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Stampa: “Grugliasco: Lo spettacolo è in tavola”

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13/7/2008 (9:9) – LO SHOW DELLA CUCINA

Lo spettacolo è in tavola

 

Arriva “In the food for love”, la recita che mischia circo, teatro, musical, danza e gastronomia. La star è un cuoco-narratore che racconta barzellette e storie vere preparando una ratatouille davanti al pubblico

CLAUDIA FERRERO

TORINO
Don Pasta cucina una ratatouille. Immaginate i sapori: la cipolla che frigge, e poi

Daniele di Bonaventura interpreta «Don Pasta».

pomodori, zucchine, peperoni, melanzane, erbette. Siete seduti in platea e assaporate tutto questo. C’è un’orchestra che suona. C’è una tavola imbandita, ospiti e amici in arrivo. Tra questi un appassionato di Picasso alla ricerca di Guernica, due amanti che si sono rincorsi tra infinite stazioni ferroviarie e infine ritrovati, un viaggiatore solitario con l’auto piena di conserve, un africano che ha abbandonato la sua terra. Storie come in un libro di racconti. Potrebbe essere teatro. Potrebbe essere musical. Ma non lo è. In the food for love, questo il titolo dello spettacolo, è circo contemporaneo. Un esempio di come l’arte di acrobati, contorsionisti e clown sia diventata spettacolo, alla maniera di «Cirque du Soleil», attingendo dal teatro di strada, dalla musica e dalla danza. E la produzione che la Compagnie Food Sound Circus con la Mairie de Toulouse e l’Ecole de Cirque Lido de Toulouse presentano il 15 e il 16 luglio al Festival «Sul filo del Circo» di Grugliasco, è una proposta davvero originale.

«In the food for love è una grande abbuffata di suggestioni – riassume Paolo Stratta, direttore artistico del Festival con la sua Scuola di Cirko Vertigo -, la contaminazione dei sensi è molto forte: colpisce la vista per le prodezze poetiche degli acrobati colpisce l’udito per le musiche dal vivo dei Fama Volat colpisce l’olfatto perché Don Pasta è veramente ai fornelli». Don Pasta, ovvero Daniele di Bonaventura, salentino, emigrato per amore a Tolosa, sul palcoscenico cuoco-narratore alla maniera dei «griot», i poeti-cantori dell’Africa Occidentale. Questo atipico gourmet usa i cibi come pretesto per raccontare stralci di storia del Mediterraneo, ma anche pensieri solitari. Il circo dà poesia a tutto questo: patate e cipolle vengono usati come strumenti di giocoleria, la tavola imbandita diventa tappeto per le acrobazie. «Nel centro Europa c’è una lunga tradizione di “spiegeltent”, tende dove si mangia e si assiste a numeri da circo – dice Stratta -: In the food for love ricorda quella tradizione, anche se qui, per ora, si va a vedere uno spettacolo dal quale si esce con un grande appetito».

Il circo contemporaneo vive di contaminazioni e il Festival di Grugliasco (fino al 16 luglio al Parco Culturale Le Serre www.sulfilodelcirco.com) nei suoi 30 spettacoli le contiene tutte: così acrobati e attori della Scuola Vertigo giocano a ricreare set di film italiani gli australiani This side up esplorano il processo della «caduta controllata» da altezze mozzafiato gli spagnoli Los Gingers si ispirano al cabaret a ritmo di samba. E l’antica arte circense che fine ha fatto? È più viva che mai: i polacchi della compagnia Ocelot sfidano le leggi della fisica per diventare moderni angeli volanti. E si rimane tutti con il fiato sospeso.

 

Da “La Stampa”

 

13/07/2008 20.09.46

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