LE CIRQUE DU SOLEI
Elvis il funambolo:viaggio nella fabbrica dei sogni
Una cattedrale popolata di maschere e magie , ecco dove nascono gli show che incantano il mondo
di ANDREA SPINELLI
– MONTREAL – SE NE STANNO LÌ dietro al vetro, in silenzio, con le palpebre chiuse. Come immerse nel loro sonno di gesso. Sognano, forse. Perché qui è obbligato. Perché questa cattedrale di vetro e acciaio grande come tre hangar d’aeroporto è il quartier generale del Cirque du Soleil a Montreal: il posto in cui l’impossibile diventa possibile. Quelle novecento teste allineate come un plotone in rivista dentro ad uno stanzino dalle pareti trasparenti sono infatti i calchi dei volti dei fantasisti, dei clown,dei trapezisti, dei giocolieri, dei contorsionisti che ogni sera dispiegano ai quattro angoli del mondo la magia della più grande macchina da spettacolo canadese.
“LI TENIAMO qui perché ci consentono di accontentare in un istante qualunque artista abbia bisogno con urgenza di una parrucca, di un make-up, o di un copricapo” spiegano gli artigiani dell’atelier parlando con puntiglio delle proprie creazioni (“a seconda dell’usura, maschere e costumi hanno una vita che va dalle due-tré settimane all’anno e mezzo, mediamente ciascun capo richiede una quarantina di ore di lavoro”) e della “famiglia” in continua espansione. Quando nell’84 è cominciata l’avventura, attorno al mangiafuoco Guy Laliberté c’erano una settantina di persone, oggi il Cirque Du Soleil ha 3 mila dipendenti, di cui 1.600 proprio in questa avveniristica struttura adagiata nel quartiere di Saint-Michel, uno dei più depressi dell’area metropolitana di Montreal, davanti allo smisurato scarpone da clown di bronzo attorno a cui le auto compiono manovra prima d’immettersi nel traffico della 2a Avenue.
LA CAFFETTERIA serve verdure coltivate in giardino, la biblioteca tracima volumi su Hollywood e sull’impero romano (ma ci sono pure Dario Fo, Renzo Piano, Fellini, e il “Trattato di scenotecnica” di Bruno Mello), anche se il cuore della struttura è costituito dalle sale prove, alte come palazzi di cinque piani. E’ qui che, dopo un periodo di studio di circa un anno e mezzo, prendono forma le nuove produzioni. “L’allestimento dura tre mesi, anche se poi ne occorrono altri tre nella sede di rappresentazione definitiva” spiegano gli uomini del Cirque.
“AL MOMENTO abbiamo quattordici produzioni: sei fisse a Las Vegas ed Orlando, in teatri concepiti appositamente per le loro esigenze, sei in giro per il mondo sotto il grand chapiteau, e due in tour nelle arene. Si calcola che in ventitré anni sono circa 600 milioni gli spettatori che hanno assistito ad uno spettacolo del Cirque du Soleil. Tre lavori, “O”, “La Nouba” e “Varekai”, hanno appena festeggiato le quattromila repliche, mentre “Saltimbanco”, lo show con cui siamo approdati per la prima volta in Italia nel 2004, dopo quindici anni di rappresentazioni lascia il tendone per approdare proprio nelle arene”.
“KOOZA” è l’ultima creazione, portata al debutto in maggio a Montreal e poi partita per il suo giro del mondo. Un viaggio nella fantasia popolato di contorsionisti, uomini volanti, equilibristi, che esplora i temi dell’identità, della determinazione e del potere. Fra i tredici numeri in programma pure una “ruota della morte” che incolla il pubblico alla poltrona mentre due fantasisti ruotano dentro una formidabile macchina teatrale.
“IL 6 NOVEMBRE porteremo al debutto a New York “Wintuk”, uno show stagionale concepito appositamente per il Madison Square Garden, dove resterà in programmazione per dieci settimane consecutive tutti gli inverni per i prossimi quattro anni. Per il 2008, invece, abbiamo in previsione tre spettacoli uno da alloggiare a Tokio Disneyland, per festeggiare i 25 anni del parco giapponese, uno (Cosmos) al Sands Casinò di Macao, e uno al casinò Luxor di Las Vegas con protagonista l’illusionista americano di origine greca Criss Angel. Sempre a Las Vegas, sulla scia del successo incontrato un anno fa dallo show ispirato alle canzoni dei Beatles “Love”, debutterà nel 2009 nel nuovissimo CityCenter Hotel & Casino un lavoro dedicato ad Elvis Presley. Anche l’accordo con gli eredi di “The king” prevede pure la realizzazione di uno show itinerante. Nel 2010, infine, lo sbarco al Palm Jumeirah di Dubai con un progetto concepito per un teatro da 1.800 posti che verrà costruito appositamente”.
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E in Italia arriva “Delirium”
– MONTREAL – FRA LE PRODUZIONI “da arena” del Cirque du Soleil svetta “Delirium”, lo spettacolo multimediale con cui l’ensemble canadese torna in Italia il IO e 11 novembre all’Adriatic Arena di Pesaro, dal 13 al 16 al DatchForum di Milano, e dal 18 al 21 al Palalsozaki di Torino. Diretto da Michel Lemieux e Victor Pilon, lo show lega con la magia del Cirque alcune colonne sonore dei suoi spettacoli più famosi riarrangiate e remixate da Francie Collard per sposarle a formidabili immagini proiettate su schermi giganti e a numeri altamente spettacolari. Tra mongolfiere, mezzelune, trapezi, vulcani in eruzione e stelle cadenti si muovono dodici ballerini, nove acrobati, tre attori, sei musicisti e sei cantanti che cantano in inglese, francese, spagnolo, wolof e portoghese.
Andrea Spinelli
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il Resto del Carlino
09/08/2007 12.37.55
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