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COMMENTO DI ALBERTO ORFEI SULL’ASSEMBLEA DEL 25/03

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In merito alla recente assemblea dell’Ente Circhi del 25 marzo u.s. riceviamo da Alberto Orfei alcune considerazioni sui contenuti della medesima che pubblichiamo volentieri, sia per il rapporto di amicizia e stima che ci lega da anni ad Alberto, sia perché questa richiesta di pubblicazione (come quelle pervenute da parte di Livio e Divier Togni) conferma l’importanza di queste pagine come veicolo di comunicazione istituzionale verso la categoria, nonostante la natura indipendente di Circusfans.

D.D.

 

 

ALBERTO ORFEI”

“IL MIO PENSIERO SULL’ASSEMBLEA DELL’E.N.C.”

 


Alberto Orfei

 

Cari amici e colleghi circensi, il 25 marzo scorso, finalmente, ho potuto partecipare della riunione dell’Ente Nazionale Circhi. Dico finalmente, perché l’anno scorso in febbraio Elio Casartelli mi invitò a partecipare alla riunione di quell’anno. Io accettai molto volentieri, ma poi dovetti ritornare in Brasile e non vi partecipai. Pur stando lontano, diedi il mio piccolo contributo con una lettera aperta ai circensi italiani, pubblicata tre le News di Circusfans che anche oggi mi ospita.

In quell’occasione, come oggi, il mio pensiero è il medesimo, cioè: unirsi per potersi difendere da tutto quello che ci viene contro. Allora allertavo del pericolo animalisti, che affligge tutti i circhi nel mondo, e che loro, i nostri nemici sono uniti, mentre noi siamo troppo individualisti, e nessuno di noi mette da parte i propri interessi, a favore della nostra categoria, sentendoci ognuno il padrone della verità.

Al punto in cui ci troviamo, la nostra situazione non ci permette più di effettuare piccole azioni individuali, è necessaria l’unione di tutti. Suggerii di fare una banca dati con tutto quello che viene detto e fatto contro il circo e anche a suo favore, per strutturare una difesa comune e anche un attacco contro i nostri nemici.

Per tornare alla riunione attuale, devo dire che sono rimasto un po’ deluso nel vedere così poca gente, e soprattutto, pochissimi giovani, il che mi fa pensare al disinteresse generale sulle nostre sorti. Il motivo di questo assenteismo, io, che da 42 anni sono in Sud America, non lo conosco, però mi fa credere che qualche cosa non vada bene.

Ho assistito alla partecipazione di alcuni giovani direttori di circo, come Guido Niemen (Ivan), che ha mostrato molto interesse sulle sorti del circo ed è disposto a collaborare per far migliorare le cose, anche ad autodisciplinarsi, per rispettare le regole che l’associazione gli darà, ma anche lui chiedeva regole più chiare e attuali. I pochi giovani che c’erano hanno mostrato una grande voglia di partecipazione, ma anche la necessità di cambiamento in seno alla nostra associazione.

Questo non significa il cambio della presidenza, ma il cambiamento delle nostre regole, che proprio Antonio Buccioni (Vice Presidente dell’associazione) ha ben sottolineato: “Le nostre regole sono state ottime, quando sono state scritte, ma i tempi sono cambiati ed è necessario che siano fatti degli aggiornamenti delle medesime. Per quest’aggiornamento è necessaria la partecipazione di tutti, un’ampia discussione positiva sulle problematiche che affliggono il circo, anche quelli che non sono più in seno all’Ente, o non lo sono mai stati”.

Qualcuno non soddisfatto con l’attuazione dell’Ente, esce e resta solo, senza ricordarsi che oggi viviamo il tempo delle associazioni e delle cooperative, che solamente uniti in gruppi forti e numerosi si può far sentire la nostra voce. I media, i politici, ascoltano solo chi rappresenta numeri consistenti di associati, e quelli che restano isolati debbono soccombere, perché nessuno li ascolta o li difende.

Non è positivo fare tante piccole associazioni, che otterrebbero poca o nessuna forza, mentre un gruppo coeso, potrà ottenere quello che il singolo non riuscirà mai a fare. A mio giudizio, non è disertando l’Ente che si risolveranno i nostri problemi, ma al contrario, sarà con la massiccia partecipazione di tutti che potremo salvare la nostra categoria.

Solo stringendoci attorno alla nostra associazione, sarà possibile ottenere dei risultati positivi per tutti. Se le cose non sono come vorremmo che fossero, potremo cambiarle solo partecipando.

Sono comunque rimasto molto soddisfatto nel costatare che anche i rappresentanti della direzione dell’associazione, desiderano cambiamenti.

Il Sig. Livio Togni, ha mostrato un progetto, che per qualcuno è troppo ambizioso e irrealizzabile, mentre a mio avviso lo è. Forse saranno necessarie piccoli adeguamenti, ma sicuramente un buon progetto, che non prevede solo la difesa, ma anche l’attacco.

