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2° ITALIAN CIRCUS TALENT FESTIVAL: L’alba del Circo del futuro

2° ITALIAN CIRCUS TALENT FESTIVAL: L’alba del Circo del futuro

Sono tante le immagini che rimarranno di questa seconda edizione dell’Italian Circus Talent Festival, la competizione organizzata dalla famiglia Montico (sotto le strutture del Circo Rony Roller) e dedicata alle giovani leve italiane dell’arte circense.

Una manifestazione che se da un lato si sta ancora interrogando sulla propria struttura definitiva, ha ben chiara la propria vocazione: mettere in evidenza, valorizzare e proiettare a livello nazionale e internazionale il grande potenziale del bacino artistico del Circo Italiano.

“L’Italia è il Paese che ha il maggior numero di famiglie circensi in attività in Europa, un contesto solido e forte da cui emerge una grande ricchezza di talenti” – ha affermato il dottor Frere, che per antitesi, dall’alto della sua veneranda età, non esita a chiudere la serata ballando con i giovani artisti, dispensando commenti preziosi, aneddoti storici incredibili e rivelando ironia, autoironia e una freschezza e una gioventù interiore davvero invidiabile ed esemplare.

Quello che potremmo chiamare il “modello delle famiglie italiane” in effetti è un modello che resiste alla crisi del circo classico, e che garantisce da un lato la trasmissione di tecniche secolari e dall’altro un rinnovamento e un ricambio generazionale che una manifestazione come il Talent mette in evidenza come una lente di ingrandimento o, come si usa dire in altri contesti, un osservatorio.

E’ interessante osservare la proposta del Festival che vede in due programmi di selezione, numeri compiuti che potrebbero ambire al panorama internazionale, numeri magari ancora un po’ acerbi ma che con occhio esterno e l’apporto di un coreografo, potrebbero essere quasi pronti e altri ancora da perfezionare ma che già dispongono di una tecnica notevole e fuori dal comune. Ma non si tratta solo di numeri acrobatici, giocoleria o discipline aeree. Il Festival prevede anche il lavoro con gli animali, come il pregevole quadro di giocoleria a cavallo della famiglia di Cesare Togni (oggi forse l’unica famiglia italiana a proporre queste discipline, conservando intatto un patrimonio di tecniche tramandate da oltre un secolo, e tra le poche europee) e le tigri bianche presentate da Eros Vinciguerra.

Se guardiano al programma della prima edizione del Talent, troviamo artisti come Britney Bricherasio, Nicole Errani, Sara Curci, Victor Saly, solo per citarne alcuni, che stanno lavorando all’estero, o nel nostro paese, in contesti autorevoli manifestando professionalità e voglia di affermazione. Altri continuano a lavorare nel complesso della propria famiglia o comunque in circhi italiani, arricchiti dall’esperienza della kermesse dello scorso anno che ha dato loro spunti di crescita importanti utili per la propria professionalità e magari un domani per spiccare il volo.

Quest’anno il Festival è approdato nella Capitale, su un’area importante, visibile, ben collegata e raggiungibile, in un quartiere ricco e molto qualificante. Questa collocazione ha contribuito a conferire rilievo e visibilità mediatica al festival a livello non solo nazionale, ma anche internazionale, grazie ad autorevoli agenzie di stampa, anche straniere, che hanno fatto rimbalzare la notizia sui siti di tutto il mondo, su quotidiani nazionali e al Tg1. La partecipazione all’Udienza di Papa Francesco ha acceso un riflettore sulla manifestazione che deve continuare a far parlare di sé per rafforzare la propria immagine e costruirsi una propria identità e riconoscibilità nazionale, avendone tutti i requisiti.

Tra le novità l’approdo alla conduzione di Davide Padovan, volto e voce di grandi eventi live e speaker radiofonico con una solida esperienza nel circo presente con la sua professionalità ed empatia. Al suo fianco Emly Ling, giovane acrobata aerea, ma anche voce incantevole che ha arricchito lo show con alcune performance canore.

Una giuria ricca e prestigiosa ha responsabilizzato i giovani artisti infondendo loro quel sano timore, ma anche la giusta emozione nello scendere in pista davanti a occhi qualificati.  

