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Goodbye Mr “Tripla Piroetta” Togni

di Luca Ferrari

Un volo. Un sorriso. Un numero equestre. Una sacchetto di popcorn. Un lecca-lecca. Un momento diverso. L’ingresso dentro una tenda che pare una porta di un nuovo mondo. E non si sa in che modo si tornerà indietro. È il mondo del circo. Che strega e incanta. E che ha regalato per decenni Cesare Togni (1924-2008).

Questi infatti sono giorni tristi per il mondo circense. Piange infatti uno dei suoi più fulgidi protagonisti. Qualche giorno fa, si è spento nell’ospedale di Bussolengo (VR), all’età di 83 anni, proprio lui. Cesare Togni. Trevigiano di Montebelluna, uno dei più carismatici direttori di circo d’Italia, nonché innovatore.

Classe ’24, di origini Sinti, è stato membro di una tra le più importanti famiglie circensi italiane operante con gli spettacoli fin dal 1880. Nato in una carovana del Circo dei Fratelli Togni, dall’unione di Ugo Togni e Anna De Bianchi, fin da bambino iniziò ad esibirsi in pista diventando un buon acrobata e cavallerizzo.

Fin da giovane infatti, si rivelò un ottimo trapezista, riuscendo a compiere la tripla piroetta, una novità in quegli anni. A partire dagli anni ’50 poi, prese le redini del circo paterno che da Circo Nazionale Togni diventò il Circo Cesare e Oscar Togni

Nel 1956 fondò l’imponente Circo Massimo con tre piste e un immenso ippodromo. Fino alla definitiva denominazione di Circo Cesare Togni. Da buon pioniere, seguendo le orme di tanti illustri connazionali che hanno viaggiato in lungo e in largo, Togni ha esportato il suo mondo circense in Europa (Spagna, Norvegia, Francia, Portogallo) e oltreoceano, negli States.

Molti grandi hanno calcato il suo palco. Dai trapezisti Tony Steel al grande Enzo Cardona. Dagli eccezionali clown e cavallerizzi Caroli alla famiglia Larible. E proprio al Circo Cesare Togni, il giovane clown David Larible compie i suoi primi passi prima di diventare la star italiana che ha conquistato il mondo.

Ma aldilà di ciò che ha creato quest’uomo, cosa davvero ci è rimasto? Forse dovremmo cercarlo fra le emozioni di tutte quelle centinaia di migliaia di bambini (e adulti) che ha abbagliato. In una notte. In una giornata, magari iniziata normalmente, e poi conclusa con la sensazione che qualcosa di diverso esiste. C’è.

Non c’è miglior testamento di Cesare Togni, se non i colori che ha lasciato dentro ciascuno di noi.

Da www.ilreporter.com del 06/10/08

 

06/10/2008 22.37.20

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