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Stampa: Ettore Weber ucciso dalle tigri: la moglie ha visto l’assalto

ettore weber

Ettore Weber, ucciso dalle tigri: la moglie ha visto l’assalto. E i figli gli dicevano: «Smetti». La tragedia a Bari

Ex acrobata, aveva scelto le tigri per amore

di Agostino Gramigna

Se non fosse stato per Loredana forse avrebbe continuato a fare l’acrobata, a volare sui trapezi. Ettore aveva vent’anni. Loredana presentava gli spettacoli del padre Mario Vulcanelli, gran domatore, chiuso in una gabbia circondato da leoni. Aveva talento, molta grazia. Lui si è innamorato, l’ha sposata e per amore è diventato (pure lui) domatore.

Giovedì sera Ettore Weber durante la preparazione di uno spettacolo del Circo Marina Monti a Triggiano (Bari) è stato colpito dalla zampa di una tigre che lo ha scaraventato a terra privo di sensi. Gli altri tre felini, scesi dal loro sgabello, hanno continuato a colpirlo. La violenta scena s’è svolta sotto gli occhi di Loredana, moglie ma anche assistente e presentatrice degli show che portava in giro per il mondo. Quando le tigri sono uscite dalla gabbia lei ha cercato di farlo rialzare: «Amore mio, su». Ettore era già morto. Loredana sotto choc. Non si rendeva conto.

Ettore Weber era sposato da 40 anni, aveva due figli, Eros ed Alex, anche loro artisti circensi. Lontane origini francesi, genitori nati in Piemonte, aveva tre sorelle e sei fratelli, tutti impegnati a vario livello nel circo. Nel suo ambiente i suoi amici lo chiamavano «Eugene Due», in onore di Eugene Weidmann, domatore svizzero che negli anni 50 e 60 cambiò il modo di stare in gabbia, presentandosi al pubblico vestito col frac e guanti bianchi. Senza frusta. Ettore è stato un suo allievo. Lo imitava. Da lui ha imparato i movimenti gentili, l’entrare in scena elegantissimo. Ed è stato così, fino all’ultimo.

Non era addestratore del circo Monti. Era un artista che vendeva i suoi spettacoli a cachet. Sua moglie Loredana lo seguiva ovunque. Era la sua ombra. Li univa il lungo amore, la passione per il circo e le tigri. L’assistente di un domatore è fondamentale. Dall’esterno della gabbia può (e deve) controllare l’umore degli animali.

Diverso l’atteggiamento dei figli Alex ed Eros. Ultimamente rimproveravano il padre. Gli dicevano di smetterla con quella gabbia. Entrare lì dentro, alla sua età, non era più il caso. Scontri generazionali. Nelle famiglie circensi il conflitto tra genitori e figli è più accentuato che in altri contesti. Ettore citava spesso una frase di Totò: «Se dovessi rinascere vorrei nascere figlio».

Carattere forte, ma tranquillo, solare. Quando era inattivo svernava a Santa Cesarea, in Puglia. A metà luglio avrebbe iniziato a svolgere attività didattica: spiegare a bambini e adulti il suo lavoro, gli animali. L’altra sera stava addestrando le tigri anche a questo scopo. La disposizione della gabbia non era infatti circolare ma posizionata in modo da permettere l’ascolto dei visitatori. Le tigri di Ettore (otto in totale) per ora sono state sequestrate. La moglie non vuole saperne più. I figli, nemmeno. Non sarà facile darle in affido.

ettore weber

6 luglio 2019 – 07:16

Da www.corriere.it del 06/07/19

06/07/2019 11.22.38

 

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