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Non commento questa notizia perché “il mio direttore” poi mi direbbe che vedo la politica ovunque…
però la frase:  “Questi sono i vincoli che attualmente si possono porre senza violare la legge nazionale e rendere impugnabile e annullabile
l’ordinanza”….
 mi fa capire quanto sia presa poco seriamente la pagina tournée del circusfans (cercare Alessandria per capire…). Per il
resto purtroppo a 60 anni, si ogni tanto ho momenti di pazzia come questo, però non ho ancora maltrattato, ne ucciso, ma ho molti margini di miglioramento per dar ragione agli psicologi… [Vale la pena ricordare come molti psicologi hanno espresso preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali].   (mt)

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Giovani Pd: basta circhi che non rispettano gli animali

da chietitoday.it

Il gruppo ha presentato un’interrogazione per chiedere al sindaco i motivi per cui, nonostante richieste e solleciti, non sia ancora stata emanata un’ordinanza per impedire il lavoro di circhi che non rispettano i diritti degli animali a Chieti
“L’idea è nata su proposta di alcune associazioni animaliste ed in particolare dell’associazione Theriakà – spiega Alessandro Marzoli – e prende spunto da esempi importanti in Italia”.

Il vicepresidente del Consiglio Comunale cita in proposito l’ordinanza del Comune di Alessandria, che ha reso obbligatoria l’applicazione delle norme CITES, che definiscono le modalità e gli spazi in cui gli animali devono essere tenuti. Nello specifico, nel capoluogo piemontese viene vietato totalmente l’utilizzo di primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci il periodo di installazione dei circhi è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno e non viene rilasciata più di una concessione all’anno i circhi non possono utilizzare il fuoco negli spettacoli con animali.

Altro Comune virtuoso per la tutela degli animali e per i limiti imposti ai circhi è Modena: città nella quale, rispetto ad altri comuni italiani, i provvedimenti emanati in materia non vietano l’attendamento, ma solo l’utilizzo degli animali esotici e selvatici in spettacoli ed altri intrattenimenti, come le mostre faunistiche.         “Sempre a Modena – continua Marzoli – è iniziato un percorso in collaborazione con il Settore Interventi economici del Comune e con l’Ente circhi, per organizzare in città una rassegna di spettacoli circensi alternativi che non contemplino l’uso di animali. Ci piacerebbe immaginare una cosa simile anche nel Comune di Chieti, visto ad esempio il successo di Chietinstrada, sensibilizzando i ragazzi delle scuole alla necessità di tutelare gli animali e rispettarne i diritti”.

Il problema circhi è estremamente attuale a Chieti: chi ultimamente non si è imbattuto in uno dei tanti ‘bigliettai’ colorati che girano per la città distribuendo inviti al circo Orfei, attendato verso lo stadio “Angelini”? Una settimana fa, l’associazione Theriakà aveva organizzato un presidio pacifico davanti al tendone allo Scalo Presidio pacifico di Theriakà contro il circo sabato 9 giugno “per sensibilizzare gli spettatori sulle condizioni degli animali impiegati negli spettacoli circensi. Dalla prossima settimana lo stesso circo si trasferisce a Francavilla al Mare.

“Vale la pena ricordare – conclude Alessandro Marzoli – come molti psicologi hanno espresso preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali”.
 
Alla luce dell’interrogazione contro i circhi che non tutelano gli animali l’amministrazione comunale, che si è spesso
mostrata sensibile a certi argomenti, come risponderà?

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CHIETI: PD, ”BASTA CON I CIRCHI CHE NON RISPETTANO GLI ANIMALI”

da abruzzoweb.it

CHIETI – “Su proposta di alcune associazioni animaliste ed in particolare dell’ Associazione Theriakà ho presentato alla Segreteria Generale un’ interrogazione per chiedere al Sindaco i motivi per cui, nonostante richieste, promesse fatte e numerosi nuovi solleciti ( l’ ultimo protocollato il 2 novembre 2011 !! ), non è stata ancora emanata un’ ordinanza per impedire che a Chieti possano lavorare circhi che non rispettano i diritti degli animali.  Vi sono esempi importanti in Italia da cui prendere spunto. L’ordinanza fatta dal Comune di Alessandria, in sostanza rende obbligatoria – e non solo facoltativa, come avviene nei Comuni senza ordinanza specifica sul tema – l’applicazione delle norme CITES, che definiscono le modalità e gli spazi in cui gli animali devono essere tenuti.

