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SALIERI CIRCUS AWARD SINFONIE DI EMOZIONI

SALIERI CIRCUS AWARD SINFONIE DI EMOZIONI

Che il Salieri Circus Award avrebbe avuto una propria personalità solida e unica si era capito sin dall’inizio, ma dopo la prima edizione, che capitò ancora in un periodo intaccato dagli strascichi della pandemia (con limitazioni di capienza e obbligo di mascherine in sala), quest’anno la manifestazione ideata da Antonio Giarola si è espressa nel pieno delle sue possibilità sorprendendo e incantando pubblico ed operatori. Il panorama circense è ricco di Festival, ciascuno con una propria peculiarità, ma il Salieri rivendica una unicità indiscutibile. Alla base un connubio solido: quello tra arti circensi e musica classica che dà vita a creazioni il più delle volte inedite e realizzate appositamente per la kermesse che si tiene in cinque giorni nell’elegante Teatro Salieri di Legnago.

A ulteriore completamento di questo concept esclusivo, la presenza dell’orchestra ritmico-sinfonica di 36 elementi diretta dal Maestro Diego Basso. La musica dal vivo è sempre un elemento che impreziosisce lo spettacolo, ma un’orchestra di musica classica nell’ambito circense è cosa rara che aggiunge sempre un tocco di raffinatezza e unicità.

      

Ciò che colpisce guardando al Salieri è la coerenza che pervade ogni singolo aspetto della manifestazione: dalla grafica alla realizzazione del programma di sala, dalla location al conduttore, dalla selezione dei numeri alla cura degli eventi collaterali. La musica classica non è un pretesto, bensì il filo conduttore che lega ogni aspetto, lo armonizza e lo connota. Nella nuova sala lounge che accoglie gli ospiti si respira l’atmosfera elegante dei grandi eventi, nel foyer del teatro si vedono signore eleganti e uomini in papillon. E il pubblico ricorda quello dell’opera, che manifesta stupore e meraviglia per la riscoperta dell’arte circense declinata in una forma nuova e inedita in un contesto in cui normalmente si assiste a melodrammi e spettacoli di prosa. 

L’abbinamento musica classica/circo è stato apprezzato e sottolineato positivamente anche da Red Canzian, ospite d’onore della manifestazione attualmente impegnato in una sua personale rivisitazione di Casanova sotto forma di opera rock.

Red Canzian e il Principe Maurice in un suo omaggio alla figura del Clown

Se, parafrasando Fellini, la pista del circo è un cerchio magico in cui può succedere di tutto, al Salieri anche il palcoscenico del teatro diventa un luogo magico in cui ogni esibizione trasporta in un universo differente. Questo anche grazie all’ampio ledwall che ricrea una ambientazione diversa per ogni artista, coerente con il senso dell‘esibizione e la musica che lo accompagna. Da una strada deserta, a un panorama fantastico, da un vulcano in eruzione all’eleganza di un teatro d’opera. Fondali che accolgono gli artisti e li proiettano in un’altra realtà in cui la sapiente regia di Giarola colloca ogni performance.

    

Gli spettacoli hanno proposto una selezione equilibrata di esibizioni provenienti da Marocco, Spagna, Cina, Cuba, Francia, Italia, Mongolia, Portogallo, Argentina, Spagna, Stati Uniti, Vietnam, Germanie, Ucraina, Taiwan ed Etiopia, introdotti da un’overture su musiche di Antonio Salieri accompagnate da danzatori e acrobati coreografati da Elena Grossule. 12 performance in ogni show per una durata di circa 2 ore e mezzo (senza intervallo) che fluivano scorrevoli e senza pause grazie anche all’impeccabile lavoro della squadra tecnica coordinata da Marco Togni e Paride Orfei ormai in sintonia perfetta.

La giuria tecnica internazionale al femminile

La giuria, interamente al femminile, per la prima volta in un Festival di arti circensi, ha assegnato tre Salieri di Bronzo, tre d’Argento e 2 d’Oro. Un verdetto che ha trovato d’accordo anche operatori e pubblico.

Tra le esibizioni che hanno riscosso maggiori consensi è doveroso menzionare Nicol Nicols che ha indossato il frack calandosi perfettamente nel suo personaggio che con eleganza e stile si è librato accompagnato dalle note di Giuseppe Verdi sul filo teso con precisione e un timing perfetto, in un quadro ambientato in un teatro d’opera. Nicol ha colpito anche la giuria della stampa che oltre ad aver apprezzato l’esibizione e il perfetto equilibrio di tutti gli ingredienti della performance, ha colto l’entusiasmo manifestato dal pubblico e l’efficacia visiva di tutto l’act. Ex aequo sul gradino più alto del podio, i francesi del Duo Emyo in un sostenuto aereo moderno, originale e passionale su una sorta di trapezio danza rivisitato.

