INTERVISTA A SANDY MEDINI. Un circo sì, ma pieno di follia

Un circo sì, ma pieno di orrori e follia

“Psychiatric circus” è la nuova frontiera. A Forlì fino al 13 settembre

Di Maria Teresa Indellicati

Da corriereromagna.it

FORLÌ. Un musical, uno spettacolo teatrale, un&rsquoesibizione di &ldquonuovo circo&ldquo&hellip Tutto questo, e forse qualcos&rsquoaltro &ldquosuccede&ldquo a Forlì, dal 27 agosto al 13 settembre in viale della Libertà.

&ldquoPsychiatric circus&rdquo, nuovo spettacolo di circo-teatro della famiglia Bellucci-Medini (Loredana Bellucci e il marito Mario Medini hanno debuttato nel 2002 con il &ldquoComplesso acquatico Bellucci&rdquo) non è inquadrabile sotto un&rsquounica etichetta: «Trattiamo un tema importante e delicato come quello della malattia mentale e dei manicomi &ndash spiega Sandy Medini &ndash, a cui il pubblico italiano non è abituato. Per questo abbiamo pensato di utilizzare i linguaggi del teatro, del cabaret e del circo, in modo da coinvolgere ed emozionare attraverso espressioni artistiche che facciano breccia ai livelli profondi. Proprio l&rsquoimpatto forte ci ha portati anche a sconsigliarne la visione a spettatori sotto i 14 anni».

Quindi il vostro è uno spettacolo drammatico&hellip

«Tutt&rsquoaltro: giochiamo infatti con la risata oltre che con la paura, e gli artisti costruiscono le proprie performance in chiave ironica. Così, le acrobazie al suolo e al trampolino, i numeri di contorsionismo, manipolazione, fachirismo regalano agli spettatori risate&hellip di puro terrore».

Vi basate su storie realmente accadute.

«Sì, i personaggi del dottor Josef, sacerdote-psichiatra, delle sue infermiere-suore, sono reali, così come lo è il racconto delle violenze che avvenivano nel manicomio. Ma lo spettacolo, pur senza voler sminuire tutto questo, coinvolgendo continuamente lo spettatore lo sdrammatizza attraverso una sana risata, e con la meraviglia per le evoluzioni in scena».

Siete molto vicini alle forme circensi contemporanee.

«Meglio: noi collaboriamo con il Cirque du Soleil, che ci ha concesso due sue attrazioni: la &ldquoVasca&rdquo o &ldquoCoppa d&rsquoacqua&rdquo e la &ldquoCamminata a testa in giù&rdquo che chiude lo spettacolo. Ma oltre al Cirque du Soleil, in Psychiatric circus lavorano teatranti italiani e stranieri, cabarettisti, artisti circensi&hellip tutti di grande livello, diretti da Daniele Volpin che ha iniziato proprio con noi la sua esperienza circense e ne ha saputo trarre una miscela davvero interessante».

Ambientato negli anni Cinquanta, &ldquoPsychiatric circus&rdquo racconta la vita all&rsquointerno del manicomio cattolico di Bergen, gestito da padre Josef e dalle sue fedeli suore.

«È un viaggio nella follia, ispirato in parte anche ad &ldquoAmerican horror story&rdquo, un luogo in cui il senso delle cose è totalmente capovolto &ndash spiega il regista Daniele Volpin &ndash, uno spettacolo dalle tinte forti che racconta, con il filtro dell’arte, quello che purtroppo è realmente accaduto nei manicomi. Il nostro obiettivo però non è la riflessione profonda, non sarebbe di nostra competenza, ma coinvolgere il pubblico e divertirlo».

E il pubblico risponde: «Veniamo da una settimana di sold out a Rimini &ndash riprende Sandy Medini &ndash e anche se a volte la maschera del manifesto ha suscitato polemiche o critiche, chi viene a teatro poi, ne parla agli amici e diffonde sui social il suo apprezzamento: c&rsquoè anche tanta poesia infatti in &ldquoPsychiatric circus&rdquo e la consapevolezza che dietro a ogni malato c&rsquoè una personalità, a volte addirittura geniale. Questo colpisce, commuove e fa pensare&hellip».

www.psychiatricircus.com Info: 329 6212090

Da corriereromagna.it

28/08/2015 15.38.26

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