Il Sig. Divier Togni, ha mostrato un progetto per la promozione del circo che mi è piaciuto molto. Sarà necessario anche a quello un piccolo ritocco, ma anche quel progetto somma forze a favore del circo. Insomma, ho assistito alla volontà di varie persone di fare qualcosa per migliorare le condizioni in cui il circo si trova oggi, e questo mi fa credere che se si riesce a vincere un po’ il nostro egoismo, che ci porta all’isolamento, si potrà sommare forze per un miglioramento della nostra categoria.

Io parlo di nostra associazione, nostra categoria, qualcuno potrà dirmi, ma tu non sei nel circo ora. Io sono del circo, da quando sono nato e non ho ancora imparato a fare il “farmacista”, la mia vita è il circo. In portoghese direi: “Comì circo desde que nascì” (ho mangiato circo sin dalla nascita).

Devo fare una precisazione a un’inesattezza che ha scritto il signor Divier Togni, quando ha affermato che suo nonno Ercole Togni, ha fondato l’associazione e che sono 53 anni che il Sig. Palmiri è presidente dell’E.N.C. Questo non è vero, perché c’è stato una piccola interruzione nel mandato del Sig. Palmiri, di pochi, ma non meno importanti, anni, in cui fu presidente Orlando Orfei, il quale fece in quel corto mandato, più di quello che fu fatto sino a quel momento. Le leggi che vennero in aiuto del circo, furono merito di mio padre, che con uno strattagemma e col suo carisma, riuscì a riunire in un unico locale, Camera dei Deputati e Senato, il che è proibito dalla Costituzione.

Lo strattagemma di Orlando, fu di invitare individualmente tutti i deputati e i senatori ad uno spettacolo di gala. Qualche Onorevole, quando vide gli altri se ne andò via, ma furono pochi, la maggioranza rimase, perché gli fu spiegato che non era stato fato apposta, ma trattandosi di uno spettacolo di gala, per coincidenza furono invitati deputati e senatori.

Lo spettacolo cominciò, e dato che era un grande spettacolo, entusiasmò tutti. Si rilassarono e non pensarono più all’apertura del precedente che li vedeva tutti nel medesimo locale.

Orlando fece il suo numero di leonesse e poi quello delle iene, che lasciò tutti col fiato sospeso. Solo dopo quel numero, e indossato l’accappatoio, prese il microfono e ringraziò i presenti, senza far capire che avrebbe fatto una specie di comizio. Lui parlò del circo dei problemi che lo affliggevano, ma fu quando toccò i figli degli onorevoli che riuscì a coinvolgerli maggiormente, confrontandoli con quelli del circo che non avevano nessuna sicurezza di mangiare in certi periodi dell’anno e che le scuole li discriminavano e tante altre cose che fecero piangere di commozione quegli onorevoli. Da quel momento iniziarono a vederci con altri occhi.

Approfittando delle conoscenze fatte in occasione di quello spettacolo, immediatamente cominciò a visitarli e a tirarli dalla nostra parte, in modo che cominciarono lo studio delle proposte di legge che aiutavano il circo, che furono approvate solo dopo la nostra andata in Brasile, perciò l’unico circense che non si beneficiò mai di quelle leggi, fu proprio mio padre.

Questa dissertazione, l’ho fatta solo per precisare l’inesattezza del Sig. Divier, che a quei tempi era ancora molto giovane.

Alla riunione, gentilmente mi hanno lasciato parlare e spiegare il mio pensiero. Ma dato che i presenti non erano molti ho sentito la necessità di farlo pubblicare qui sulle pagine di Circusfans, dove sono sicuro che arriverà a molta più gente del nostro ambiente.

Una delle cose che ho detto là, la ripeto qui, è che noi abbiamo una grande forza d’informazione, perché se si vuole passare un messaggio comune a favore del circo, lo si può fare in tutti i circhi al medesimo tempo. Basterebbe fare un bel video, in cui si mostra come sono trattati gli animali nei circhi, come avviene l’addestramento, come avviene l’organizzazione del circo, e tante altre cose che si ritengono necessarie a informare i nostri clienti e portarli dalla nostra parte. Qualcuno mi ha detto che chi viene al circo è già uno che lo apprezza, perciò non c’è bisogno di farglielo  sapere. Io dico invece che possiamo informare della gente con le nostre verità e convincerli che non siamo i delinquenti che ci descrivono, in modo che coloro che escono dai circhi con le nostre informazioni, sapranno cosa rispondere quando udiranno qualcuno che ci accusa ingiustamente.

Un DVD e un grosso televisore o un maxi schermo nella Hall del circo, durante l’attesa per entrare e uno all’interno durante l’intervallo o vicino al bar, sarebbe visto da quasi tutto il pubblico presente in quel circo e senza un telecomando alla mano, per poter cambiare canale come succede nelle loro case.

Comunque le possibilità per trasmettere la nostra informazione sono tante: Internet, giornali, televisione, nei propri circhi ecc., una cosa solo è importante: l’informazione deve essere la stessa in tutti gli spot per martellare come fanno le grandi ditte che hanno una propaganda uguale o quasi su tutti i media, e deve essere analizzata da un legale, per non incorrere in sanzioni.

Spero che qualcuno condivida la mia opinione.

Se mi avete letto sin qui, vi ringrazio e vi saluto.

Alberto Orfei

 

D.D.

30/03/2010 23.22.12

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