiamo voluto rivolgere alla famiglia Pellegrini che per tanti anni ha dato vita al Circo Valdor che ha regalato momenti piacevoli a migliaia di famiglie.
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Testo Dario Duranti
Foto Daniele Scheggia, Peter Tully, Dario Duranti e archivi Circusfans
Video Archivio Storico Mauro Cantoro
C’ERA UNA VOLTA IL CIRCO VALDOR
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