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Padre, madre e quattro figli: “Abbiamo il circo nel dna”

Nella famiglia di Davide Demasi, in arte Mister David, sono tutti artisti. Portano il loro spettacolo in giro per l’Italia

TORINO. Sei palline da far roteare sopra la testa senza mai sbagliare la traiettoria non sono uno scherzo. Se poi hai dieci anni, allora vale come un numero di magia perfetto. E Amadeus martedì sera, durante la sua trasmissione I soliti ignoti, non solo ha riconosciuto a Manuel il talento del giocoliere, ma si è divertito a fargli da assistente. Con l’identico stupore del sabato precedente, quando nel suo studio ha ospitato Denny, 9 anni, equilibrista sui rulli senza paura: stessa arte e stesso sangue, perché lui e Manuel sono fratelli.

Ma la loro storia è più larga, incastrata nella famiglia creata da Davide Demasi, in arte Mister David, equilibrista, escapologo e giocoliere, e Elena Timpanaro, acrobata aerea, coetanei di 44 anni e papà e mamma di 4 figli. Sì, con Manuel e Denny ci sono Alex, 7 anni, e Soemi, 5 anni. Una famiglia circense per scelta creativa e non per storia, che ha cominciato a tracciare il suo avvenire in giro per il mondo nel ‘95, nei quartieri di Porta Palazzo e Aurora a Torino. «Io e Elena ci siamo conosciuti a 20 anni, alla festa di un amico – racconta Mister David, che con la tv ha dimestichezza, ha partecipato a Italia’s got talent, Tu si que vales e lo stesso contest in Romania e Bulgaria -, ci siamo innamorati e quell’estate in giro per la Grecia con lo zaino è stata proprio Elena, in spiaggia, a darmi l’idea della giocoleria con le pietre».

Tornati a casa, Davide comincia a lavorare sull’arte di strada – «all’epoca non sapevo nemmeno che da qualche parte nel mondo ci fossero scuole di circo» – e inizia la vita da busker. «Grazie a quell’esperienza, sono fra i 16 artisti che Gigi D’Agostino porta in giro nelle discoteche d’Europa con il suo Circo elettronico. E con quel guadagno, io e Elena ci iscriviamo alla Scuola di circo Flic appena apre».

Lui comincia a girare con i circhi italiani, va a New York e Los Angeles, lei resta a Torino e insegna alla Flic. La distanza rafforza il legame, c’è il matrimonio e arrivano i figli: «Il secondo l’abbiamo fatto nascere da soli in furgone, eravamo in corso Galileo Ferraris – prosegue sorridendo il papà – e siamo arrivati in ospedale con il bambino in braccio e il cordone ombelicale da tagliare».

Ecco, lo spirito della famiglia: essere tutti partecipi di una vita che appassiona. «I bambini sono iscritti all’elementare Fontana, in Vanchiglia, e gli insegnanti, quando siamo in giro per l’Italia, mandano i programmi via mail. Metà anno scolastico lo trascorrono a scuola, con i compagni, metà nei teatri, nei circhi». Dove portano lo spettacolo della famiglia, The family Dem: «Anche i più piccoli ora chiedono di esibirsi, ma abbiamo una regola, oltre a quella di andare a dormire presto la sera perché al mattino si studia: i ragazzi partecipano allo spettacolo solo se lo decidono loro, se ne hanno voglia». E non se ne sono mai perso uno.

Da www.lastampa.it del 27/02/20

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