LO SPETTACOLO DAL VIVO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS
Come tutte le settimane abbiamo aggiornato la nostra pagina Tournèe e fa impressione vedere come su un bollettino di guerra tanti complessi che pur essendo regolarmente in attività sono fermi, in pausa forzata, magari correttamente montati, ma chiusi a causa dell&rsquoordinanza sanitaria. Non condanniamo quel provvedimento, perché purtroppo, soprattutto chi vive nelle regioni del Nord, magari quelle più colpite e a rischio, sente estendersi il problema, con un aumento del contagio e la mortalità.
Alcuni circhi stanno riuscendo a continuare a lavorare, per alcuni il lavoro continua ad andare bene, compatibilmente col clima nazionale, altri faticano, ma preferiscono provare a lavorare piuttosto che fermarsi. Il quadro è spiazzante e la speranza è che questo brutto sogno, questo vero e proprio incubo, finisca presto.
La situazione non è diversa per i teatri che fatte salve poche piccole eccezioni, stanno chiudendo in massa nell&rsquoimpossibilità di applicare il decreto e intanto garantire la sostenibilità economica delle varie repliche. Diversa la situazione per i cinema che in diversi casi rimangono aperti, bloccando alcuni posti per garantire la distanza di sicurezza imposta dall&rsquoordinanza.
Le foto che pubblichiamo si riferiscono a un cinema e al Circo Sandra Orfei di Claudio Vassallo. Le pubblichiamo per avere una testimonianza delle condizioni in cui è costretto dalle circostanze a lavorare oggi un imprenditore dello spettacolo dal vivo. A fianco a questi casi, ribadiamo, ce ne sono moltissimi altri che non possono neanche aprire, attori di compagnie ferme, tecnici teatrali, maschere, titolari di sale etc.. che per un mese non lavoreranno e non incasseranno. La questione non è tanto legata a come si siederà il pubblico…la questione è se il pubblico verrà, se si fiderà di venire allo spettacolo o se prevarrà la precauzione o la psicosi.
Dunque solidarietà ai circensi, ma non solo a loro. A tutti i lavoratori dello spettacolo colpiti da questa scure. Ma non solo a loro. A tutti i lavoratori che non possono andare a lavorare, alle attività che vanno in crisi e che magari hanno dipendenti. Alle agenzie di viaggio che si vedono disdire i viaggi, agli asili nidi che sono chiusi ma che hanno personale a carico, ai bar e ai ristoranti o ai commercianti che devono sfidare la paura delle persone e sono vuoti o quasi. E solidarietà alla categoria medico-ospedaliera che è in prima linea di fronte a un gigante non sempre con mezzi e forze adeguate.
Tutto questo passerà e quel giorno (speriamo vicino) guarderemo queste foto e apprezzeremo ancora di più le nostre gradinate senza nastro bianco/rosso, senza cartelli, senza limitazioni&hellip
06/03/2020 18.21.13
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