Il livello dei numeri è stato decisamente interessante. E’ bello constatare che il panorama circense italiano (fatto anche di complessi medi e piccoli) offra artisti di questo spessore. Mediamente la tecnica è elevata, la grinta, la personalità ci sono. Certo, il range di età dei partecipanti era piuttosto ampio e non è semplice confrontare artisti di età così diverse, ma abbiamo visto anche artisti giovanissimi già spigliati e sicuri di sé.

Per quanto riguarda i premi, lasciamo che sia il Palmarés a parlare (LEGGI IL PALMARES). La giuria ha tributato poche standing ovation: ai pattini dei Fratelli Balkansky e a Trixie Zavatta che poi si sono concretizzate in ori. Nella serata finale la direzione del Festival ha scelto di non escludere dalla scaletta nessun artista, creando due quadri corali: il primo che ha unito le esibizioni di Heaven Niemen ai lazos, di Luca Grioni al rullo oscillante e dei due giocolieri in bouncing Elio Martini e Darix De Bianchi.


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Il secondo quadro d’insieme all’Italian Circus Talent Festival ha messo insieme i numeri di Denise Castellucci (verticali su scala), Klaudia Littoni (tessuti aerei) e Samuele Manfredini (Verticalista acrobatico) accompagnati dal vivo dalla voce di Giovanna Russo.


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Per quanto si tratti di un Festival e dunque di una competizione con una graduatoria e dei trofei, ciò che rimane del Talent è l’atmosfera che si crea tra i giovani, un clima di festa e di affiatamento che prevale sull’ansia della gara e sulla volontà di primeggiare. Ed è anche per questo che non ci soffermiamo qui a scorrere ogni esibizione e a esaltare il podio. Chi non ha raggiunto gli scalini più alti della graduatoria, farà tesoro degli spunti e dei rilievi di amici, giurati e colleghi.

A differenza dei talent televisivi, qui non ci sono “sì o no”, buzz ed esplulsioni. Ma un incentivo alla crescita professionale, al confronto, alla ricerca di nuovi stimoli e un invito a lavorare sui propri numeri per renderli ancora più interessanti e attuali. Ciò che si avverte in diversi casi è l’esigenza di uno sguardo esterno, di un sostegno alla creatività affinchè numeri tecnicamente molto forti e solidi, non si appiattiscano su uno stile unico e sappiamo curare anche la messa in scena, la coreografia, lo stile, l’empatia, la relazione col pubblico. Non si lavora per sé, ma per il pubblico, ed è fondamentale non dimenticarselo mai: in pista non si va solo per compiere prodezze ed evoluzioni vertiginose, ma anche per comunicare col pubblico e trasmettere emozioni. E la comunicativa, che per certi versi è una dote innata (ma ci si può lavorare), conta quanto la tecnica (se non di più). Infine, sempre più il circo, sia pure classico o tradizionale, deve sintonizzarsi su estetiche nuove, arricchendosi di spunti e stimoli esterni. E’ fondamentale per non rimanere chiusi in un modello antico e per creare numeri che pur nel solco della tradizione siano originali, freschi e innovativi.

Asia Curci (Foto Geronimo Vercillo)

Tra i numeri che hanno riscosso maggiori riscontri segnaliamo in breve la giovanissima Trixie Zavatta che con la freschezza di una ragazzina, propone un numero di verticali e contorsione fresco e brioso, inserendo un elemento tecnologico innovativo in una routine tecnica già pregevole. Per lei anche un invito al Festival di Monte Carlo nella sezione “New Generation”.

Alex Caveagna, protagonista di un quadro aereo alle cinghie in cui tutti gli elementi (dalla sua personalità, al costume alla mise en place) risultano coerenti, efficaci e comunicativi. Darix De Bianchi, giocoliere in bouncing che non perde di vista il pubblico durante il suo numero, elemento non trascurabile di cui gli va dato atto. Dede Larible uno dei più forti giocolieri in circolazione, già nel circuito dei grandi complessi internazionali, ha la stoffa per raggiungere qualsiasi obiettivo professionale; con un ulteriore lavoro sulla costruzione del numero entrerà nell’olimpo delle grandi star del circo internazionale.

Tutto questo e molto altro è andato in scena al 2° Italian Circus Talent Festival. Ci auguriamo che tanti altri giovani italiani si prefiggano l’obiettivo di perfezionare i loro numeri attuali per presentarli alla prossima edizione di questa kermesse che sta crescendo con loro. 

A cura di Dario Duranti

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