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SANREMO
Il commissario riammette i circhi con gli animali

 

13 maggio 2009

Claudio Donzella

 

Il prefetto Calandrella che governa Sanremo ha cancellato la norma che vietava agli spettacoli circensi che utilizzano animali domestici o selvatici di fare tappa nel territorio cittadino. Il divieto era stato introdotto un anno fa dall’ex Consiglio comunale, all’unanimità

 

Meno di un anno fa, il Consiglio comunale – accogliendo una proposta bipartisan di Alberto Moraglia (Forza Italia) e Dario Daniele (Uniti per Sanremo) – all’unanimità aveva vietato il territorio sanremese ai circhi e a tutti gli altri spettacoli che costringono gli animali ad esibirsi. «E’ passato un principio di civiltà e sensibilità sociale», avevano sottolineato i promotori dell’iniziativa, ottenendo anche l’elogio della Lav, la Lega anti-vivisezione.

Ieri quel provvedimento, che aveva avuto una vasta eco, è stato cancellato da una delibera del commissario straordinario Umberto Calandrella che governa Palazzo Bellevue. La modifica animalista al regolamento comunale su circhi equestri e spettacoli viaggianti, introdotta il 19 giugno 2008, è stata sostituita con un comma che si limita a «consentire l’attendamento esclusivamente ai circhi che rispettino i criteri per il mantenimento e la detenzione degli animali, contenuti nel documento elaborato dall’autorità scientifica Cites del Ministero dell’Ambiente» viene introdotto poi un nuovo articolo in cui si si dice che, in caso di «mancato rispetto dei suddetti requisiti, la concessione verrà negata».

La sostanza è comunque quella di una netta marcia indietro. Il commissario la motiva facendo riferimento a una nota dell’Agis-Enc (Ente nazionale circhi), arrivata il 20 marzo scorso, con la quale il Comune veniva invitato a revocare la disposizione del giugno 2008. Ma Calandrella va oltre, e nel provvedimento spiega di «condividere appieno le motivazioni dell’Enc, che si riassumono sostanzialmente nel riconoscimento della funzione sociale dei circhi equestri, sostenuta dallo Stato e richiamata nell’art. 1 della legge 337 del 1968, ritenuta valida per tutti gli spettacoli della tradizione circense, nella quale devono ricomprendersi anche gli spettacoli con animali di origine selvatica o esotica». Non solo: Calandrella sottolinea che «da un’accurata indagine efettuata dagli uffici, è risultato che in tutto il territorio nazionale non vige alcuna norma regolamentare che vieta l’attendamento di circhi con animali esotici o selvatici al seguito».

All’epoca, i consiglieri Daniele (della maggioranza di Borea), Moraglia e anche Umberto Bellini (entrambi del Pdl, all’opposizione) avevano trovato il sostegno dell’intero Consiglio, al di là delle appartenenze politiche, nel vietare di fare tappa a Sanremo a quei circhi equestri – o anche ad altre forme di spettacolo viaggiante – che detengono animali, selvatici o domestici, e li utilizzano nelle esibizioni. «Nella nostra città – era stata la motivazione – non ci deve essere posto per questo genere di spettacoli: basta quindi con scimpanzé con la gonnella o vestiti da bambini, poveri struzzi spelacchiati o leoni che, dietro la minaccia della frusta di un domatore, saltano da un punto all’altro di una gabbia. Porte aperte, invece, per quei circhi moderni, e sono sempre di più, che hanno scelto di non usare animali». Ma da ieri si è tornati, invece, al passato.

Da ilsecoloxix.ilsole24ore.com

13/05/2009 16.01.33
 

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