Purtroppo in moltissimi casi queste norme non sono rispettate e gli animali vengono tenuti in condizioni pietose da chi invece dovrebbe curarne prima di tutto il benessere”.

Ad annunciarlo il vice presidente del Consiglio comunale di Chieti, Alessandro Marzoli. “Nell’ ordinanza del comune di Alessandria: Viene vietato in toto l’utilizzo di: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci.. Per gli altri animali devono essere rispettate le norme CITES. Il periodo di installazione dei circhi è compreso tra il primo novembre e il 10 gennaio di ogni anno – quindi un periodo molto ristretto – e non viene rilasciata più di una concessione all’anno. Le strutture circensi dovranno presentare domanda di attendamento presso il Comune di Alessandria entro il 31 dicembre dell’anno in corso per l’attività da svolgere nell’anno successivo. Le domande prive della necessaria documentazione sono respinte.  I circhi non possono utilizzare il fuoco negli spettacoli con animali, e non possono utilizzare animali prelevati in natura.  In un altro regolamento comunale, si impone che l’area destinata agli spettacoli viaggianti sia “concessa in via prioritaria al complesso che non utilizza animali nei propri spettacoli”. Unito al fatto che può attendare un solo circo l’anno, se vi fossero circhi senza animali nessun circo con animali potrebbe attendarsi. Le effrazioni a tale ordinanza comportano la cessazione immediata dell’attività e gli autori delle violazioni non potranno richiedere la concessione di attendamento per un periodo di cinque anni a decorrere dalla data di accertamento delle violazioni stesse”.

Questi sono i vincoli che attualmente si possono porre senza violare la legge nazionale e rendere impugnabile e annullabile l’ordinanza”.    “Altro Comune famoso per la tutela degli animali e per i limiti imposti ai circhi è Modena, Il provvedimento modenese, rispetto a provvedimenti simili emanati in altri comuni italiani, ha la novità di non vietare l’attendamento dei circhi, ma di vietare solo l’utilizzo degli animali esotici e selvatici negli spettacoli ed altri intrattenimenti (come le. mostre faunistiche). Nell’articolo 2 sono elencate sia le specie consentite per l’attendamento sia i criteri minimi delle strutture di detenzioni (dimensioni e altre caratteristiche) necessari a soddisfare, per quanto possibile, le necessità comportamentali dei singoli animali, stabiliti sulla scorta dei criteri indicati dalla Commissione Cites del Ministero dell’Ambiente nel documento “Criteri per il mantenimento di animali nei circhi e nelle mostre viaggianti” del maggio 2000. Nell’eventualità che il circo rispetti questi parametri (ad esempio per gli elefanti servono almeno 30 metri quadrati di posta individuale all’interno, 15 per i grandi felini, 12 per zebre e camelidi) è consentita l’esposizione degli animali al seguito. Contemporaneamente all’emanazione dell’ordinanza è iniziato un percorso in collaborazione con il Settore Interventi economici del Comune di Modena e all’Ente circhi per organizzare in città una rassegna di spettacoli circensi alternativi che non contemplino l’uso di animali, cosa che potrebbe farsi anche nel Comune di Chieti, visto anche il successo di Chietinstrada, sensibilizzando i ragazzi delle scuole alla necessità di tutelare gli animali e rispettarne i diritti”.

“Vale la pena poi ricordare come molti psicologi, prima fra tutti la dottoressa Manzoni, hanno espresso preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali. In un documento nazionale hanno evidenziato come  ‘Queste realtà comportano che gli animali siano privati della libertà, mantenuti in contesti innaturali e in condizioni non rispettose dei loro bisogni, costretti a comportamenti contrari alle loro caratteristiche di specie. Tali contesti, lungi dal permettere ed incentivare la conoscenza per la realtà animale, sono veicolo di una educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra, alla pena, al disagio, all’ingiustizia'”. “Quale sarà la risposta dell’ Amministrazione?”.

19/06/2012 9.42.46

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