E’ MORTA BABY L’ELEFANTESSA DI STEPHANIE

E’ MORTA BABY L’ELEFANTESSA DI STEPHANIE

Ogni anno intorno al 12-13 luglio a Monte Carlo si festeggia l’anniversario dell’Associazione Baby e Nepal fondata dalla Principessa Stephanie che a luglio del 2013 salvò i due elefanti, Baby e Nepal appunto, da morte pressochè certa. I due pachidermi del Cirque Pinder erano stati dichiarati affetti da tubercolosi per questo parcheggiati in un parco, con una sentenza di morte pendente esito di battaglie legali, perizie sanitarie e scandali mediatici.

Per scongiurare questo assurdo epilogo si fece avanti la Principessa Stephanie che se ne fece carico, creando una residenza apposta per loro nella tenuta di Fonbonne a Peille (Alpi Marittime). Con la consulenza di Tommy Cardarelli fece costruire una tensostruttura in legno e tela dove i due pachidermi potessero essere ospitati in maniera confortevole.

Convocò nel Principato Marcel Peters, addestratore di grande esperienza, che si prese cura degli animali. Da subito le analisi esclusero qualsiasi forma di tubercolosi. Al contrario, erano in ottima salute. 

Per prendersi cura degli elefanti Stephanie fondò l’Associazione Baby e Nepal, promossa anche nei giorni del Festival del Circo con raccolte fondi finalizzate a garantire il mantenimento del pachiderma. Baby e Nepal divennero un po’ anche il simbolo del Principato e Stephanie era solita farsi fotografare con i suoi elefanti, soprattutto in occasione dell’anniversario dell’associazione.

E anche lo scorso 12 luglio si è tenuta la celebrazione del 10° anniversario dell’Associazione Baby e Nepal (che ha mantenuto questo nome, nonostante la scomparsa di Nepal il 29 aprile 2018 per insufficienza renale). Erano presenti i sostenitori e il Direttivo dell’Associazione, la Principessa Stephanie e per il mondo del Circo Urs Pilz, Rene Casselly, Tommy Cardarelli e Marcel Peters. L’animale era sereno, riceveva baguette di pane ed era circondato dalle persone che le volevano bene e che in questi anni si sono prese cura di lei. Ma rientrata nel suo alloggiamento, un infarto l’ha stroncata senza darle scampo. Inutili i tentativi di rianimarla o rimetterla in piedi. Senza sofferenza nè agonie se n’è andata. Aveva circa 55 anni.

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