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Stampa: Larible il Circo va giudicato con le stelle di qualità

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CONVEGNO A VENEZIA

Il clown d’oro Larible: «Le stelle di qualità vanno assegnate anche al circo»

 

Venezia

Dalle stelle del circo al circo giudicato con le stelle. È questa una delle proposte più significative emerse ieri al Goldoni di Venezia nel corso del convegno “Il circo, un mondo in città” promosso dalla compagnia Pantakin di Venezia per discutere il rilancio del circo in Italia, oggi in bilico fra tradizione e nuovo circo-teatro. Ma sempre in crisi di qualità e di pubblico, come se fosse retrocesso in serie C2, mentre teatro e cinema continuano a restare in serie A. Per questo serve un progetto culturale che coinvolga dall’interno il mondo circense ma che trovi anche il sostegno dello Stato, come emerso dal convegno dove, chiamati da Alessandro Serena, direttore artistico del progetto “Arcipelago circo teatro”, si sono confrontati operatori dello spettacolo, storici e giornalisti.

Tra i relatori c’era anche David Larible, uno dei maggior clown del mondo, già premiato al festival di Montecarlo con il Clown d’oro, il massimo riconoscimento per un artista del circo. È stato proprio Larible a lanciare la proposta delle stelle. «Dobbiamo dare le stelle ai circhi – ha spiegato il clown di origine veronese, che lavora in Usa nel più grande circo del mondo (il Ringling Bros. Barnum and Bailey) – esattamente come accade per i ristoranti o gli alberghi per dare la possibilità alla gente di scegliere che spettacolo andare a vedere e ai circhi italiani che lo meritano di avere un certificato di professionalità da poter pubblicizzare».

I circhi che arrivano nelle città trovano ancora molti ostacoli nelle concessioni delle piazze e degli spazi, ha rilevato l’avvocato Francesco Mocellin, della sezione circhi del ministero dei Beni e delle attività culturali, «per cui il circo è spesso un ingombro». La legge 337 del 18 marzo del 1968 riconosce la funzione sociale del circo, ma oggi gli spettacoli tradizionali viaggianti, in Italia, sono in crisi. Per Roberto Bianchin, giornalista esperto del settore, l’Italia vive una situazione simile allo stallo del circo francese di vent’anni fa. «C’è bisogno di un grande progetto culturale per il circo». La ricetta francese è stata, negli anni in cui al ministero della Cultura sedeva Jack Lang, a base di finanziamenti statali mirati a «progetti circensi», e promozione culturale delle arti del settore a partire dalle scuole dell’obbligo. Anche Germania e Spagna hanno un rapporto diverso con l’arte circense. «A Barcellona conosco almeno tre critici di testate nazionale che si occupano esclusivamente di spettacoli di circo – ha spiegato Serena, nipote di Moira Orfei e uno dei massimi esperti italiani del “nuovo circo” – mentre in Italia questo non si verifica». Venezia dovrebbe aprire una strada. E dopo “Ombre di luna”, ospiterà al Goldoni “Creature” al Goldoni, il nuovo spettacolo ideato da Arcipelago. È pur sempre un inizio.

da Il Gazzettino on line del 20-12-2004

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