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Addio a Murillo, il circo come passione

Addio a Murillo, il circo come passione
È stato uno dei maggiori organizzatori e conoscitori dell’arte circense. Fu il braccio destro di Enis Togni. Per Verona aveva creato, con Giarola, due manifestazioni legate a quel mondo

Il mondo del circo è in lutto. Si è spento nella sua casa di Las Vegas, dove abitava da qualche anno, Eduardo Murillo, uno dei più grandi organizzatori e profondi conoscitori dell’arte circense. A Verona aveva vissuto e lavorato a lungo, creando insieme al regista Antonio Giarola il festival Piccole stelle del circo nel 1991, dedicato agli artisti bambini, e dall’anno successivo fino al 1994 il Festival del circo di Verona, ancora oggi ricordato come uno dei più importanti che siano mai stati realizzati. E uno dei segreti di questo successo, fu proprio la sua grande esperienza, maturata in oltre un ventennio di collaborazione con il Circo Americano e soprattutto come Ringmaster (il responsabile organizzativo di pista) del Festival del circo di Monte Carlo.
Murillo aveva 64 anni, era nato il 10 ottobre del 1940. Lo ha portato via un cancro al pancreas, contro il quale si era arreso dopo aver perduto la moglie esattamente un mese fa. Originario del Messico, era naturalizzato americano. Lascia due figli, Veronica e Vinicio. Dopo una carriera giovanile come artista circense, si era trasferito in Europa diventando il braccio destro di Enis Togni, patron del Circo Americano, e si era stabilito a Verona. Dal suo ufficio di via Paradiso lavorava come agente teatrale e organizzatore di eventi, girando il mondo, e con la stessa passione ha continuato negli Stati Uniti, dove collaborava con il fratello, titolare di una importante agenzia di spettacolo.
Fu Murillo a portare il Circo Americano sulla Piazza Rossa, nel 1996, un evento di cui a Mosca ancora si parla. Fu sempre lui a creare il Festival del circo ungherese, e fu principale consulente del Festival del circo di Wu Quiau in Cina. Con il Festival di Verona Murillo aprì al circo le porte della televisione, per quella che è oggi una consuetudine di programmi dedicati al circo, e allora invece programmazione pionieristica.
«Per me è stato un maestro», spiega Antonio Giarola. «A Verona, oltre a tanti ricordi, lascia in eredità anche la sua collezione di libri sul circo, che ha donato al Cedac, il Centro di documentazione arti circensi”.
«Un compagno di vita e di lavoro», racconta Enis Togni, «un amico fraterno fin da ragazzi. Insieme abbiamo lavorato al Circo Americano dal ’63 all’89, compresi i 15 anni a Monte Carlo, dove era diventato il collaboratore più stretto del principe Ranieri per le questioni circensi».
«Il circo perde un grandissimo personaggio mondiale», aggiunge Egidio Palmiri, presidente dell’Ente circhi, rivelando che Murillo, infaticabile come sempre nonostante il male, stava organizzando un parco come Disney World in Cina, con un circo stabile all’interno. E solo la malattia gli ha impedito di tornare a Verona a vedere la rinnovata l’Accademia del circo, che non si era mai rassegnato a sapere chiusa.
Daniela Bruna Adami

Da “L’Arena- Il giornale di Verona” – 09/03/2005

 

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