Expo, 8 milioni al Cirque du Soleil
Le notizie nazionali più popolari le vedi in tv, i quotidiano le riportano ciascuno con disposizione e dimensione basate su ciascuna linea editoriale.
A livello locale invece spesso si ha fame di notizie e si pubblica di tutto. Sul web i giornali on-line seguono le regole della carta stampata, ma a volte pubblicano anche altro.
TV e carta stampata non han dato risalto ad una polemica nata nello scorso dicembre e riguardante EXPO’ 2015 ed il Cirque du Soleil.
Chi avrà la pazienza di leggere la rassegna stampa riportata il seguito, capirà di cosa si parla e ciascuno si farà la sua idea, io ho solo una domanda: se le cifre sono esatte, 8 milioni di euro a quanti FUS corrispondono? (mt)
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Expo, 8 milioni al Cirque du Soleil. Il teatro si ribella
La scelta di Expo di coprire di euro un gruppo canadese per Expo fa arrabbiare gli artisti italiani.
da globalist.it (15 dicembre 2014)
Si intitolerà Allavita! lo spettacolo che il Cirque du Soleil realizzerà per Expo 2015. Una roba forte e internazionale, a testimoniare che la cultura del nostro Paese è vissuta come un niente contemporaneo che calpesta reperti antichi. Infatti lo spettacolo, limited edition milanese, sarà allestito dal noto gruppo canadese. E andrà in scena nell’anfiteatro capace di ospitare circa 11mila persone, dal 6 maggio al 23 agosto. Bel colpo, al cuore, per i tanti artisti italiani.
E per i costi che la collettività, noi cittadini quindi, pagheremo e si preannunciano salati: per 3 mesi di repliche si parla di 8 milioni e 415mila euro (come riportato dalla Repubblica). La cifra la pagheremo noi perché è a carico di Expo Spa i cui azionisti sono Ministero dell’Economia, Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano.
Alla faccia del bicarbonato! In questi giorni si stanno facendo girare le scatole un po’ tutti. Nel caso specifico degli 8 milioni e rotti, il regista lombardo Piero Maccarinelli ha lanciato una petizione su change.org.
Come si fa a far conoscere la cultura italiana ospitando Cirque du Soleil? Ma non è questo il punto. Expo punta a fare botteghino. E la cultura che conta è quella del soldone, che gira che ti rigira va a finire sempre nelle tasche dell’apparato finanziario che cementifica, costruisce, distrugge, rade al suolo territori e spazi culturali, con la scusa di nutrire il pianeta.
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Milano, teatri in rivolta per il Cirque du Soleil a Expo: “Per noi invece non ci sono soldi”
da milano.repubblica.it (11-12-14)
Il megashow commissionato alla multinazionale canadese dell’entertainment per l’Open Air Theatre da 12.000 posti allestito fra i padiglioni di Rho-Pero costerà 8 milioni 415mila euro Roberto Bolle l’ha detto e ripetuto: è assurdo dare il palcoscenico di Expo al Cirque du Soleil quando siamo la città della Scala e del Piccolo nel Paese dell’opera lirica e di Arlecchino. Quella dell’étoile che si è offerta di ballare in Duomo, ma nessuno ha chiamato non è una voce isolata. In rete circola un appello lanciato dal regista Piero Maccarinelli, che chiede al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, di intervenire per non buttare via l’occasione di mostrare ai milioni di visitatori attesi per Expo il valore della nostra produzione artistica: in un paio di settimane ha raccolto circa 700 firme da tutta Italia. Per fare marcia indietro forse è tardi, ma la questione è aperta. Anche perché il megashow Alla vita! commissionato alla multinazionale canadese dell’entertainment per l’Open Air Theatre da 12.000 posti (4.500 seduti, 7.500 in piedi) allestito fra i padiglioni di Rho-Pero costerà 8 milioni 415mila euro.