Tre gli Argenti: i Pas de Deux Straps protagonisti di una vera e propria danza aerea alle cinghie in cui denotano la leggiadria e la grazia di veri e propri ballerini; il quartetto di sinuose contorsioniste etiopi Sheger Queens in grado di armonizzare atmosfere esotiche su musiche di Ponchielli; e Andrea Fratellini (anche Premio del Pubblico) un fuoriclasse del ventriloquismo, ma soprattutto ammirevole per la simbiosi che ha creato con il personaggio di ZioTore, che sembra davvero di vivere di vita propria, non solo quando canta con la voce di Elvis e Frank Sinatra, ma anche quando sembra improvvisare interagendo col pubblico.

Bronzo alle cinghie aeree di Kimberly Zavatta, accompagnata dal vivo dalla soprano Carmen Vedovato in una intensa interpretazione della Carmen di Bizet; alla verticalista e contorsionista mongola Sarangua e al giocoliere taiwanese Chia Cheng Sung in una scoppiettante performance al diablo.

SALIERI CIRCUS AWARD SINFONIE

Merita una menzione speciale l’antipodista Yasmine Dell’Acqua ingiustamente esclusa dai gradini più alti del podio, a detta di tutti gli addetti ai lavori e di parte dei giurati. La sua esibizione è tra le migliori in circolazione nella sua specialità. Una disciplina che richiede una notevole precisione e in cui la giovane italiana propone un repertorio ricco e gestito con sicurezza e personalità.

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Un premio speciale, anche se fuori competizione, è andato a Silke Pan che ha suscitato standing ovation ad ogni spettacolo, pelle d’oca e lacrime di commozione. E’ straordinaria la forza volontà di questa artista che non si è arresa di fronte all’incidente che l’ha privata dell’uso delle gambe, ma non delle ali e della grazia con cui diventa grande protagonista di un numero di verticali da groppo in gola. Oltre a questo aspetto davvero coinvolgente, il lavoro che ha fatto su di lei e sul numero (che la vede duettare con il danzatore Luca Condello dell’Arena di Verona) il regista Antonio Giarola è l’emblema di ciò che è il Salieri. Non solo o non tanto una competizione internazionale, ma una bottega artistica, un laboratorio creativo, dove i numeri vengono plasmati nelle sue mani sulla colonna sonora della musica classica. Un unicum nel panorama circense.

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Su un palcoscenico così prestigioso e ricco di sfaccettature non poteva mancare un altro fuoriclasse, David Larible, che di palcoscenici ne ha calcati centinaia in tutto il mondo, senza contare le piste di vari continenti. La sua “opera lirica” è il trait d’union tra circo e teatro, tra clown e attore. Un capolavoro che continua a divertire, riservando effetti a sorpresa ad ogni replica.

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Il Salieri, che per 5 giorni sposta a Legnago l’attenzione del panorama circense internazionale, affianca agli spettacoli in Teatro una serie di eventi collaterali in collaborazione con il Centro Educativo di Documentazione delle Arti Circensi di Verona. Tra questi alcune mostre e il Mercatino del Circo che riprende il testimone lasciato da Ezio Torchiani, una sorta di eredità che ci ha lasciato e che i Giarola hanno avuto cura di valorizzare, allestendo in un bel parco della città uno chapiteau sotto al quale sono tornati a prendere vita plastici, modellini, banchi di locandine, libri e manifesti. Un bell’omaggio alla passione per il circo e ad Ezio che per tanti anni ha coccolato quella creatura come un figlio.

Un Festival completo e maturo che ha manifestato tutta la sua personalità esito di una squadra affiatata e dell’impegno dei fratelli Giarola, ottimi padroni di casa con una solida esperienza nella gestione di questo tipo di eventi, sin dai tempi del Festival di Verona nei primi anni Novanta. Ma che han saputo rinnovare la formula per renderla originale e personale nella connotazione e nello stile.

Dario Duranti

IL PALMARES COMPLETO DEL 2°
SALIERI CIRCUS AWARD

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Kelly Huesca, giocoleria in bouncing

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Il quartetto ucraino Dekru

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