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CI HA LASCIATO BONFIGLIO NIEMEN

CI HA LASCIATO BONFIGLIO NIEMEN

Ci ha lasciato un grande clown, un grande artista, un grande uomo. Giacomo “Bonfiglio” Niemen, uno degli ultimi grandi clown della sua epoca, l’epoca d’oro del Circo Italiano. Nel 2009 nella pista del PalaSharp di Milano, nell’indimenticabile serata per i 150 anni della famiglia Togni-Casartelli aveva ricevuto una targa insieme a Peppino Anselmi e Nenè Huesca, i clown che avevano fatto la fortuna dei circhi Togni-Casartelli in un’epoca in cui i comici erano i pilastri su cui si reggevano gli spettacoli. Con la sua ripresa della papera ha fatto ridere generazioni di bambini e adulti e quello sketch rimarrà per sempre legato alla sua figura, il clown con la larga bocca nera e gli occhi che ridevano.

Le esequie saranno celebrate giovedì 17 alle ore 15 nella Cattedrale di Garbagna Novarese (NO)

Vogliamo ricordarlo con un articolo firmato da Vittorio Marini per la rivista In Cammino del 2011:

Bonfiglio Niemen: classe 1931, era un clown di serata, alle spalle una vita dedicata al circo dove tutti lo conoscono con il suo soprannome e non per il suo vero nome. Bonfiglio divertiva davvero piccoli e grandi e chi ha avuto il piacere di ammirarlo come il sottoscritto lo può confermare; memorabile è rimasta la “sua” entrata comica della “papera”, da molti copiata ma mai eguagliata.

Inizia la sua attività negli anni ‘40/’50 con il Circo Aurora dei Casartelli per passare negli anni Sessanta al Circo Togni dove si guadagna stima e fiducia anche nei lavori di amministrazione del circo. Poi agli inizi degli anni 70 dà vita, in società con i cugini Coda Prim, al Circo Hamar, ancora oggi in attività. E’ un circo di media grandezza che agisce prevalentemente sulle piazze dell’Italia settentrionale e del Piemonte in particolare. Curiosa la nascita del nome HAMAR dato dalle lettere iniziali delle due sorelle Gerardi; Anna sposa di Bonfiglio e Martina sposa di Codaprin: AN + MAR = ANMAR con una H iniziale per rendere più esotico il tutto.

Ma negli anni Settanta avviene una svolta radicale nella vita di Bonfiglio, ereditando la giostra dello zio Radames Piccinini. Appende il “naso rosso” al chiodo ed inizia la sua nuova attività di giostraio visitando le feste patronali e le fiere di Novara e dintorni. Lo troviamo in veste di clown negli spettacoli natalizi di Divier Togni a Milano (con l’insegna Circo Nazionale Togni).

Nonostante si fosse appunto fermato, le fughe al circo però non sono mancate come quella volta a Torino per le festività di Natale 1986 al Circo di Natale organizzato dai Casartelli (mentre con il Medrano agivano a Milano). Presentava lo spettacolo Ruggero Casartelli che prestava la sua spalla ai due clowns di serata Bonfiglio e Nenè riuniti per l’occasione.

Bonfiglio è sposato, come abbiamo detto, con Anna Gerardi anche lei circense purosangue, virtuosa cavallerizza, e ha tre figli Germano, Leonida e Danila.                  

Da qualche anno, per problemi di salute, Bonfiglio, la moglie e Germano si sono trasferiti in Toscana vicino alla figlia che gestisce un parco giochi a in Toscana.

Il circo però è sempre nei loro discorsi e soprattutto nei loro cuori, non può essere dimenticato da chi è nato e vissuto all’ombra dello chapiteau. Ogni tanto vi tornano per respirare a pieni polmoni quell’atmosfera che solo il circo riesce a darti. Il padre di Bonfiglio diceva: “La segatura della pista è come una droga dalla quale è impossibile liberarsene”. 

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