Da Expo spa fanno sapere che quei soldi li vale tutti: sarà un’esclusiva per Milano non ripetibile altrove, il cast avrà una quota consistente di artisti italiani e con gli incassi (costo dei biglietti non ancora definito ma “politico”, sui 35 euro, e repliche dal 6 maggio al 23 agosto) si andrà in pareggio. Può darsi. Ma resta una cifra considerevole, soprattutto a fronte della crisi del sistema produttivo nel nostro Paese. «Siamo al paradosso — dice Sergio Escobar, direttore del Piccolo — i nostri teatri sono a rischio per cifre ben inferiori. Niente contro il Cirque du Soleil, ma mi meraviglia che si punti solo su questo. Ho visto tante Expo nella mia vita: in tutte si dava spazio alla componente internazionale, ma sempre valorizzando la cultura del Paese ospitante. Ci daremo da fare con “Expo in città”, dimostrando quanto siamo bravi anche senza un soldo».
Già, “Expo in città”, il palinsesto di eventi costruito dal Comune: non c’è un euro per finanziare progetti speciali, ma si offre supporto organizzativo e di comunicazione a chi si autogestisce, dai big come la Scala con 140 alzate di sipario e il Piccolo con 250 eventi all’eventuale sala di quartiere che abbia un’idea. Expo spa investe sul Cirque, Palazzo Marino si inventa «un modo per offrire alla platea internazionale di Expo la forza straordinaria della nostra produzione ordinaria — spiega l’assessore alla Cultura, Filippo Del Corno — All’epoca chiedemmo al ministro Massimo Bray un finanziamento speciale, ma la risposta fu negativa. Detto questo, il Cirque non mi scandalizza.Ha le caratteristiche del formato sancito dal Bie per le Esposizioni universali: intrattenimento popolare e replicabile per un lungo periodo. Sono solidale con chi solleva la questione, ma credo che la valorizzazione della nostra eccellenza nello spettacolo dal vivo sia la domanda giusta posta all’interlocutore sbagliato. Expo non è un’occasione produttiva, è un’occasione di conoscenza reciproca tra culture diverse che si confrontano su un tema importante come “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Non andrà sprecato se Milano saprà essere un laboratorio di idee in proposito e se con “Expo in città” farà vedere al mondo la qualità della sua offerta spettacolare».
Giusto, ma il sapore è po’ quello delle nozze con i fichi secchi. E alcuni teatri potrebbero decidere di chiamarsi fuori e fare un po’ di cassa con gli affitti sala. Ci sta pensando Andrée Ruth Shammah per il Franco Parenti, che per l’estate 2015 aprirà anche la ristrutturata piscina Caimi: «Speravo di dare il mio contributo. Immaginavo di fare qualcosa che avesse a che fare con l’acqua, ma nessuno l’ha voluto. Quindi alla fine noi gireremo con un autobus teatrale e lasceremo il Parenti a chi ce lo chiede. Il problema non è il Cirque, è il nostro provincialismo esterofilo. Perché tutto questo inglese, quando parliamo la lingua più bella del mondo?
Expo Gate, la mascotte Foody… Non sappiamo valorizzarci. Del resto non c’è mai stato un premier che ha messo la cultura al primo posto».
Potrebbe fare lo stesso anche l’Elfo. «L’avevamo detto a suo tempo, ma nessuno ci ha ascoltato. Ormai è tardi ed Expo è un’opportunità sprecata: non per mancanza di idee e progetti, ma per l’impossibilità ad avere le risorse adeguate — dice Elio De Capitani — Il Comune sta facendo il possibile con “Expo in città”, ma le scelte fatte all’epoca di Letizia Moratti sono un quadro imprescindibile, figlio dell’entertainment e non dell’arte e della cultura. E adesso i problemi sono altri: il 2015 sarà un anno cruciale, con l’applicazione dei nuovi criteri di erogazione dei fondi del Fus (il Fondo unico per lo spettacolo). Fa impressione pensare che gli otto milioni e passa al Cirque du Soleil equivalgono a quasi otto anni di convenzioni che sostengono più di 20 teatri a Milano».
