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L’ESORTAZIONE DI VANES CARPI AL PUBBLICO: Il Video

L’ESORTAZIONE DI VANES CARPI AL PUBBLICO: Il Video

Non è esagerato chiamarlo “La Voce del Circo Italiano” perché Vanes Carpi è senza dubbio lo speaker più noto e attivo da più tempo nell’ambito circense e non solo. Le sue corde vocali hanno annunciato sin dalla seconda metà degli anni Sessanta le più grandi produzioni dei fratelli Liana Nando e Rinaldo Orfei, dal Circo a 3 Piste al Circorama, dal Circo delle Mille e Una Notte al Circo delle Amazzoni. Poi ha proseguito con Nando Orfei, Darix Togni e con i Motor Show e i parchi di divertimento. La sua voce ha annunciato centinaia se non migliaia di annunci pubblicitari prima dell’inizio degli spettacoli e raccontato i numeri di migliaia di artisti.


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Il 24 luglio scorso, in occasione dell’inaugurazione del 1° Museo Didattico dell’Arte Circense presso il parco Fiabilandia di Rimini, Vanes ha fatto gli onori di casa declamando un’invocazione poetica al pubblico sentita recitare diversi anni fa dall’attore Paolo Carlini: un invito a rimanere bambini, a mantenere in vita lo spirito fanciullino, quella capacità di stupirsi e rimanere incantati, continuando a frequentare il Circo, a viverlo e a rimanerne sedotti. Un testo, il cui autore è sconosciuto, che talvolta Vanes utilizzava nelle trasmissioni radiofoniche.

Vanes Carpi e Matilde Brandi il giorno dell’inaugurazione del Museo

Oltre alla padronanza della voce e alla capacità di usare il microfono, qui sorprende anche la capacità mnemonica nel declamare un testo così lungo e complesso, ma anche questo fa parte del mestiere dell’artista e Vanes, nonostante abbia superato brillantemente gli Ottanta, si riconferma un grande artista della voce.

Roberto Guideri ha immortalato questo momento racchiudendolo in questo video che vi consigliamo di vedere perché restituisce l’emozione del momento e il talento dell’uomo di spettacolo.

Vanes Carpi al centro con Amleto Cagna e Peppino Anselmi al Circorama

Ecco qui, dunque, il testo completo dell’invocazione al pubblico declamata da Vanes Carpi:

Auguriamoci carissimi che il fantastico spettacolo del circo non possa mai tramontare, ovunque ci porti il nostro enigmatico destino, tecnologico, scientifico e avveniristico le carovane dei circensi, di questi venditori d’innocenza e di meraviglia continuino sempre a girare il mondo in lungo ed in largo e ad innalzare sui prati nelle soglie di paesi e città le loro piccole o grandi cupole imbandierate e a mostrarci ogni sera nel cerchio illuminato della pista quale stupendo capolavoro, quale meraviglia delle meraviglie sia il corpo umano guidato dalla volontà e dalle menti umane perché’ in definitiva cari amici proprio questo è il messaggio del circo con i suoi tuffi, lanci, capriole, equilibrismi impossibili e virtuosismi pazzeschi. La gente del circo ci dice ogni sera svegliatevi, scuotetevi, rendetevi conto che corpo e spirito dell’uomo non sono due cose distinte e opposte, siete voi che continuate a porle, a dimenticare che il corpo è il prolungamento del pensiero e non un peso inerte, uno schiavo ottuso, uno strumento cieco per assolvere le necessità del vivere quotidiano. Vi lamentate dei vostri mille acciacchi e malanni, vi rammaricate trovandovi appesantiti e ingrassati, ma da quanto tempo non fate più una corsa, un salto, una capriola? Da quanto tempo avete rotto quell’accordo perfetto quell’unisono che esisteva una volta tra voi ed il vostro corpo?

Questo secondo me è il messaggio del circo che noi purtroppo non raccogliamo mai. Colpa nostra? Non del tutto direi: il mondo in cui viviamo, il modo in cui viviamo non sono certo i più adatti per farci venir voglia di correre, saltare e far capriole. Queste cose pensiamo essere riservate solo ai bambini, ma sbagliamo, il circo è per tutti!

Ebbene carissimi andiamo al circo anche da soli, con la ragazza o gli amici pecche’ dentro ognuno di noi c’è un bambino, un bambino imprigionato, legato, imbavagliato, rattristato da tutte le nostre beghe di adulti ma che a volte sogna di essere libero di volare, di misurarsi in imprese impossibili, di fare il clown, l’arlecchino.

Ecco amici il circo è la rappresentazione ingenua e colorata di questo sogno.

Se non possiamo liberare il bambino che è dentro di noi, aiutiamolo qualche volta a ritrovare la libertà e la gioia altrimenti smetterà di fare anche questo e diventeremo vecchi di colpo…no amici per carità!

Andiamo al circo ogni volta che possiamo, portiamoci tutte quelle persone alle quali vogliamo bene, facciamo la nostra parte, insomma, per mantenere accese le antiche, le allegre, le favolose luci del circo!

Il testo dell’esortazione di Vanes Carpi esposto al Museo del Circo di Fiabilandia
Vanes al Circo dei Fratelli Orfei

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