Proteste per l’arrivo del circo. Slogan e volantini in strada
Ignorata la richiesta del sindaco di show senza animali
MONZA – Tolleranza zero. Gli animalisti di Animal Amnesty, costola del movimento anti Greenhill, hanno una nuova mission: inseguire tappa dopo tappa il circo Martini-Orfei, quello da cui è fuggito il cucciolo di giraffa lo scorso settembre, per morire dopo una corsa folle nella città di Imola. Così ieri a Monza, dove il circo è arrivato e s’è attendato, sull’area di via Stucchi, poco distante dallo Stadio e resterà fino al 19 novembre. Mentre a Milano è in programma una manifestazione di tutte le associazioni animaliste, organizzata dalla Lav, per il 18 novembre, con corteo coreografico, partenza da piazza Scala e arrivo ai giardini Montanelli, dove si terrà uno spettacolo con artisti di strada.
Arrivano alla chetichella i manifestanti, sotto una pioggia torrenziale e gelida. Bloccati dalle forze dell’ordine a cinquanta metri dalla recinzione del circo, distribuiscono volantini e intonano slogan. Snobbata la richiesta del sindaco di Monza di esibirsi in uno spettacolo senza animali. Il programma ieri, per due recite, è stato quello da copione: alligatori, leoni e tigri, elefanti, giraffe. Il dramma andato in scena a Imola il 21 settembre scorso, con la morte del cucciolo maschio di giraffa della specie cammelopardalis, segue il circo come una sorta di maledizione. A Parma, il sindaco, sommerso da una valanga di lettere di protesta dei cittadini, è stato costretto a firmare un’ordinanza che vietava l’uso di animali nello spettacolo.
Ordinanza impugnata dai circensi e ignorata nonostante il Tar abbia dato ragione al primo cittadino, cui è seguita una denuncia da parte del Comune. Controllati i manifestanti di Animal Amnesty, Lav, Enpa. Controllati, anche quando dal parcheggio del circo esce un furgone con i pupazzi degli animali a grandezza naturale, con megafono di supporto per pubblicizzare in città l’evento. C’è anche una giraffa, un pupazzo alto quasi 5 metri, proprio come il cucciolo caduto a Imola, dopo aver sparso panico e costretto i veterinari a sparare due potenti anestetici. «Non daremo tregua – annuncia Pier Carlo Paderno, portavoce di Animal Amnesty -. Il circo non dichiara le sue tappe, ma i cittadini sono dalla nostra parte e appena si attenda ci allertano».
Paola D’Amico
Da Il Corriere della Sera (Milano)
29/10/2012 10.46.13
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