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CI HA LASCIATO KHALIL OGHAB (Video)

CI HA LASCIATO KHALIL OGHAB

Se n’è andato all’età di 98 anni Khalil Oghab, leggendario uomo forte dalla silhouette imponente e dalla caratteristica grande e folta barba nera, molto popolare in Italia dalla seconda metà degli anni Settanta a tutti gli anni Ottanta. Poi agente e impresario nel suo paese di origine, l’Iran, dove portò diversi complessi italiani.

Khalil Oghab nacque a Shiraz nel 1924, come Khalil Tariqat Peyma. Durante la sua prima infanzia, i genitori di Khalil erano preoccupati che non sarebbe arrivato all’età adulta. Era magro, debole e spesso malato. Tuttavia, contro ogni previsione, il giovane Khalil crebbe forte e robusto fino a diventare un atleta eccezionale. Ha trovato fama in Iran praticando ed eccellendo in una forma tradizionale di arti marziali iraniane chiamata Zurkhaneh.

Nei suoi giorni migliori in Iran, negli anni Quaranta e Cinquanta, Oghab attirava grandi folle. Era famoso per aver piegato travi di metallo pesante e per farsi passare sul corpo automobili di grande dimensione, camion e trattori.

Nel 1971, all’età di 47 anni, venne scritturato in Irlanda dal Tom Duffy’s Circus. Nel 1972 si trasferì in Inghilterra per unirsi al Gerry Cottle Circus dove rimase diversi anni, fino al 1977.

Manifesto del 1976 del Circus Gerry Cottle a lui dedicato

Dopo l’Inghilterra è la volta dell’Italia dove si trasferisce lavorando per tanti anni in diversi complessi: nell’inverno 1977/78 è al Circo Jumbo di Livio Togni, poi al Circo Apollo (Guglielmo Nones-Guido Arata) in Grecia per la stagione 1978; tra la fine del 1978 (Natale a Nola) e il 1981 è al neonato Circo Wonderland della famiglia Macaggi.

Il manifesto dedicato a Khalil Oghab (Collezione Christoph Enzinger)

Ma lavorò in numerosi diversi altri circhi italiani, tra Italia e Grecia, tra cui Harlem California della famiglia Curatola, Peppino Medini (1988), al Circo Jumbo (Cleto Niemen / Ely El Zeyn) a Cipro (1989) e nel complesso di Gaetano Montico e Amedeo Orfei che nei primi anni Ottanta (1982 circa) si trovava in Grecia e a cui si riferisce questo video tratto dalla collezione di Mauro Cantoro.


GUARDA IL VIDEO
Circo Montico-Amedeo Orfei
Collezione Mauro Cantoro 
(Grecia 1982)

“L’Iron Man of Iran”, come veniva chiamato all’estero, era in grado di sollevare con la forza dei denti un peso di 450 kg. Questa incredibile impresa gli è valsa una menzione nel Guinness dei primati nel 1971. Ponendosi su un alto sgabello riusciva a sollevare automobili e persino un elefante. Nel suo numero, sdraiato a terra sollevava con le gambe un’asse su cui sedevano una decina di spettatori. O una sbarra su cui era appesa una serie di kettlebell (i pesi col manico ad arco). Tirava con i denti un’automobile al centro della pista, sollevava un’autovettura o un elefante. Insomma, effetti molto spettacolari e di impatti visivo anche sulla pubblicità. Disponeva infatti di suoi manifesti.

Al Circo Harlem California della famiglia Curatola negli anni Ottanta

          

Nel 1991, Oghab è tornato in Iran, dopo che il governo del suo paese d’origine lo ha invitato a tornare. Qui dirige un proprio circo, invita altri complessi o stringe società con essi. Tra il 2008 e il 2010 porta in Iran il Circo Darix Togni. Nel 2015 stringe una collaborazione con il Circo di Attilio ed Emidio Bellucci.

Fino al 2017 è stato attivamente coinvolto nella vita quotidiana del circo. Apparentemente, si esibiva ancora sul palco, insieme a suo figlio Ebrahim e altri membri della famiglia. Poi il circo è stato chiuso.

Il Circus Khalil Oghab in Iran chiuse nel 2017. Si è spento il 20 aprile scorso nel suo paese dove era considerato una icona e un personaggio molto popolare. Si definiva fra l’altro “Il Padre del Circo Iraniano”. Così sarà ricordato.

CI HA LASCIATO KHALIL OGHAB

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