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Stampa: In provincia di Ancona la raccolta firme contro gli animali nel Circo

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Mercoledì 10 Novembre 2004

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QUATTRO ZAMPE

 

Elefanti come soubrette: parte la raccolta di firme contro il circo con animali

 

 

 

 

 

 

 

di MARINA VERDENELLI

CAMPOBASSO, Modena, Como, Lecco e Roma l’hanno già fatto. Adesso anche la città di Ancona ne seguirà la scia estendendo l’iniziativa in tutto il territorio provinciale. E’ la proposta di sollevare una petizione popolare contro l’arrivo di circhi, fiere e mostre-mercato che basano il proprio business sfruttando gli animali. Una raccolta firme promossa dal Coordinamento delle Associazioni Animaliste della regione Marche con una richiesta ben precisa da far pervenire ai sindaci dei Comuni della provincia: predisporre un’ordinanza che suoni come una legge per quanti vorranno improntare spettacoli e attività facendo lavorare gli amici animali. «La petizione – spiega Marisa Aquila , membro del coordinamento – non intende interferire sulla professionalità di chi lavora nei circhi, purché questa non leda la libertà e la tutela degli animali. Assistere a spettacoli in cui tigri e leoni devono attraversare un cerchio infuocato o in cui gli elefanti devono sollevare le zampe agghindati come soubrette non ha nulla di divertente. Acrobati, clown, contorsionisti e trapezisti possono affascinare il pubblico senza intervallare le esibizioni atletiche, frutto di talento e sacrifici, con ridicoli spettacoli dove otarie applaudono in cambio di pesci o gli orsi pedalano in sella a una bicicletta. A dimostrarlo c’è il Cirque du Soleil , un circo di origine canadese la cui caratteristica è quella di non utilizzare gli animali offrendo invece al pubblico ardite coreografie frutto di discipline acrobatiche abbinate alla più moderna tecnologia. E l’effetto, visivo e sonoro, è assolutamente sorprendente e spettacolare». A spingere gli animalisti verso una petizione popolare è l’osservazione della vita che conducono gli animali nei circhi o nelle fiere. Una realtà poco conosciuta dove gli animali vengono abituati a esibirsi in mezzo alla confusione anche quando invece vorrebbero riposare e dove, nel caso degli alligatori, si arriva anche all’estrazione dei denti e delle unghie per renderlo meno pericoloso durante gli addestramenti. «Torture sulle quali è impossibile non fermarsi a riflettere – continua Aquila – ricordando che ciò che fa più scandalo è l’attivazione da parte dello Stato del fondo unico dello spettacolo con il quale si tengono ancora in vita i circhi. Milioni di euro che potrebbero andare a migliorare per esempio le strutture comunali di accoglienza di cani e gatti abbandonati». Sposata anche dalla Lav la petizione verrà proposta nelle principali piazze della provincia.

Da Il Manifesto del 10-11-04 

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