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Stampa: “Voglio le gabbie vuote”

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L’ennesima provocazione, a mezzo stampa, sulle pagine di un quotidiano. Questa volta ad ospitare una lettera avvelenata contro il Circo Americano è il Gornale di Brescia. Cogliamo l’occasione per ricordare che gli animalisti denunciarono a Torino qualche anno fa il Circo Americano per maltrattamenti agli animali (contestarono le dimensioni delle gabbie, a loro dire, eccessivamente piccole), ma il giudice diede torto ai manifestanti e ragione a Enis Togni….ciononostante siamo ancora da capo….

CONTRO IL CIRCO
Voglio le gabbie vuote

    

È arrivato in città il circo di Flavio Togni, che terrà spettacoli dall’1 al 13 novembre 2005. Leggo sul Giornale di Brescia che questo circo si porta dietro ben sessanta cavalli, dieci tigri, scimmie, ghepardi, cammelli e zebre. Ben oltre 100 animali!!! Trovo tutto questo agghiacciante: un fatto che ancora delude la bresciana accettazione per un tipo di spettacolo indecoroso, triste e in definitiva diseducativo. Cosa viene insegnato e trasmesso infatti nello spettacolo del circo?! Tristezza, sopruso, povertà di spirito, plagio… Io non mi auspico semplicemente per questi animali gabbie più grandi, assistenza veterinaria costante, cibo e riparo (che in teoria già dovrebbero avere)… Voglio gabbie vuote! Se queste manifestazioni non ledono i diritti degli animali è solamente perchè gli animali non hanno diritti, in realtà. Il loro diritto è ben diverso da ciò che gli viene fatto vivere. Ognuno di loro ha (o meglio, avrebbe) una storia, una famiglia, degli amici, degli istinti, delle predilezioni… ma nessuno ne tiene mai conto. Il destino del circo con gli animali è di morire con l’aumentare della coscienza, della civiltà, del rispetto, della comprensione. Molte città hanno già decretato l’esclusione di questo tipo di spettacoli all’interno del proprio territorio per dare un forte segnale ai propri cittadini e al mondo intero. Brescia, che sta investendo tante energie nella rivalutazione turistica, dovrebbe ben tenerne conto. Mi unisco quindi alle tante voci di protesta che spero scriveranno presto al nostro Municipio al riguardo (ho organizzato una protesta tramite posta elettronica grazie al sito www.agireora.org) e mi prendo la piena responsabilità per averla provocata in prima persona. Chiedo di fare quanto in potere del Giornale di Brescia per vietare per sempre questo tipo di spettacoli o almeno, in quanto maggiore quotidiano della nostra città, di prestare attenzione al modo in cui scrivete gli articoli e fornire magari qualche spunto critico in più, invece che incensare a senso unico uno spettacolo alquanto discutibile. Grazie per avermi concesso di esprimere pubblicamente la mia opinione: spero di aver fornito a qualcuno occasione di riflessione. LETTERA FIRMATA
(da “Il Giornale di Brescia” – 24/10/2005)

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