Su Raiuno con Paola Perego i talenti del Cirko Vertigo
Spopolano sul piccolo schermo gli artisti cresciuti alla scuola torinese, che ora lancia un casting per la rete ammiraglia: sabato mattina si sceglieranno cantanti, ballerini, inventori, acrobati e personalità eccentriche per debuttare su “Attenti a quei due-La sfida”.
di MAURA SESIA
La vendetta dello spettacolo dal vivo su quello televisivo. Si consuma grazie al Cirko Vertigo, i cui artisti spopolano in tv e la cui sede è scelta dai produttori televisivi per accogliere casting di prestigio. È che se una volta gli attori, passando sul piccolo schermo, si garantivano tournée teatrali di successo, ora sono i circensi che se vanno in tv assicurano share di assoluto rispetto. Dati alla mano, lo conferma Paolo Stratta, fondatore nonché direttore della Scuola Cirko Vertigo, accasata nel bel Parco Culturale Le Serre di Grugliasco in via Lanza 31, già un tempo fucina di creatività con la produzione cinematografica degli albori. Sabato dalle 10 alle 18 nell’istituto si svolge il casting per il nuovo programma di prima serata su Raiuno «Attenti a quei due-La sfida», condotto da Paola Perego si cercano personalità eccentriche, cantanti e ballerini di ogni sorta, inventori, trasformisti, musicisti, teatranti di strada, dai 5 al 70 anni, di qualsiasi nazionalità, ciascuno con una performance della durata rigorosamente non superiore ai due minuti, le candidature devono pervenire entro oggi scrivendo a casting@cirkovertigo. com o telefonando al 329/3121564. «Il matrimonio fra la pista e la tv funziona bene — spiega soddisfatto Stratta, in bilico tra varie riunioni — è appurato che le attrazioni del circo facciano alzare gli ascolti, circa otto milioni di telespettatori avevano visto il servizio del Tg1 serale sulla Scuola di Cirko Vertigo».
I ragazzi Vertigo bucano lo schermo, l’argentino Juan Ignacio Tula con la ruota canadese e Luca Morrocchi al palo cinese sono andati in semifinale a «Italia’s Got Talent» su Canale 5, Tula ha conquistato i tre giudici Gerry Scotti, Maria De Filippi, Rudy Zerbi e la sua connazionale Belen Rodriguez, Morrocchi in un’ora dopo la trasmissione ha avuto 350 richieste di amicizia su Facebook, nella prossima puntata ci saranno i Nani Rossi e in quella successiva il duo composto dal figlio Andrea e da Igor Matyushenko, istruttore di acrobatica alla scuola, una coppia già premiata da Fabrizio Frizzi in due precedenti programmi di prima serata. Anche su Raiuno il giocoliere Nicola Bruni ha primeggiato nell’antisegnana puntata di «Attenti a quei due», in cui si sono sfidate Loretta Goggi e Antonella Clerici, prossimamente sarà ospitata la contorsionista brasiliana Paula Alvalà.
Sull’importanza della formazione Stratta è categorico: «La scuola è un veicolo professionale alto. In televisione, dalla Vertigo, vanno sia gli allievi sia i coloro che hanno completato il percorso didattico e magari sono nostri scritturati». C’è differenza però tra avere parecchi artisti in prima linea televisiva e diventare un abituale luogo di casting, a cosa si deve questa preferenza? «Sull’onda degli apprezzamenti la Toro Produzioni, che è il produttore esecutivo del programma di Paola Perego, ha scelto la Vertigo come spazio per selezionare altre attrazioni» spiega il direttore, che così specifica la funzione del suo istituto: «Stiamo garantendo al circo tradizionale una sorta di ricambio rivitalizzante, un tempo la vecchia pista era anche scuola, ora non più, poi certe tecniche si possono imparare solo in sale come le nostre, sicure e attrezzate».
La scuola di Vertigo ospita numerosi studenti dall’America Latina, e non perché non esistono strutture didattiche oltre oceano: «I ragazzi sono liberi di partecipare ai provini dove credono, forse noi abbiamo anche fiuto, Tula era stato escluso da una scuola a Buenos Aires, per esempio. Poi, che un’allieva venga dal Brasile per studiare qui la tecnica di trapezio Washington, mi inorgoglisce». Questa strana disciplina è il trapezio oscillante a testa in giù, un numero non banalissimo, come del resto tutto strambo è il contesto del casting. Stratta è contento: «Sì perché è un modo per riconoscere al circo la sua antica vocazione alla novità, sotto il tendone furono proiettati i primi esperimenti cinematografici, da sempre è un contenitore della bizzarria».
I giovani americani che vogliano fare i circensi e decidano di venire in Europa, dove vanno? «Belgio e Francia sono ancora le mete privilegiate — chiosa Stratta — ma anche l’Italia, anzi Grugliasco, comincia ad essere ambita». Se Fondo Sociale Europeo e Regione Piemonte continueranno a sostenere un progetto gratuito per gli studenti, ma di indiscutibile qualità.
Da La Repubblica
19/01/2012 16.08.55
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