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Arco (TN), torna il Circo  

Sarà l’ultima volta

ARCO – Primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni. Sono gli animali che, secondo la direttiva Cites (Convenzione di Washington sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora minacciate di estinzione) sono incompatibili con la detenzione in strutture mobili. Cioè nei circhi.
Da qui, alcune settimane fa, il consiglio comunale di Arco ha preso le mosse per approvare una mozione intitolata «Per Arco città animalista» presentata da Tommaso Ulivieri (Sinistra Unita) assieme a Idv e Verdi. L’intento è quello di normare la presenza dei circhi sul territorio comunale, ma si spinge anche a trattare il tema della vivisezione.
Bene. Ma allora perché in questi giorni Arco e dintorni sono disseminati della reclame del Circo di Vienna che evidentemente ha ottenuto i permessi per esibirsi alle Braile dal 30 marzo al 10 aprile?
Si è fatta marcia indietro? No, assolutamente. E ce lo confermato ieri proprio il sindaco Paolo Mattei. «Il documento approvato dal consiglio comunale – ci ha detto – è, diciamo così, di frontiera. Forse anticipa anche i tempi. Ma restiamo convinti che sia un atto di civiltà. Solo che spetta a me adesso emanare un’ordinanza che concretizzi le volontà, gli impegni presi. E per non incorrere in errori formali che magari ci costringerebbero a lunghi contenziosi, vogliamo fare le cose per bene. Curando tutti i dettagli.
Tutto qui. Nel frattempo non possiamo ovviamente rifiutare ospitalità ai circhi. Ma credo che quello che si esibirà a fine mese sarà l’ultimo spettacolo del genere nel nostro comune. Parlo ovviamente di esibizioni con un certo tipo di animali».
Insomma si aspetta questa ordinanza. Nelle intenzioni dell’amministrazioni comunali questa «norma di attuazione» delle volontà consiliari dovrebbe porre come improrogabile il limite dei 40 giorni antecedenti l’attendamento o l’esposizione, per presentare la necessaria domanda in comune. E naturalmente non sarà dato il via libera a chi ha al seguito gli animali «proibiti» dalla citata direttiva Cites.
Sarà vietata poi la presenza di laboratori scientifici dove si pratica la vivisezione così come vietato sarà anche l’insediamento di allevamenti di animali destinati allo scopo.
La mozione approvata dal consiglio arcense impegna inoltre il sindaco a promuovere le iniziative necessarie presso lo stato italiano e presso la comunità europea per salvaguardare il benessere degli animali. Quindi in azioni su tutto il territorio per favorire una sempre maggiore ospitalità per il randagismo.
Infine un programma di incontri coi cittadini e con le scuole.

Da ladige.it

26/03/2012 10.55.42

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