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“Intrattenimento straniero” paradosso di Expo
da retroonline.it di Domenico Salatino (13-12-14)
MILANO – Quante ne abbiamo sentite negli ultimi tempi: “Expo è una grande occasione per l’Italia e per il made in Italy”, oppure: “L’Expo è una vetrina per l’Italia nel mondo”. Tuttavia, ogni volta l’Italia si dimostra il paese delle contraddizioni. Le eccellenze artistico – culturali nazionali non contano, perché Expo sarà allietato dal Cirque du Soleil. La notizia ha scatenato l’ira di tutti i teatri milanesi (e chi non se lo aspettava?), dopo il muro trovato in seguito alla presentazione di progetti realizzabili da Expo. La risposta degli organizzatori è stata molto chiara: “dovete mettervi in contatto con il Cirque du Soleil”. Ma, fatto ancor più eclatante: dalla multinazionale canadese non è pervenuta nessuna risposta.
Il caso scoppia dopo la denuncia del presidente di Enc, Antonio Buccioni, sul quotidiano Giornale d’Italia e sta producendo l’indignazione generale. “La notizia che il comitato organizzatore di Expo avrebbe sottoscritto un contratto a cifre astronomiche con la catena canadese Cirque du Soleil, che avrà il compito di intrattenere il pubblico alla modica cifra di 100 mila euro per almeno 60 repliche, ha ricevuto puntuali conferme e indignazioni. Toccherà quindi a una compagna straniera, nonostante le numerose eccellenze nazionali, garantire spettacolo e divertimento, rifacendosi ad – udite udite- attività italiane. Alla faccia di quel “Made in Italy” da difendere e promuovere a tutti i costi” – scrive il Giornale d’Italia, e continua – “Nulla di nuovo sotto il sole. Ma c’è di più. Se i nostri illustri circensi vengono preferiti a realtà estere, bravissimi poeti nazionali – magari ancora poco conosciuti – non vengo presi neanche in considerazione. O meglio, prima sedotti e poi abbandonati“.
I teatri milanesi – ricordiamo tra gli altri il Teatro alla Scala e il Piccolo – sono stati accolti dal progetto del comune “Expo in Città”, ma non viene erogato un euro per finanziare i progetti speciali (mentre per l’intrattenimento straniero, invece, si trovano i fondi) e si offre un supporto organizzativo e comunicativo solo in autogestione.
Nel frattempo, si attendono risposte dal Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, anche se si ha già l’impressione che la decisione sia ineluttabile. La cultura e lo spettacolo italiano rimpiazzate dall’entertaiment straniero, questo è il vero paradosso di Expo.
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Cirque du Soleil a Expo 2015. Il teatro italiano dice no
da milano.mentelocale.it (14-12-14)
Petizioni e mugugni per lo show della compagnia canadese. Allavita! costerà oltre 8 milioni di euro per 3 mesi di repliche.
Di Allavita! lo spettacolo che il Cirque du Soleil realizzerà per Expo 2015 abbiamo già parlato. L’ufficialità è arrivata nell’ottobre scorso: lo spettacolo – una limited edition solo milanese – andrà in scena nell’Open Air Theater, anfiteatro capace di ospitare circa 11mila persone, dal 6 maggio al 23 agosto.
In questi giorni, la notizia è tornata a riempire i giornali e la rete. Ad alzare una voce di dissenso è il mondo del palcoscenico italiano. Nelle scorse settimane, il regista lombardo Piero Maccarinelli ha lanciato una petizione su change.org. Rivolgendosi direttamente al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, chiedeva di «sostituire il Cirque du Soleil con importanti realtà culturali italiane ad Expo 2015». Finora hanno firmato l’appello oltre 500 persone.
Il dissenso serpeggia soprattutto sui social network. Il Teatro Franco Parenti rilancia su Twitter: «Niente contro il Cirque du Soleil, davvero. Però siamo ad un film già visto. #Expo2015». Su Facebook, l’attore e regista Corrado d’Elia, anima del Teatro Libero, scrive: «Con tutti i validi artisti italiani che abbiamo, gli spettacoli le compagnie, la nostra cultura teatrale quale gruppo è stato scelto per rappresentare l’Expo a Milano? (manifestazione dove si verrà a conoscere la cultura italiana!): le Cirque du Soleil!».
Ad alimentare la polemica c’è il costo dell’allestimento che, per 3 mesi di repliche, è pari a 8 milioni e 415mila euro, come riportato da La Repubblica.
