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ARLETTE GRUSS: la gioia di tornare in pista

ARLETTE GRUSS: la gioia di tornare in pista

Si dice che la fame sia il miglior condimento. Ma sicuramente Gilbert Gruss ha saputo venire incontro al meglio alla voglia del pubblico di tornare ad assistere dal vivo a un grande spettacolo di circo creando uno show gioioso, allegro, ritmato e trascinante. Le lunghe code all’ingresso, i sold out della prima piazza testimoniano tutto l’incontenibile desiderio di circo del popolo francese.


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L’ambiente:

Lo spettacolo “Excentrik” del Cirque Arlette Gruss non delude le aspettative, anzi, le soddisfa alla grande. Merito di questo, anche il nuovissimo ambiente che accoglie e coccola lo spettatore: nuovo chapiteau (“L’Arca” è una evoluzione della “Cattedrale) a visibilità totale, grazie alle antenne esterne, nuova gradinata, molto confortevole, di poltroncine imbottite in ogni ordine di posto. Da segnalare le prime tre file a bordo pista (una volta i classici palchi, oggi con una disposizione vicina al modello Knie elvetico) sono su livelli diversi, così che non vi siano ostacoli alla visione. Novità rispetto alla soluzione precedente, l’aggiunta di palchetti superiori nell’ultima fila di gradinata, anche essi su 2 livelli differenti di sedie imbottite. Se una volta la caratteristica, anche romantica per certi versi, del circo erano pali, antenne e contropali, il nuovo modello che sta caratterizzando i grandi complessi europei (Knie, Gruss, Flic Flac ma anche Monti) sono le strutture con archi esterni che consentono appunto la massima visibilità e che avvicinano le strutture in tutto e per tutto a dei teatri, per comfort ed eleganza. Arlette Gruss va in questa direzione curando gli allestimenti in maniera certosina. Dalle prossime piazze, inoltre, arriveranno nuovi decori, velluti e tendaggi per la hall dove ora troneggiano due bar molto curati e serviti, accessibili anche dall’esterno della struttura.

Le lunghe code e i pienoni sono anche il frutto di un lavoro di costante fidelizzazione del pubblico. Il nome Gruss in Francia è sinonimo di grande circo e di qualità, il marchio è riconosciuto e il pubblico volentieri spende sapendo che assisterà a un prodotto all’altezza delle aspettative.

Lo spettacolo si avvale di una ottima orchestra, ballerini, un Monsier Loyal (Kevin Sagau) misurato e garbato e comicità al posto giusto. Se fino a qualche anno fa elefanti e grandi felini erano una costante, quest’anno il pubblico può comunque vedere un gruppo di cammelli e dromedari presentato da Sarah Houcke e la cavalleria di casa presentata da Linda Biasini Gruss e dalla figlia Laura-Maria ed i cavallini falabella di Alexis Gruss (figlia più piccola di Linda e Gilbert) che aprono lo spettacolo.

Sarah Houcke

ARLETTE GRUSS: La gioia di tornare in pista

Lo spettacolo:

Il programma punta molto sul concetto di compagnia, gli artisti cubani del duo Lyd sono ben integrati nello spettacolo e insieme alla nuova generazione Gruss e agli artisti ucraini tornano in diversi quadri. Kevin Gruss è noto per la sua polivalenza, sia nell’ambito delle discipline acrobatiche a terra, che in quelle aeree. E anche i fratelli più giovani ogni anno si cimentano in nuove specialità. Molto gradevole, allegro, fresco e coinvolgente il numero di bicicletta acrobatica portato in scena appunto dal Duo Lyd, Eros e Alexis Gruss al ritmo di Conga. Così come il colorato quadro di salti alle corde portato in scena da dieci persone.  Il calore cubano torna nella pregevole performance di barra russa della Troupe Havana i cui membri arrivano con precisione sulla barra senza aiuti esterni. Una bella troupe che dona gioia e ritmo latino americano. Nella prima parte si colloca una bella combinazione di palo cinese, sbarre e parallele, che riprende un quadro analogo, ma meno ricco, proposto nello spettacolo del 2015, sempre con il nome Team Street Workout.

ARLETTE GRUSS: La gioia di tornare in pista

Tra le novità di quest’anno, la combinazione di giocoleria in bouncing del Duo Supka, la doppia ruota tedesca dei Rolling Wheel e Pierre Marchand, “mattatore” del diablo che trasforma il suo numero in uno show nello show assistito da musiche e luci concepite in crescendo per far esplodere la reazione del pubblico al termine dell’esibizione da cui sembra uscirne davvero stremato tanta è l’energia che profonde nel suo numero.

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Duo Rolling Wheel

La comicità:

Se lo spettacolo è piacevole e scorre bene lo si deve anche alla comicità, misurata e al posto giusto. Andrè gioca in casa e propone riprese di gusto che danno modo di allestire le attrezzature, come si conviene all’augusto di serata. Cesar Dias propone due perle due suo repertorio: il duello accompagnato da beatbox e giochi di “rumorismo” e l’intramontabile gag del cantante impacciato nell’eseguire My Way, una lotta con gli attrezzi che anno dopo anno assume maggior maturità ed esalta le doti del comico portoghese già molto convincente nonostante la giovane età.

Al finale la platea (esaurita in ogni ordine di posto nei vari giorni e orari di permanenza a Aix les Bains) esplode e si alza in piedi. La conferma che il buon circo di tradizione non tramonta mai e anzi, al contrario, soddisfa e piace a condizione di essere proposto con professionalità in ogni aspetto e rispetto del pubblico.

di Dario Duranti

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