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Torna in Italia il Cirque du Soleil Con ‘Saltimbanco’ tappe a Pesaro e a Bologna

Uno degli show più famosi della straordinaria compagnia verrà rappresentato dal 10 al 14 marzo all’Adriatic Arena e dal 17 al 21 alla Futurshow station di Casalecchio di Reno

Bologna, 11 febbraio 2010. Torna in Italia il Cirque du Soleil, la compagnia circo-teatrale più famosa del mondo. Dopo il successo ottenuto con Delirium lo scorso anno, è la volta di Saltimbanco, fenomenale spettacolo diretto da Franco Dragone.

Quattro le città  che, nel corso del mese di marzo, ospiteranno la compagnia: Torino (dal 3 al 7 marzo), Pesaro (dal 10 al 14), Bologna (dal 17 al 21) e Firenze (dal 24 al 28).  A Pesaro Saltimbanco verrà proposto all’Adriatic arena, a Bologna alla Futurshow station di Casalecchio di Reno. Gli spettacoli sono in programma dal mercoledì al venerdì alle 20, il sabato alle 16 e alle 20, la domenica solo alle 16. I biglietti (che per gli spettacoli di Bologna e Pesaro hanno prezzi compresi fra 30 e 70 euro più diritti di prevendita) sono in vendita su Ticketone.it, nei punti vendita Bookingshow.com, e per la tappa di Pesaro anche in tutte le filiali della Banca dell’Adriatico. Infoline per Pesaro e Bologna, 059285736

Saltimbanco porta lo spettatore in un viaggio allegorico e acrobatico dentro il cuore della città. Dall’italiano ‘saltare in banco’, Saltimbanco esplora l’esperienza della città in tutte le sue svariate forme: le persone che ci vivono, le loro caratteristiche ed apparenze, le famiglie e i gruppi, la fretta e il trambusto della strada e l’altezza smisurata dei grattacieli

Saltimbanco è  uno spettacolo tipico del Cirque du Soleil ispirato alla struttura urbana della metropoli e ai suoi pittoreschi abitanti. Decisamente barocco nel suo vocabolario visivo, l’eclettico cast dello show trascina lo spettatore all’interno di un mondo immaginario e fantastico, una città ideale in cui la diversità è motivo di speranza.

Il debutto mondiale di Saltimbanco ebbe luogo a Montreal il 23 aprile 1992, con un cast di 36 artisti. Nel corso del tour di 14 anni sotto il tendone, lo spettacolo ha fatto tappa in 75 città di cinque continenti, per un totale di oltre 4000 esibizioni davanti ad oltre 9 milioni e mezzo di spettatori in tutto il mondo. Nel 2007 Saltimbanco è stato riconfigurato per essere portato all’interno dei palazzetti. In un periodo di 21 settimane lo show è stato riadattato per la dimensione di queste strutture: il palco su cui si esibiscono gli artisti è stato rialzato, e il suono e le luci sono stati arrangiati per il nuovo ambiente.

LA SCENOGRAFIA

La scenografia di Saltimbanco riflette le contraddizioni della città in cui convivono il potente e il povero. Un posto dove tutto è possibile. Il set è uno spazio urbano ridotto ai suoi elementi essenziali. Saltimbanco utilizza diversi gel colorati, l’impianto luci dona un effetto cinematografico portando dentro e fuori luce i personaggi in base alla loro posizione sul palco e al colore dei loro costumi. Le luci vengono inoltre usate per creare spazi, illuminando alcuni punti e lasciando il resto dello spazio in oscurità. 
 
IL PALCO

Visto che Saltimbanco farà tappa in diverse città ogni anno, il palco è  stato rinnovato in modo che fosse di facile montaggio e smontaggio. Perché fosse più semplice il trasporto, il palco è stato interamente realizzato con materiale leggeri, quali l’alluminio. Il palco è lungo 34 metri, largo 20 metri e alto 1.30 metri, ci sono oltre 183 metri di travi per sostenere la griglia acrobati, la struttura e l’impianto luci sopra il palco, la griglia acrobati è lunga 9 metri e sospesa a 14 metri sopra il palco, i pali usati nel numero dei pali cinesi sono lunghi 7.3 metri, l’attrezzatura in tour ha un peso totale di 180 tonnellate, lo staff tecnico comprende 20 specialisti e 12 autisti di camion, ciirca 140 persone vengono ingaggiate in ogni città per il montaggio e lo smontaggio 
 
I COSTUMI

I costumi di Saltimbanco sono pieni di colori vivaci, sono eccentrici ed eclettici. I personaggi non indossano semplicemente i costumi. Piuttosto sono i costumi ad essere realizzati su ciascun personaggio man mano che lo spettacolo si sviluppa. La maggior parte dei costumi di Saltimbanco è realizzata in spandex, ma alcuni sono fatti anche in seta e cotone: quasi tutti gli artisti hanno da tre a cinque costumi ciascuno, e ogni costume può arrivare a 12 pezzi. Ci sono oltre 250 paia di scarpe fatte su misura le scarpe per il numero dei pali cinesi vengono riverniciate prima di ogni performance. Il tour viaggia con proprie lavatrici e utilizza solo detergenti biodegradabili. Ciascun artista ha la propria postazione trucco che viaggia con il tour: ogni artista si trucca da sé, e riceve un libro che contiene i passi dettagliati (e le foto) per realizzare il proprio trucco

LA MUSICA

René Dupéré  fu coinvolto nella creazione di Saltimbanco sin dalla sua origine. Ha realizzato una musica ispirata alla vita urbana della fine dell’ultimo secolo: eterea seppure barocca, ritmica e cosmopolita.
Il compositore ha spiegato che il tema della musica per Saltimbanco è la “vita nella città”, in cui ciascuno deve esplorare l’immaginario che la città porta a mente.

L’idea iniziale era la città: l’ambiente urbano, le persone che lo abitano, i gesti, le tracce, i luoghi di incontro, gli incroci, i percorsi paralleli, le diverse culture… “Ho voluto rinunciare ai soliti cliché, e ho invece cercato di creare il rumore di una città piena di luce e di speranza. E cosa distingue una città e i suoi abitanti? All’inizio ero convinto che la voce umana dovesse essere parte dello spettacolo – nello stesso modo della percussione. Ma mi sono anche reso conto che il “panorama musicale” di una città va al di là del rumore del traffico nell’ora di punta. Nel cuore di New York, per esempio, il suono dell’alba sembra lo stesso di una campagna…”.

La trama sonora dello spettacolo comprende un solo canto d’opera eseguito in italiano popolare del tredicesimo secolo. Tutte le canzoni sono in sequenze fonetiche prese da varie lingue, tra cui l’arabo, lo svedese e il tedesco. Questi elementi rinforzano il potere evocativo della musica. Anche se alcune culture sono a noi lontane e sconosciute, René Dupéré crede che la loro musica riesca sempre a commuoverci. “La cosa meravigliosa della musica è che genera sempre delle emozioni in ciascun spettatore, emozioni che a lui solo appartengono”.

Da www. ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com del 12/02/10

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