Una cifra completamente a carico di Expo Spa i cui azionisti sono Ministero dell’Economia, socio di maggioranza, a cui si sommano Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano. Insomma, a pagare sono in larga parte i contribuenti.
Ma in cosa consisterà Allavita!? In un coloratissimo caleidoscopio di acrobazie, mimo e danza, com’è da sempre nel DNA della compagnia canadese, panzer da 150 milioni di spettatori in 30 anni di attività. «L’idea è quella di creare uno show che esprima attraverso la creatività il tema di Expo, Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita» aveva spiegato Yasmine Khalil, curatrice di Eventi e progetti speciali di Cirque du Soleil.
Dal canto loro, i vertici di Expo 2015 avevano metto in chiaro fin da subito le ragioni della scelta: nell’annunciare la partnership, l’Ad Beppe Sala aveva spiegato come la compagnia canadese rappresenti «l’universalità del pubblico che visiterà Expo Milano 2015». Rispetto alle critiche, il punto di vista è ribaltato.
Lo show non deve essere un best of dell’italianità, ma uno spettacolo capace di piacere a tutti e, ma questo lo aggiungiamo noi, ripagare l’investimento ovvero fare botteghino. Un’operazione nel quale il Cirque du Soleil difficilmente fallisce.
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Follie di Expo 2015: un’artista italiana scrive al Cirque du Soleil
Expo 2015 pagherà 8 milioni di soldi nostri a una sola compagnia canadese, il Cirque Du Soleil. Lettera aperta dell’attrice e poetessa Ilaria Drago.
da globalist.it (23-01-15)
Spettabile Direzione Artistica
Spettabili artisti
Spettabili lavoratori tutti,
amo la grandezza del Cirque du Soleil, le storie che racconta, i virtuosismi, i colori, la magia, le qualità professionali e non ultimo il fatto che non utilizzi animali in scena. Vi ho amato fin dalla prima volta che ho visto il vostro lavoro.
Vi voglio però mettere al corrente di qualcosa che accade qui, nel nostro Paese, che forse non sapete, che mi auguro non sappiate!
Siamo in tanti. Artisti. Teatranti, danzatori, poeti, performer, autori. Tanti davvero. E bravi! Siamo tanti professionisti che ogni giorno si trovano a lottare per non soccombere alla politica feroce che ci fa morti ogni volta che ci nega una sovvenzione, che non ci risponde al telefono quando presentiamo i progetti, che ci umilia tenendoci mesi se non anni a chiedere i cachet pattuiti per un lavoro realizzato. Siamo in tanti, bravi davvero, a non avere accesso agli spazi, ai teatri, ai progetti grandi. Figuriamoci a quelli internazionali! A dovere passare tantissimo del nostro tempo a tentare di fare quattro o cinque lavori insieme di cui non abbiamo competenza, invece del nostro, quello per cui siamo nati, abbiamo dato la vita, per il quale ogni giorno ancora ci svegliamo nella speranza di poterlo portare al mondo. Di poterlo vivere con dignità.
Siamo tanti, davvero, e bravi!
Ho trovato sconvolgente, un ennesimo atto di ignoranza e irresponsabilità da parte del nostro Paese, sapere che verrete a in Italia a Milano a Expo 2015 prendendo tanti e tanti di quei soldi che noi forse non riusciamo neppure a immaginare, tanti di quei soldi che forse non vedremo mai nella nostra vita!
L’ho trovato sconvolgente e anche violento direi. Mi sono vergognata. Di noi. Del mio Paese!
Non ho dubbi che il vostro magnifico talento e lavoro valga tanti soldi, vi vedrei per ore e giorni ed è indubbio che tre mesi di Cirque abbiano la loro necessità economica ma è il gesto in sé, l’atto spietato del nostro Paese nei nostri confronti, noi suoi cittadini e figli, a sconcertarmi.
È vero che a pagare sarà Expo Spa, ma “i suoi azionisti sono Ministero dell’Economia, socio di maggioranza, cui si sommano Comune e Provincia di Milano, Regione Lombardia e Camera di Commercio di Milano.
Insomma, a pagare sono in larga parte i contribuenti.”
I contribuenti sanno che il loro Paese ha una ricchezza artistica grande, tanto spesso a loro celata dal sopruso dei giochi mafiosi di un sistema avvelenato?
Non so se loro lo sanno, ma noi sì sappiamo quel che paghiamo in termini economici e morali. In termini di fatica e invisibilità!
Quello che mi turba ancora di più è immaginare che nessuno di quelli che ha scelto Cirque sappia dei talenti e delle ricchezze artistiche del proprio Paese e perciò abbia scelto con superficialità, senza porsi neppure il dubbio.
Non dico di non ospitarvi, siete dei graditissimi ospiti, ma dico che dovremmo per lo meno condividere questa ricchezza economica – che evidentemente c’è quando si vuole!
Dico che il Paese che ospita Expo dovrebbe avere il coraggio di mostrare quel che ha e se anche avesse poco dovrebbe avere il coraggio di mostrare quel poco che ha! Invece di fingere tra fumo, lucine, fuochi artificiali e giochi di magia, di essere tanto ricco!
Se io sono davvero povero, non mi umilia mostrare i miei abiti dismessi al mondo, perché so che il mio valore è ben altro!
E quindi siamo in tanti qui, in tanti artisti italiani bravi davvero, a chiedervi di mostrare quanto il valore della vostra Arte, della vostra etica e della vostra umanità sia grande!
Siamo qui a chiedervi di mostrare quanto un evento artistico, seppur meraviglioso e di indubbio valore, non sia fondato sulla morte di centinaia di artisti italiani, anziché sul rispetto “AllaVita”!
Mi rivolgo direttamente a voi per chiedervi di non accettare l’invito ad EXPO 2015!
Aspettiamo (io e credo tanti altri) fiduciosi una vostra risposta, sapendo anche che dicendoci di no, direte di sì alla corruzione, all’abuso, all’ignoranza, ai giochi mafiosi, alla povertà morale del nostro Paese. Sapendo che dicendoci no, direte sì alla nostra disoccupazione, perdita, svalutazione.
E non sarà accettabile.
Mi auguro di vedervi, in un’altra modalità o in un contesto diverso. Mi auguro di incontrarvi nella condivisione e non nella violenza dell’ “accettazione indebita”!
Buon lavoro! (Ilaria Drago)
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Cirque Du Soleil per Expo 2015
da luxgallery.it (19-01-15)
L’Esposizione Universale sarà l’occasione anche per ammirare dal vivo una delle compagnie circensi più famose al mondo.
Il Cirque Du Soleil ha in programma per Milano uno show esclusivo, “Allavita!”, che vedrà la partecipazione di oltre 50 artisti italiani e internazionali.
La performance, appositamente creata per la manifestazione meneghina, sarà in cartellone dal 6 maggio al 23 agosto 2015, nella suggestiva cornice dell’Open Air Theatre.
“Siamo orgogliosi di aver scelto il Cirque Du Soleil per rappresentare l’universalità del pubblico che visiterà Expo Milano 2015. Il Cirque Du Soleil è una delle compagnie artistiche più conosciute a livello internazionale e realizza spettacoli che sono concepiti come un unicum – ha dichiarato Giuseppe Sala, Commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 e amministratore delegato della società Expo 2015. – Il Cirque Du Soleil si prefigge di evocare costantemente l’irreale, richiamare i sensi e suscitare le emozioni di persone provenienti da tutto il mondo, utilizzando linguaggi universali fruibili da chiunque”.
“Allavita!” ci fa scoprire i venti che ci sostentano e le radici che uniscono la nostra famiglia internazionale. È un invito a nutrire le nostre vite di piacere, entusiasmo e passione.
“Siamo estremamente emozionati di portare la creatività del Cirque Du Soleil in questo evento così importante per l’Italia e per il mondo – ha dichiarato Yasmine Khalil, Presidente Eventi e Progetti Speciali del Gruppo Cirque Du Soleil. – Allavita! sarà una produzione mai vista prima che riproporrà il tema di Expo Milano 2015 con uno stile innovativo, divertente e stimolante”.
26/01/2015 21.10.42
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